Ma oggi ci piace anche ricordare la nascita di Tommaso Moro, scrittore, filosofo e umanista. Fu lui a coniare il termine “utopia”, indicando un’immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, “L’Utopia”, del 1516.
Se sei nato il 7 febbraio, in qualche modo, sei destinato alla televisione. Oggi difatti hanno aperto gli occhi, in annate differenti, il grande attore Romolo Valli, uno dei fondatori della Compagnia dei Giovani (con lui c’erano Giorgio De Lullo, Rossella Falk e altri straordinari interpreti), il gruppo che nel secondo Novecento ha spiegato come va messo in scena Luigi Pirandello. Troppo di nicchia? Rimediamo subito: il 7 febbraio sono nati anche Syusy Blady, cabarettista e conduttrice televisiva, quella di “Turisti per caso”, Francesco Salvi, Vasco Rossi e Emanuela Folliero. Ma non dimentichiamo nemmeno Antonio Catricalà, viceministro dello Sviluppo in Italia.
Ma oggi ci piace anche ricordare la nascita di Tommaso Moro, scrittore, filosofo e umanista. Fu lui a coniare il termine “utopia”, indicando un’immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, “L’Utopia”, del 1516. Moro è ricordato soprattutto per il suo rifiuto alla rivendicazione di Enrico VIII di farsi capo supremo della Chiesa d’Inghilterra, una decisione che mise fine alla sua carriera politica conducendolo alla pena capitale con l’accusa di tradimento.
Da uno scrittore a un altro, il 7 febbraio dal 1898 iniziò il processo di diffamazione contro Emile Zona per aver pubblicato “J’accuse”. Meglio, molto meglio guardare a nord: sempre oggi, ma nel 1992, i dodici Stati della CEE firmarono il trattato sull’Unione europea, più conosciuto come trattato di Maastricht. Sette poi sono i tagli delle banconote euro: 5, 10, 20, 50, 100, 200, 500.
Siamo sicuri che non sarà una giornata di festa, oggi a Cuba: il 7 febbraio il governo USA vietò tutti i commerci con L’Avana.
Nel frattempo il Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, intervenendo nei giorni scorsi ai lavori di apertura della Business Europe Day Conference, ha individuato sette punti per la re-industrializzazione dell’Europa. Sul piatto, 150 miliardi di euro per raggiungere l’obiettivo prefissato: 20% del PIL europeo dal settore manifatturiero entro il 2020.
