Home FixingFixing Una mostra fotografica “Inconsapevole” per raccontare il cantiere di Palazzo Onofri a San Marino

Una mostra fotografica “Inconsapevole” per raccontare il cantiere di Palazzo Onofri a San Marino

da Redazione

Inconsapevole: in mostra a Palazzo Onofri il sunto delle migliaia di immagini “tecniche” scattate dai tecnici che si sono occupate del lavoro e dai giornalisti di Fixing. La mostra è curata da Martine e Augusto Betiula.

SAN MARINO – Una crescita passo passo, pietra dopo pietra. Un cantiere tra i più importanti degli ultimi anni, che si è finalmente chiuso, facendo ritornare all’antico splendore un palazzo prestigioso, il Palazzo Onofri, sede dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese. E della redazione del settimanale San Marino Fixing, da oltre 20 anni sul campo.

Per illustrare il percorso nel tempo, la progressione dei lavori, l’ANIS ha deciso di allestire una mostra fotografica. Una mostra particolare, diversa dal solito, per tutta una serie di motivi.

Innanzitutto le immagini sono state scattate da diversi fotografi, che di lavoro nella vita fanno tutt’altro. Ci sono architetti, geometri e i giornalisti di Fixing, che hanno immortalato i lavori, e i lavoratori, nel corso del tempo.

Gli scatti, migliaia e migliaia, sono stati raccolti e selezionati dai curatori dell’iniziativa, i fotografi Martine e Augusto Betiula.

“Abbiamo deciso di intitolare ‘Inconsapevole’ questa mostra – racconta Augusto Betiula – perché è nata dall’idea di utilizzare le fotografie che erano state scattate come documentazione tecnica dei lavori, quindi con tutt’altro obiettivo; uno scopo pratico e non artistico. In realtà, guardando bene tra tutti questi scatti, abbiamo scovato tante immagini che offrivano una visione per così dire più poetica del cantiere. E siamo partiti da qui”.

‘Inconsapevole’ è una mostra tradizionale e multimediale nello stesso tempo.

“Sono due sezioni distinte. La prima comprende immagini stampate, in grande formato, 60×40 e 75×50 centimetri, oltre trenta foto scattate quasi tutte da Alessandro Carli e alcune da Loris Pironi, entrambi giornalisti – e anche fotografi – di Fixing. Anche loro hanno seguito quasi più per passione che per esigenze redazionali, l’evolversi dei lavori al Palazzo Onofri, mettendo a fuoco in particolare alcuni dettagli in chiave più artistica, con un occhio di riguardo anche per il lavoro delle maestranze. La seconda sezione invece ha un formato più tecnologico perché le immagini sono proiettate a video, sui monitor e su parete, e comprende tutte le più belle immagini realizzate dai tecnici che hanno lavorato al cantiere: Ezio Bollini, Maurizio Grassi e Nadia Pistolesi. Qui le prime immagini cominciano addirittura nel 2007, due anni prima dell’apertura del cantiere, durante le prime ricognizioni. La rappresentazione comincia dunque illustrando la situazione antecedente e giunge ai giorni nostri, rispettando rigorosamente la cronologia dei lavori. Qui abbiamo selezionato circa 280 foto, che compongono una proiezione di circa 15 minuti e ci raccontano com’era il Palazzo, la parziale demolizione, il lavoro del taglio della pietra, la gettata delle fondamenta e quindi l’evolversi della ricostruzione”.

La mostra parte da un’immagine della “vecchia” sede ANIS in via Gino Giacomini, scattata nel giorno del trasloco, e arriva a raccontare il lavoro compiuto in questi anni e gli aspetti più suggestivi del Palazzo Onofri.

“Devo dire che tutte le foto selezionate sono estremamente interessanti. È stato un cantiere di grandi dimensioni, affascinante come soggetto, con piacevoli geometrie e cromie suggestive. Nella scelta abbiamo preferito individuare elementi geometrici che per certi versi semplificano il cantiere. È una visione, quella che emerge da questa mostra, che ha inteso estrarre dalla grande quantità di immagini tecniche alcune foto particolari, con un’attenzione ai dettagli”.

A proposito di dettagli, per chi ama la fotografia ce n’è uno che è importante: tutte le foto sono photoshop-free: nessun ritocco, nessun “aiutino” in post-produzione.

“È assolutamente così, le foto non hanno subito alcun ritocco a parte il minimo necessario per luminosità e contrasto, l’equivalente di quelle modifiche alle immagini che si facevano in analogico direttamente in camera oscura. Inoltre non abbiamo operato taglio: le foto sono esattamente come sono state viste dalle persone dentro l’obiettivo e scattate. Poi naturalmente in fase di selezione abbiamo cercato di dare omogeneità al percorso, perché si tratta di foto scattate da persone diverse con macchine diverse, a volte anche con il cellulare. Però va detto che abbiamo avuto a disposizione tanto materiale di qualità tra cui effettuare le nostre scelte”.

La mostra inaugura contestualmente all’inaugurazione di Palazzo Onofri, dunque il 21 luglio 2014. L’idea, detta ancora a mezza voce, è quella di renderla un’esposizione permanente, per i tanti visitatori che ogni giorno, per un motivo o per l’altro frequentano le stanze dell’Associazione Nazionale dell’Industria.

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