Home FixingFixing Asset Banca, goccia cinese: l’incantevole e raffinata arte dell’ascolto

Asset Banca, goccia cinese: l’incantevole e raffinata arte dell’ascolto

da Redazione

Ci stupiamo sempre quando scopriamo che persone verso le quali nutriamo grande stima mostrano di non sapere determinate cose.

 

Ci stupiamo sempre quando scopriamo che persone verso le quali nutriamo grande stima mostrano di non sapere determinate cose.

Siamo infatti naturalmente portati a pensare i grandi intelletti come competenti praticamente in tutti i campi. La realtà è però ben diversa.

Ce lo racconta Gide parlando di Goethe e Beethoven, pare che il grande musicista abbia eseguito la sonata in do diesis minore (quella che conosciamo come Sonata al chiaro di luna) proprio di fronte al Poeta del Faust e che egli sia rimasto completamente indifferente.

Quando Beethoven se ne accorse smise di suonare e con grande dolore disse “Ma, Maestro, se voi, voi, non mi dite niente…chi mai mi capirà”? Sembrano, queste, incomprensioni inspiegabili che invece si spiegano come quelle legate alle grandi storie d’amore. Ogni grande amore è esclusivo e l’ammirazione per l’amata rende l’amante insensibile a ogni altra bellezza. Dunque, spesso, le persone sono talmente appassionate nel fare ciò che fanno che amano esclusivamente la propria arte o il proprio mestiere.

Ma c’è anche chi, non ritenendosi all’altezza di produrre e non potendo dunque parlare, prende l’incantevole decisione di essere attento, di ascoltare.

Oggi difettano gli ascoltatori, come difettano le scuole: risultato del bisogno di originalità a ogni costo. La paura dell’omologazione fa sì che in tanti si mettano alla ricerca di tratti bizzarri da esibire: e subito si è portati a ritenere che quegli stessi tratti siano di importanza fondamentale tanto da doverli enfatizzare, sacrificando tutto il resto.

Ma chi è ricco di una passione, un grande intelletto, ha certo la sensibilità per cercare di comprendere ciò che gli sfugge.

Un grand’uomo, diceva Nietzsche “non ha solo il suo intelletto, ma anche quello di tutti i suoi amici”. Così in un tempo in cui tutti vogliono parlare e pochissimi ascoltare, dove si scrivono più libri di quanti realmente se ne leggano, è utile riandare con la mente alle parole di Borges: “Leggere è un’attività successiva a quella dello scrivere: più rassegnata, più civile, più intellettuale”.

 

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