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Rimini, occupazione 2014: in aumento le assunzioni

da Redazione

Lavoro: la Provincia ha snocciolato i dati del II trimestre. Sono oltre 42 mila gli avviamenti. I due terzi sono regolati attraverso il lavoro dipendente e a tempo determinato.

 

Il Centro studi Politiche del lavoro e società locale della Provincia di Rimini ha pubblicato il nuovo numero del Bollettino del Lavoro, quello con i dati relativi al secondo trimestre 2014 (e quelli del primo semestre). Il documento di sintesi vuole fornire un quadro aggiornato sulle tendenze del mercato del lavoro provinciale (dati di fonte amministrativa contenuti nel SILER, il sistema informativo sull’occupazione dipendente utilizzato dai Centri per l’impiego). L’analisi si basa sulle sole comunicazioni obbligatorie relative al lavoro dipendente (subordinato e parasubordinato) registrate dai CPI provinciali.

 

Il secondo trimestre 2014

 

Nel secondo trimestre 2014 gli avviamenti registrati in provincia di Rimini sono 42.794, con un aumento di quasi 3.500 assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2013 (39.311 unità): ciò si traduce in una crescita vicina al 9%.

Altrettanto positiva, sebbene di minore entità, è la variazione delle persone assunte, il cui numero nel secondo trimestre 2014 raggiunge quota 32.873, facendo registrare un incremento di quasi 1.600 unità, corrispondente ad una crescita del 5,1% rispetto al 2013. Questi dati positivi appaiono particolarmente rilevanti, soprattutto considerando la forte contrazione degli avviamenti (-15,8%) e degli avviati (- 18,8%) emersa nel primo trimestre dell’anno. Quanto alla distribuzione dei rapporti di lavoro iniziati nei mesi di aprile, maggio e giugno 2014 in base al settore dell’azienda, il primo aspetto da evidenziare è il significativo incremento delle assunzioni all’interno di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi, il cui numero sfiora le 28 mila unità. La crescita in termini percentuali rispetto al 2013 sfiora il 13%.

Nel periodo aprile-giugno 2014 gli avviamenti del settore ricettivo-ristorativo rappresentano circa i due terzi (65,3%) del totale provinciale, confermando la centralità del turismo stagionale per l’intero sistema produttivo riminese. Vanno, inoltre, segnalati gli oltre 1.000 nuovi rapporti di lavoro attivati dalle aziende manifatturiere nel periodo aprile-giugno 2014. Essi costituiscono solo il 2,5% degli avviamenti complessivi, ma il loro numero sale a distanza di un anno del 18,9%, facendo registrare per il secondo trimestre consecutivo una variazione positiva rispetto al 2013.

Infine, l’unico segno negativo appartiene al comparto edile, le cui assunzioni sul territorio provinciale scendono del 15,7%.

 

Il primo semestre 2014

 

Gli incrementi registrati nel secondo trimestre sono in buona parte riusciti a compensare le consistenti perdite rilevate nei tre mesi precedenti e infatti a distanza di un anno, gli avviamenti comunicati in provincia di Rimini nel primo semestre mostrano un valore sostanzialmente simile. Essi, infatti, erano 59.757 nel 2013 e sono 60.055 nel 2014 (+ 298 unità), con un aumento in termini relativi dello 0,5%. Poco significativo è anche il saldo dei lavoratori assunti, il cui numero, tuttavia, nello stesso periodo diminuisce di 280 unità, passando da 42.553 a 42.273, con una riduzione percentuale dello 0,7%. Dopo un 2013 decisamente negativo, la prima metà del 2014 non mostra variazioni di rilievo nella domanda di lavoro dipendente, che rimane complessivamente al di sotto degli anni precedenti. Ciò detto, il recupero registrato nel secondo trimestre, riconducibile in larga parte al buon andamento delle assunzioni stagionali nel turismo, costituisce di per sé un dato da sottolineare, soprattutto alla luce di quanto rilevato alla fine di marzo.

Appare evidente come ad una sostanziale stabilità delle assunzioni corrisponda un leggero cambiamento nella composizione percentuale tra i rapporti lavorativi cessati e quelli ancora in essere. Infatti, dei 60.055 avviamenti registrati nel primo semestre 2014, il 40,8% (24.498 unità) è terminato entro il mese di giugno e tale quota cresce di 1,3 punti percentuali rispetto a quella del 2013 (39,5%). Ne consegue che i 35.557 contratti ancora in essere al 1 luglio 2014 rappresentano il 59,2% del totale iniziale, risultando percentualmente inferiori nella stessa misura all’anno precedente (60,5%). Seppur di lieve entità, tali variazioni si pongono in linea con una tendenziale riduzione nella durata dei contratti che si traduce in una elevata frammentazione delle esperienze professionali.

I due terzi delle assunzioni comunicate da gennaio a giugno sono regolate attraverso il lavoro dipendente a tempo determinato (66,7%), la cui incidenza non si modifica in misura rilevante negli ultimi due anni (+ 0,6 punti percentuali).

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