Home FixingFixing San Marino, portabilità e unbundling nodi prioritari da sciogliere

San Marino, portabilità e unbundling nodi prioritari da sciogliere

da Redazione

Telecomunicazioni, Donato Maiani (Telenet): “Cosa stiamo aspettando? Attendiamo con fiducia l’assegnazione delle frequenze per l’LTE”.

 

Il tema delle infrastrutture è vitale per lo sviluppo del Paese. Ma quando si parla di telecomunicazioni, e nello specifico di internet e di telefonia mobile, il dibattito si accende in fretta. San Marino Fixing lo ha già raccontato qualche mese fa – dando peraltro voce ai singoli operatori autorizzati – il settore deve necessariamente svilupparsi nel pieno rispetto delle leggi in materia di sicurezza e salute pubblica, ma anche offrendo agli operatori stessi l’opportunità di stare al passo con le nuove tecnologie.

A monte dei problemi relativi alle reti c’è l’infinito tergiversare della politica sulla regolamentazione del settore. Gli operatori autorizzati sono in perenne attesa anche di aspetti sui quali il Titano è indietro di anni rispetto all’Italia e a tutti gli altri Paesi.

Con Donato Maiani, Amministratore Unico di Telenet, facciamo il punto sui primi problemi pratici che – almeno in linea teorica – in breve tempo potrebbero essere rimossi per incominciare a sgomberare il campo. “San Marino lamenta ritardi di almeno 15 anni rispetto all’Italia in tutta una serie di aspetti relativi alle telecomunicazioni, ma a mio avviso i problemi più importanti riguardano la portabilità del numero (la libertà di cambiare operatore “portandosi dietro” il proprio numero telefonico, ndr) e l’unbundling (la possibilità da parte dei nuovi operatori di usufruire, dietro pagamento di un canone, dell’“ultimo miglio” di proprietà dell’operatore dominante per offrire servizi voce e dati in concorrenza, ndr). A tale riguardo, paghiamo un’ulteriore anomalia, ovvero la loro concessione di fatto da parte di Telecom Italia alla sola TISM”.

 

E in che modo Telenet ha affrontato questa mancanza, finora?


“Per supplire alla mancanza di unbundling ci è stato concesso di coprire il cosiddetto ‘ultimo miglio’ con una rete radio, anche perché il costo di una rete di accesso fissa sarebbe improponibile rispetto alla potenzialità dell’utenza sammarinese. Le reti radio presentano dei problemi di copertura e talvolta anche di sicurezza, problemi che potrebbero essere superati grazie alle nuove tecnologie, che sfruttano esclusivamente le frequenze licenziate, ovvero assegnate, mi riferisco a Wimax e LTE, invece di frequenze libere, ossia hiperlan e wifi. Per le suddette ragioni Telenet, non certo ieri bensì ben quattro anni fa, aveva investito in una rete Wimax che ci consentiva di coprire appunto l’ultimo miglio”.

 

Poi però la tecnologia si è evoluta, è così?


“Esattamente. Oggi siamo arrivati alla tecnologia 4G, l’LTE (Long Term Evolution, la più recente evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare GSM/UMTS, ndr) che non solo è più performante, ma ha anche un minor impatto ambientale per quanto riguarda le emissioni radio: parliamo della metà della potenza rispetto a prima”.

 

Però a San Marino ancora le frequenze per l’LTE non sono state assegnate…


“In realtà circa 18 mesi fa sono state concordate, tra noi operatori e la Direzione TLC, le frequenze LTE da assegnare. E da allora tali frequenze sono in attesa di conferma definitiva presso la Segreteria competente”.

 

Telenet è stata al centro di un piccolo “giallo”, di recente, legato proprio all’LTE. Può spiegare cosa è successo esattamente?


“Molto volentieri. Confermando la nostra dedizione alle nuove tecnologie e il nostro impegno a investire continuamente sulla rete per offrire sempre nuovi servizi, dopo aver verificato che sul territorio della nostra Repubblica sono già presenti e disponibili, su qualsiasi apparecchio di telefonia mobile, le reti LTE degli operatori italiani, Vodafone e TIM, quest’ultima concessionaria anche a San Marino, a quel punto abbiamo avviato dei test sostituendo gli apparati Wimax esistenti con apparati LTE, per essere pronti a rilasciare i servizi non appena le frequenze concordate fossero state assegnate definitivamente. Purtroppo siamo stati bloccati con accuse in buona parte infondate e alla fine abbiamo dovuto rimuovere gli apparati”.

 

A questo punto che tempi prevedete per il passaggio in via definitiva all’LTE a San Marino?


“Noi abbiamo grande fiducia nell’impegno preso dalla Segreteria di Stato con delega alle Telecomunicazioni (fra l’altro il Segretario Matteo Fiorini si è dimesso praticamente in contemporanea con questa intervista, ndr) di assegnare definitivamente le frequenze entro due o tre mesi al massimo. Se questo impegno verrà mantenuto, avremo la possibilità di proporre ai nostri clienti la vendita dei servizi LTE già entro l’estate”.

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