Home FixingFixing Il Patrizio sammarinese di Busseto

Il Patrizio sammarinese di Busseto

da Redazione

Nell’agosto del 1857 Giuseppe Verdi e il librettista Francesco Maria Piave salirono sul Titano per ricevere la cittadinanza onoraria. Al Maestro venne conferita anche una seconda, importantissima onorificenza.

 

La nobiltà sammarinese ha origini lontane ma extra legislative, perché in nessuno degli statuti, né antichi, né moderni, si fa motto di alcuna distinzione della famiglie sammarinesi in nobili e contadine. Evidentemente la consuetudine dei luoghi vicini e, forse la stessa necessità di non rimanere in stato d’inferiorità di fronte a questi, nei secoli trascorsi portarono questo uso anche in San Marino, dove per la prima volta si trova un cenno alla nobiltà locale, degli Atti del Consiglio Principe, in data del 1° ottobre 1646.

Poco dopo, nel 1654, si notava negli stessi Atti del Consiglio Principe e Sovrano che in quello “dei XII” trovavasi “l’istesso genere di persone nobili, cittadine e comitative” che era nel Principe e Sovrano: e ciò dimostra che a poco a poco questa distinzione dei tre ordini non esplicitamente in nessun atto, ma però di fatto, era stata riconosciuta.

E così in altra seduta del 28 ottobre 1756, postasi la questione se fra i due Capitani, il nobile dovesse avere la precedenza, il Consiglio riconosceva all’unanimità come “tra il nobile e il non nobile sia diseguaglianza, la quale colla sopravvenienza della dignità di Capitano non viene mai ad appareggiarli” e che era conveniente ammettere “quelle distinzioni praticate fin qui verso de’ nobili”.

Tra i nobili di maggior richiamo mondiale spiccano senza dubbio i nomi (e l’arte) di Gioachino Rossini (è stato l’approfondimento dello speciale cultura di un mese fa) e Giuseppe Verdi. Al di là del suo straordinario valore artistico, è curioso provare a ricostruire la vicenda.

Sono molti gli avvenimenti che legarono Verdi al Monte Titano. Nell’agosto del 1857 il compositore e il librettista Piave si recarono a San Marino e il 31 agosto dello stesso anno il Consiglio decretò l’iscrizione di Verdi nell’albo dei Patrizi della Repubblica e la cittadinanza onoraria per lui e per Piave.

A questo proposito riportiamo le parole di un libro custodito nella Biblioteca di Stato: “A mozione della Ecc.ma Reggenza si ascrive nell’albo dei Patrizj di questa Repubblica il celebre compositore di Musica sig. Maestro Verdi, ed alla semplice Cittadinanza il Poeta melodrammatico Sig. Piave”. Seguono i nomi degli allora Capitani Reggenti, Innocenzo Bonelli e Domenico Fattori.

In occasione dell’inaugurazione di Palazzo Pubblico (1894), fu richiesto al maestro di comporre l’inno nazionale ma Verdi declinò l’invito ufficialmente “per la sua vecchiaia”.

Il Monte non se la prese, anzi: nello stesso anno fu collocata una lapide in suo onore nel Pubblico Palazzo.

Alla sua morte, avvenuta il 27 gennaio 1901, la Repubblica di San Marino inviò un telegramma di condoglianze al sindaco di Milano.

Il 21 febbraio inoltre fu commemorato con un discorso di Pietro Franciosi nella sala del Consiglio, la deposizione di una corona di alloro sotto la lapide e l’esecuzione di musiche dalle opere più famose.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento