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Gestione rifiuti, IAM srl: vernici e bombolette spray, attenzione alle etichette

da Redazione

Anche se è una prassi errata, generalmente le bombolette vengono gettate nel ferro.

 

di Mattia Marinelli

 

Nel nostro viaggio “dantesco” nell’universo dei rifiuti, nei girone dei “pericolosi e infiammabili”, incontriamo le pitture, le vernici, i solventi e le bombolette spray. Tra tutte e tre, da un punto di vista prettamente ambientale, le bombolette sono certamente quelle più pericolose in quanto, come si sa, contengono gas. Il dilemma naturale nasce quando si ha tra le mani questa tipologia di rifiuto: sappiamo che l’involucro è fatto di alluminio, un materiale con caratteristiche molto adatte al riutilizzo e al riciclo. Allo stesso tempo però sappiamo (o, se siamo distratti, ce lo ricordano le etichette in bella vista) che all’interno della bomboletta sono contenuti gas pericolosi. A questo punto si crea il problema del corretto smaltimento: poiché manca sul Titano una raccolta capillare di questa tipologia, come ci si deve comportare? Anche se è una prassi errata, generalmente le bombolette vengono gettate nel ferro. Meglio, molto meglio sarebbe fare uno sforzo e conferire le bombolette presso le aziende autorizzate (se il conferente è un’impresa) oppure, se il conferente è un privato, presso il centro di raccolta dell’Azienda dei Servizi di San Giovanni. Per quanto concerne invece la pittura e le vernici, occorre in apertura specificare che la “gamma” è davvero molto ampia: le possiamo trovare allo stato liquido e solido, e possono essere “pericolosi” e “non pericolosi”. Oggi la tendenza è quella di lavorare con pitture e vernici a base di acqua, quindi parliamo di “non pericolosi” e comunque di non assimilabili all’urbano. La scelta di prodotti a “base ad acqua” rispetto a quelli che contengono solventi ha pro e contro: se da un lato, come detto, abbiamo un rifiuto non pericoloso, dall’altro va sottolineato che le vernici e pitture con solventi durano di più nel tempo. Quelle ad acqua difatti hanno una “scadenza” più ravvicinata e, per distrazione o per mancanza di utilizzo, accade spesso che “vadano a male”, ovvero formino una muffa.

Un po’ più delicata è la gestione delle vernici e delle pitture che contengono solventi: se il privato le può conferire a San Giovanni, le imprese invece è necessario che si rivolgano ai centri specializzati, come ad esempio la IAM srl.

Nonostante gli involucri sembrino innocui e magari per pigrizia non ci si prende la briga di conferirli in maniera corretta, voglio portare alla vostra attenzione un esempio sulla pericolosità di alcuni prodotti: ci sono lacche per capelli che sono in grado di sciogliere la plastica. Suggerisco quindi di fare un piccolo sforzo…

Attenzione poi al luogo in cui le bombolette, le vernici e le pitture vengono prodotte. Se per i “made in Europa”, quelli cioè contrassegnati dalle lettere CEE i problemi non sussistono in quanto abbracciano gli standard delle normative comunitarie, per quelli di importazione da Paesi come ad esempio India o Cina, Nazioni in cui le normative hanno controlli meno attenti, il mio suggerimento è quello di portarli al centro di raccolta dell’AASS.

Un occhio di riguardo poi va dato agli “infiammabili”, ai prodotti che contengono solventi: vanno assolutamente separati agli altri. Anche in questo caso è buona regola non gettarli assieme agli altri bensì chiedere informazioni alle imprese specializzate o all’Azienda dei Servizi.

Nel prossimo numero approfondiremo i rifiuti infettivi.

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