Home FixingFixing Il costo del lavoro? L’Italia batte San Marino

Il costo del lavoro? L’Italia batte San Marino

da Redazione

I dati forniti dal Titano al Fondo Monetario Internazionale sono impietosi.

 

In Italia il caso Electrolux è emblematico. Il colosso svedese di elettrodomestici con stabilimenti sparsi tra Friuli, Veneto, Lombardia e Romagna (a Forlì), in crisi per la concorrenza spietata sul piano dei prezzi proveniente dal Far East (Cina & Co.) ha infatti messo il dito nella piaga del problema competitività, che tutta l’Europa paga nei confronti dei Paesi emergenti ma che è ancor più evidente nella Penisola.

Ora, per far fronte a questa mancanza di competitività, e mantenere aperti gli stabilimenti italiani, Electrolux ha proposto un piano, chiedendo sacrifici (chiamiamoli così) ai lavoratori, che ha fatto esplodere una vera e propria mina sindacale. Come sempre accade in Italia ci si accapiglia su cifre e conteggi che variano a seconda di chi li sta a guardare, ma che in ogni caso prevede un’ampia sforbiciata ai salari. Il dibattito che si è scatenato ha naturalmente toccato tutti i punti dolenti dell’economia italica, dall’inefficienza della macchina pubblica, la burocrazia, all’incapacità di stimolare e assistere le PMI alla necessità di ridurre il cuneo fiscale (e quindi il costo del lavoro). E come sempre accade in questi casi, a furia di parlare si è cominciato a perdere di vista l’argomento…

 

L’articolo integrale su San Marino Fixing n. 5, in edicola da venerdì 7 febbraio

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