Per l’impegno sui crediti deteriorati chiuso con una perdita di 793 mila euro. Il Presidente Guidi: “Internazionalizzare per sviluppare il sistema”.
di Loris Pironi
L’assemblea degli azionisti, domenica scorsa, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013 per il gruppo Banca di San Marino. Le cifre complessive parlano di una raccolta totale in seppur leggero aumento rispetto all’anno precedente e di una tenuta anche in rapporto al resto del sistema; tuttavia, per la prima volta, tra i dati del bilancio compare il segno “meno”, a raccontare di una perdita di 792 mila euro.
“Tale risultato – spiega il Presidente Giuseppe Guidi – è conseguenza del preciso impegno, del nostro Board, di dare una risposta puntuale alla svalutazione dei crediti non performing, ed è l’esito di una severa analitica dei crediti in sofferenza: abbiamo così risposto all’invito a lavorare sui cosiddetti crediti dubbi rivolto dal Fondo Monetario Internazionale e anche dalla Banca Centrale a tutte le banche del nostro sistema. Peraltro contiamo di ripianare la perdita di esercizio già con la chiusura del bilancio 2014. Ad ogni modo questo risultato, sia pure compensato dai dati sulla raccolta e sul patrimonio, conferma la necessità sistemica di lavorare nella direzione dell’internazionalizzazione e di un rafforzamento delle relazioni con l’Italia”.
L’altra importante novità di quest’assise riguarda la comunicazione dell’addio da parte del Direttore Generale Vincenzo Tagliaferro. Dal 1 giugno prenderà il suo posto come Direttore pro tempore facente funzioni Emanuele Cesarini. Cesarini, sammarinese, ha iniziato la sua carriera in seno al gruppo nel 1995: conosce tutti i comparti dell’istituto e può vantare un percorso formativo importante, con esperienze anche all’estero. A Tagliaferro, durante l’assemblea, è stata consegnata, a nome del Cda, della dirigenza e di tutto il gruppo, una targa per riconoscere la professionalità e quelle qualità umane che hanno contribuito, testualmente, “a formare donne e uomini che tengono alta la bandiera dell’impresa bancaria sammarinese”.
“Al Direttore Tagliaferro vanno i nostri ringraziamenti – prosegue il Presidente Guidi – e soprattutto la nostra stima per aver gestito con grande perizia questa situazione di crisi generale e per la sua innata capacità di formare e far crescere le persone che collaborano con lui. In questi anni si è creato un legame anche umano che ci ha arricchiti, tutti quanti”.
Banca di San Marino ha accantonato 71 milioni di euro per fare fronte ai crediti deteriorati che, complessivamente, ammontano a 221 milioni, tra sofferenze incagli e crediti ristrutturati.
“Abbiamo svolto un’analisi accurata, pratica per pratica, dei nostri crediti, con un occhio estremamente severo per non correre rischi. Con i 71 milioni di euro già abbattuti, ne restano 150 che, tra ipoteche e garanzie verificate, contiamo di poter recuperare. Abbiamo voluto dare una lettura precisa di questi crediti deteriorati per offrire certezze sia ai risparmiatori sia agli utilizzatori dei risparmi”.
Strettamente correlato ai crediti deteriorati è il discorso relativo al patrimonio immobiliare. Il gruppo Banca di San Marino ha compiuto un’operazione di sistema importante: a che punto siamo?
“All’interno di BSM immobiliare abbiamo inserito immobili provenienti da imprenditori del settore edile che non erano più in grado di consegnare gli immobili ai loro clienti. Negli ultimi due anni abbiamo gestito numerosi cantieri consegnando i primi appartamenti ai legittimi proprietari. Prevediamo di ultimare le ristrutturazioni e tutti gli altri lavori entro l’anno 2014. Oggi abbiamo ‘in pancia’ 204 immobili fra appartamenti garage e capannoni, di cui 83 già venduti, per un valore di oltre 18 milioni di euro. Va detto inoltre che abbiamo ceduto i beni a valore di mercato, contribuendo così a mantenere saldo il mercato immobiliare”.
Un’ultima domanda a carattere generale. La raccolta complessiva del mercato bancario sammarinese si è stabilizzata a un valore di poco superiore ai 7 miliardi: c’è modo di stimolare un’ulteriore ripartenza?
“Oggi l’unica strada per il nostro Paese è quella di andare fuori, internazionalizzare, guardare all’Unione Europea e non solo, senza trascurare la necessità di risolvere le relazioni con l’Italia. Il Memorandum tra le banche centrali annunciato per la fine dell’anno sarà la svolta decisiva? Quando arriverà, sono certo che cambierà la nostra realtà, ma sarà un vantaggio anche per l’Italia. Nel frattempo dobbiamo continuare a crescere come sistema. Strutturando una centrale rischi sammarinese, andando a normare i servizi on-line, che non sono ancora all’altezza delle altre realtà internazionali, migliorando i contratti per la tramutazione di pagamenti e riscossioni tramite carte di credito: a mio avviso è importante valutare una linea autonoma, sul modello della nostra adesione al SEPA. E poi occorre lavorare sulla formazione: solo nel 2013 la nostra struttura ha totalizzato 5.505 ore di formazione tra dirigenti funzionari e personale, e oltre 300 ore di formazione sono quelle realizzate dal Board. È questa l’unica via percorribile da chi vuole perseguire una visione lungimirante del futuro nel nostro settore”.
Raccolta in lieve crescita
Scorrendo i dati del bilancio di Banca di San Marino appena approvato dall’assemblea emerge il dato della raccolta totale, 1 miliardo 825 milioni di euro (1 miliardo 243 milioni di raccolta diretta, 582 milioni di indiretta), in lieve aumento sul 2012. Detto, nel servizio principale, della gestione dei crediti deteriorati e della perdita di esercizio, vale la pena evidenziare la nota positiva rappresentata dal coefficiente di solvibilità (18,63%, il minimo LISF è l’11%) e dal Tier1 capital ratio (19,71%, Basilea3 impone un minimo del 7%), ben superiori a quanto richiesto. Altro dato interessante: con un free capital di poco meno di 63 milioni di euro il gruppo può programmare investimenti per oltre 600 milioni. Rispetto al resto del sistema Banca di San Marino ne rappresenta il 25,5% come raccolta totale, il 24% come impieghi del sistema e ben il 39,6% rispetto al patrimonio complessivo.
Chiudiamo con una breve nota relativa al personale: BSM occupa 152 persone (61 sono donne, con una quota rosa del 40%), di età media 40 anni, a cui vengono corrisposti stipendi per quasi 10 milioni di euro l’anno.
L’Assemblea degli Azionisti è stata anche l’occasione del rinnovo delle cariche in seno al Consiglio di Amministrazione di Banca di San Marino.
Confermato Giuseppe Guidi alla Presidenza, sono da segnalare tre nuovi ingressi nel Cda, quelli di Piero Bacciocchi, Fausto Mularoni e Massimo Tamagnini.
L’organo direttivo comprende anche i riconfermati Fabio Console, Remo Contucci, Fabio Gasperoni, Conrad Mularoni e Neni Rossini. Confermato in blocco anche il Collegio dei Sindaci: Valerio Scarano (Presidente), Monica Bernardi e Chiara Taddei.