L’ombra che ci appare effimera e sfuggente ha un’evidenza che non può essere spiegata con le leggi dell’ottica e si sottrae alla logica della percezione.
di Alessandro Carli
L’ombra che ci appare effimera e sfuggente ha un’evidenza che non può essere spiegata con le leggi dell’ottica e si sottrae alla logica della percezione. Ma al tempo stesso affonda le sue radici nella leggenda e nel mito, e tracce delle leggende e del mito fa affiorare allo sguardo, non solo ottico, dello spettatore. Queste parole, scritte dal grande critico Ernst Gombrich, ci aiutano a capire l’opera creata da Thea Tini e dedicata a Manuel Poggiali.
Un quadro molto curato, che da qualche settimana è entrato a far parte della collezione della Fondazione San Marino.
Il ritratto – esposto all’interno della Fondazione San Marino – vede Poggy ‘ingarellato’ dietro al cupolino della sua due ruote, di profilo.
Dentro al periplo del campione, avvicinandosi, si possono scorgere una serie di parole, legate tra di loro. Quelle, forse, che lo stesso centauro pensava mentre gareggiava e sfidava i rivali nelle piste di tutto il mondo.
“Avevo disegnato le ombre delle margherite in ‘TIMEless SPRING’ – racconta Thea Tini -. Subito dopo ho pensato di farlo anche con le persone iniziando con gli amici che passavano a trovarmi sino a ideare il lavoro sugli Eccellentissimi Capitani Reggenti, presentato alla Biennale di Venezia. Dopo la Biennale ho iniziato a ritrarre anche personaggi famosi che passavano per San Marino o che comunque ho avuto occasione di incontrare attraverso altri amici e, nel caso di Oliviero Toscani, attraverso l’Università di San Marino. Così è successo anche con l’ex campione del mondo delle moto, Manuel Poggiali. L’ho contattato e ho chiesto se era disponibile a farsi ritrarre. Lui è stato gentilissimo e ha accettato. Da questo incontro poi è nata anche una bella amicizia”.
