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Italo Tonelli, l’inventore premiato anche a Bruxelles

da Redazione

Il delicato ricordo della figlia Marcella nel decennale della scomparsa dell’imprenditore. La sua mano nel “ferro da letto”, nel “nido d’ape” e nei “pannelli tamburati in cartone”.

 

Nel decennale della scomparsa dell’imprenditore Italo Tonelli, la figlia Marcella lo ricorda così.

 

Italo Tonelli è nato l’11 febbraio 1920 a San Marino, figlio unico di una coppia di commercianti.

Dopo le scuole elementari va “a bottega” come apprendista falegname dall’artigiano più esperto della zona, Aldo Zonzini, maestro in ogni tipo di lavoro, dalla carrozza alla botte, dal mobile da cucina alla camera da letto.

Italo, forte dell’esperienza accumulata, a 17 anni vuole fare un passo di qualità e viene assunto come operaio esperto presso il mobilificio Babbi di Rimini, dove giornalmente si reca in bicicletta.

Con uno stipendio di ben 17 lire giornaliere, paga veramente importante per un ragazzo nel 1937, Italo riesce a economizzare e acquistare nel 1941 una piccola casa e un appezzamento di terreno in via Saponaia, a Serravalle.

Si sposa con la signora Santina, donna molto saggia e paziente ed esperta in cucito che rinuncia, anche se a malincuore, alla sua attività artigianale di sarta per accudire la famiglia e sostenere il marito nel suo impegno quotidiano.

Accanto a casa sua Italo crea il suo primo laboratorio, che presto diverrà un’importante fabbrica di camere da letto di ottimo pregio, che impegna circa 30 operai e molti giovani apprendisti ai quali egli insegna la maestria e l’arte del falegname: dal disegno del mobile alla conoscenza del legno, dalla costruzione dei vari componenti del mobile, allora tutti creati manualmente, alla lucidatura, che era un vero e proprio rito!

Nel ’39 inizia la guerra e nel ’44 San Marino è invasa dalle truppe tedesche prima ed inglesi poi. Il mobilificio di Italo, nonostante i bombardamenti, rimane integro e ancora efficiente, tanto da poter essere utilizzato dalle truppe inglesi per i loro lavori di falegnameria.

Dopo la guerra, una svolta totale dell’economia sammarinese porta gran parte dei migliori operai del Mobilificio Tonelli verso il “mito americano”, altri decidono di aprire una propria attività di falegnameria, ragion per cui Italo, pensando che ai tanti mobilifici potesse servire un fornitore di legname, aiutato anche dall’amicizia dei signori Voltolini di Rimini che si erano rifugiati alla Saponaia durante il fronte, entra in società con loro e nel 1950 apre il suo magazzino commerciale di legname a San Marino.

La sua mente è sempre molto attenta verso le esigenze del mondo della falegnameria e nel 1952 inventa e brevetta il ferro da letto Tonelli. La rete del letto all’epoca non possedeva i piedi di sostegno poiché poggiava sulle sponde del letto che, se non erano ben fissate alla testata, creavano un fastidioso cigolio. Il ferro da letto Tonelli evitava questo problema.

Per alcuni anni, pur mantenendo l’attività commerciale del legname, riapre il mobilificio ai fini di poter allestire l’arredamento di alcune sedi e filiali di banche italiane nel riminese, che avevano espressamente richiesto l’esperienza di Italo.

Il lavoro del commercio continua positivamente ma la sua mente, sempre attiva, pensa continuamente a nuovi progetti e così arriva l’idea del nido d’ape per tamburare.

E’ un materiale nuovo e l’idea piace molto, al punto da essere premiata a Bruxelles al “Salone internazionale degli inventori” nel 1964.

La fabbricazione di questo prodotto innovativo richiede la progettazione di macchinari appropriati così, con l’ausilio del figlio Salvatore, inizia la progettazione e la costruzione di vari macchinari, attività che rimarrà per sempre il suo impegno principale.

Già dal 1965 aveva sciolto la società con i signori Voltolini coinvolgendo e responsabilizzando i figli nella sua attività: Salvatore, responsabile della produzione, Piero nel reparto commerciale e Marcella nel reparto amministrativo.

L’azienda, arricchita dal nuovo lavoro e da nuove forze, si fa conoscere non solo a livello locale ma a livello nazionale e su alcuni mercati europei. Italo decide inoltre di attivare altre lavorazioni, cosicché da ditta prevalentemente commerciale si trasforma in ditta industriale, trattando la lavorazione del nido d’ape, la sezionatura e nobilitazione dei pannelli e – ultima nata, e certo non meno entusiasmante – la costruzione di pannelli tamburati in cartone, prodotto ecologico per l’imballaggio.

Ogni macchinario e ogni progettazione è stata seguita da Italo con cura, con il puntiglio di chi non si arrende mai a costo di dover passare intere notti insonni pur di poter rinvenire la soluzione al problema. Il tutto si è verificato lasciando la responsabilità gestionale dell’azienda ai figli , ma con l’occhio vigile del padre attento e premuroso. Fra una macchina e l’altra, fra un progetto e l’altro, ha curato la costruzione degli stabilimenti industriali di Rovereta, delle case dei figli e del Centro Tonelli, opera di pregio architettonico che ha dato lustro a San Marino e che è stato eseguito su disegno dello Studio Cumo Mori di Rimini. Fra le mille attitudini di Italo, l’animo del falegname torna spesso a farsi sentire e quando trova un bel mobile antico, anche se in pessime condizioni, non può fare a meno di restaurarlo e ridargli lo splendore che ebbe in passato.

Non si deve pensare che Italo abbia dedicato gran parte della sua vita solo al lavoro: anche l’impegno sociale per lui è importante.

Ancora giovanissimo, è infatti entrato a far parte della Banda Musicale di Serravalle, allora sotto la direzione del Maestro Masi e ha prestato servizio suonando il suo clarinetto per oltre 40 anni.

Italo è stato uno dei primissimi soci del Lions Club di San Marino, frequentandolo e sostenendolo con dedizione. Membro del Consiglio direttivo dell’ANIS per vari mandati e Consigliere di Amministrazione di Banca Agricola Commerciale di San Marino per diversi anni, ha infine ottenuto svariati riconoscimenti da associazioni di diversa natura. Non ha mai inoltre trascurato gli amici del bar, giocando molto volentieri a briscola. La sua compagnia risultava ben accetta da tutti, perché Italo, in fondo, come alcuni intimi lo appellavano, era il “Pacifico”: prendeva ogni attività con molto impegno ma anche con la dovuta tranquillità, sapendo conferire a ogni cosa la giusta dimensione, utilizzando quella saggezza che in lui era veramente tanta.

Questo era mio padre Italo Tonelli e ho pensato che fosse giusto ricordarlo in questo modo, poiché sono certa che Italo potrà essere di esempio a tanti giovani.

Sarà celebrata la Santa Messa a Serravalle, sabato 27 giugno 2015 alle ore 18.30.

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