Home FixingFixing ANIS e CEA-Andorra si confrontano sull’UE

ANIS e CEA-Andorra si confrontano sull’UE

da Redazione

La Confederazione Imprenditoriale invitata a San Marino il 9 novembre. Ceccato: “Il nodo centrale è la circolazione di merci e servizi”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Il processo di associazione all’Unione Europea è entrato nella fase operativa: il negoziato portato avanti dalla Segreteria agli Esteri si è arricchito nei mesi scorsi anche del contributo di ANIS, che ha più volte incontrato la Commissione incaricata e posto sul tavolo idee e temi di discussione. Proprio per approfondire alcuni dei temi più importanti per le imprese, ANIS ha invitato a San Marino la Confederazione Imprenditoriale di Andorra (CEA) per un confronto specifico con uno dei due Paesi (l’altro è il Principato di Monaco, ndr) che stanno oggi portando avanti lo stesso tipo di negoziato con l’UE. All’incontro di lunedì 9 in sede ANIS saranno presenti per la CEA, il Presidente Xavier Altimir, la Direttrice Sílvia Gabarre, i membri del CdA Meritxell Marsà (responsabile dell’Accordo d’Associazione con la UE) e Miquel Angel Armengol (responsabile dell’Accordo d’Associazione con la UE), accompagnati da Alberto Rossi, Console d’Italia ad Andorra. Sul tavolo, come detto, molti temi, tra cui alcuni evidenziati dal Presidente ANIS, Stefano Ceccato, nello scambio di note con la delegazione di Andorra, a partire dalla “convinzione che non solo sia necessario, ma inevitabile partecipare al futuro dell’Europa, nella consapevolezza che l’adesione alla UE ci imporrà di non prescindere dalle sue quattro libertà fondamentali. Siamo convinti che per noi tutti essere liberi di vivere, risiedere, studiare e lavorare in uno dei Paesi dell’UE sia un obiettivo politico-culturale da perseguire con determinazione. Essere ‘cittadini UE’ significherà avere rapporti preferenziali con la maggior parte dei Paesi nel mondo”. Al contrario, “un Paese chiuso è di fatto condannato all’isolamento culturale ed economico, costretto a sostenere maggiori oneri in ogni forma di relazione, da quelle economiche a quelle culturali”.

 

MERCATO DEL LAVORO, IVA, COMMERCIO E DOGANE

“Lo scambio di competenze professionali fra i Paesi dell’UE è fondamentale per tutti i settori economici. Le nostre aziende avranno sempre più la necessità di operare con i diversi Paesi dell’UE per ragioni produttive e commerciali”, e al contempo, “per sviluppare la nostra economia, e con essa la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati, dovremo sempre più confrontarci con competenze e professionalità esterne, cui dovremo inevitabilmente attingere”. In tal senso, “la riforma del mercato del lavoro dovrà necessariamente tenere conto di questo processo di scambio e integrazione con l’UE, per cui”, puntualizza Ceccato, “dovranno essere riviste tutte le attuali norme protezionistiche verso imprese e lavoratori frontalieri ed esteri”. Inoltre, “vanno riconsiderate le attuali disposizioni, particolarmente restrittive, in materia di permessi di residenza e soggiorno”.

Come noto, per quanto riguarda San Marino, la circolazione delle merci e dei servizi al di fuori dei propri confini è regolamentata da oltre vent’anni da un accordo doganale con l’UE, ma, avverte il Presidente ANIS, “con disposizioni e procedure che vanno modificate e adeguate, perché prevedono oneri burocratici ed economici ormai insostenibili”. “Oggi”, spiega Ceccato, “vendere i nostri prodotti con le attuali barriere doganali è davvero complicato: pensiamo solo all’emissione e all’appuramento del T2, alle operazioni doganali, al prefinanziamento dell’IVA… Abbiamo trovato rimedi temporanei e non soluzioni definitive al problema”, mentre “la strada maestra è quella che porta all’eliminazione delle procedure doganali, per aderire ad uno scambio di informazioni telematico (Intrastat) vigente nei Paesi UE”. In assenza di ciò, il rischio concreto è che “se l’UE dovesse modificare il regime del rappresentante fiscale, che oggi ci permette di ‘superare’ il problema delle dogane, si aprirebbe un problema commerciale e fiscale di cui non possiamo immaginare la portata”. Senza dimenticare l’IVA, riguardo alla quale, per ANIS il superamento della monofase adal 1 gennaio del 2017, “è fondamentale per giungere ad un buon accordo”. Capitolo fondamentale per il futuro è poi l’e-commerce: “Occorre condividere nuove regole, che consentano alle nostre imprese di lavorare con la certezza di rispettare le norme UE per le imposte indirette (dove si paga l’IVA) e quelle dirette (dove si trova il server o meglio dove esiste la parte ‘sostanziale’ dell’organizzazione d’impresa)”.

Riguardo invece alle dogane, Ceccato ricorda che l’accordo del 1992 riconosce a San Marino la gestione delle dogane e la riscossione dei dazi per le merci provenienti dal Paesi extra UE, ma “ancora oggi tale gestione è affidata all’Italia e San Marino non ha mai rivendicato una gestione diretta, se non proprio di tutte le dogane, almeno di alcune come da noi invece auspicato”. Anche per questo “la libera circolazione di merci e servizi è il nodo centrale”, ribadisce Ceccato. In tal senso “occorre considerare che altri Paesi, Italia per prima, hanno predisposto una serie di norme di controllo che impediscono alle nostre imprese di agire liberamente sul mercato. Noi proponiamo di superare il problema convenendo che i diversi organismi comunitari incaricati possano effettuare i loro controlli direttamente sul territorio sammarinese”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento