Home FixingFixing La franchigia pensionati è già Campione d’Italia

La franchigia pensionati è già Campione d’Italia

da Redazione

Commissione Camera: innalzata da 6.700 a 7.500 euro quella dei frontalieri. Non ancora certificato l’indennizzo per gli ex lavoratori “sammarinesi”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Una buona notizia… e mezza per i frontalieri italiani e, quindi, anche per gli oltre 5.000 che ogni giorno passano il confine della Repubblica di San Marino per venire a lavorare sul Titano.

La Commissione bilancio della Camera, ha accolto l’emendamento a prima firma del deputato riminese del Partito democratico Tiziano Arlotti che innalza la franchigia fiscale annuale per i lavoratori frontalieri dagli attuali 6.700 euro a 7.500, ma ha anche certificato, per la prima volta, un “indennizzo” per i frontalieri pensionati, anche se riferito solamente a quelli di Campione d’Italia”.

L’emendamento proposto dal relatore”, spiega il deputato PD Tiziano Arlotti, “fa infatti riferimento all’articolo 183 del Tuir, quindi ai lavoratori frontalieri di Campione d’Italia”.

Perché questa particolare attenzione ai lavoratori di quel Comune, già ‘zona franca’ per la vicinanza con la Svizzera?

“Il motivo è in effetti legato alla particolare storia di quell’area, al confine con la Svizzera”, spiega sempre Arlotti, “e alla recente rivalutazione del franco svizzero. In pratica, stante questa rivalutazione, quei pensionati – che percepiscono la pensione in euro, ovviamente – hanno subito una svalutazione di quasi il 30% della loro pensione, e l’introduzione di una franchigia a 6.700 euro ha soprattutto un valore compensativo in questo caso. Ciò non toglie che finalmente si è aperto un buco nella diga e si riconosce la situazione, a mio avviso anomala, dei pensionati frontalieri. A maggior ragione per quelli che hanno lavorato nella Repubblica di San Marino: l’allora Segretario di Stato alle Finanze Claudio Felici aveva infatti già diramato una circolare in cui chiariva che le pensioni non dovevano subire la doppia imposizione, sulla base dei trattati già operativi. Nel merito, invero, la questione è ora ricompresa nelle contrattazioni che devono essere sviluppate all’interno della Commissione bilaterale prevista dall’Accordo contro le doppie imposizioni ed è in tal senso che ho già sollecitato le amministrazioni competenti a tenerne conto, anche in funzione del fatto che per Campione d’Italia c’è stata questa nuova attenzione”. Resta comunque molto positivo l’innalzamento della franchigia per tutti i lavoratori italiani frontalieri: “L’emendamento che ho presentato insieme ad altri colleghi – spiega Arlotti – chiedeva, nell’ambito degli interventi di sostegno al reddito, un aumento di 8.500 euro. Il Governo, pur accogliendo la richiesta, ha potuto garantire le coperture fino a 7.500, euro che sostanzialmente è un aumento pari al 12%”.

“Voglio inoltre ricordare che nella Legge di stabilità 2014, un anno fa, siamo riusciti a stabilizzare definitivamente la franchigia dei 6.700 euro e quest’anno per la prima volta gli 80.000 frontalieri italiani non hanno avuto l’assillo di dover attendere la proroga, potendo contare sulla certezza della stessa. Inoltre la Legge di stabilità 2015 che domani approderà in aula alla Camera ha definitivamente stabilizzato il bonus fiscale da 80 euro mensili che, grazie alla risoluzione da me sollecitata al direttore generale dell’Agenzia delle entrate, viene riconosciuto anche a tutti i lavoratori frontalieri che dalla dichiarazione dei redditi dell’anno 2014 potranno conguagliare il relativo importo”.

Per Emma Petitti, l’altra deputata riminese del Partito democratico, “l’aumento a 7.500 euro della franchigia per i frontalieri in Legge di stabilità è un’ottima notizia per gli oltre 5mila lavoratori che prestano la loro opera nella Repubblica di San Marino”.

Un provvedimento che, sottolinea Emma Petitti, “si inserisce nella rinnovata collaborazione, amicizia e buon vicinato fra il nostro Paese e il Titano”.

“Con gli accordi ratificati in questa legislatura – conclude il deputato PD – siamo finalmente arrivati alla normalizzazione dei rapporti fra i due Stati, gettando i semi per una cooperazione sempre più proficua”.

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