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San Marino, la storia di un luogo racchiusa in un logo

da Redazione

La mostra, nella Sala Fondazione San Marino, ha aperto il 16 dicembre. L’iniziativa nasce per celebrare i 40 anni di attività dello Studio AG.

 

di Alessandro Carli

 

Raymond Loewy, uno dei più grandi designer del mondo, una sera a cena si trovò a chiacchierare con una signora. La donna iniziò la conversazione chiedendo immediatamente: “Perché ha voluto usare due x nel marchio Exxon?”. “Perché lo chiede?” le rispose. “Perché – disse la signora, un po’ colpita dalla controdomanda – non ho potuto fare a meno di notarlo”. “Molto bene – rispose Raymond Loewy – questa è la risposta”.

Non potevamo trovare un aneddoto più indovinato per introdurre “Storia di un logo”, la mostra che celebra i 40 anni di attività dello Studio AG di San Marino: otto lustri impiegati e impegnati a creare “comunicazione visiva” o, per dirla con le parole di Franco Fortini, “non più una semplice parola, ma una parola oggetto, anzi una parola persona”.

Raccontare i 40 anni di Studio AG significa ripercorrere, passo dopo passo, la storia della comunicazione sul Titano. E Riccardo Faetanini e Giorgio Casadei – i fondatori dello Studio AG – lo fanno attraverso l’evoluzione degli strumenti che hanno utilizzato per comporre le loro creazioni.

“Proporremo una serie di lavori grafici dalle origini sino ai giorni d’oggi: da quelli fatti su carta, a china, a tempera e con l’aerografo per arrivare al computer”. Una sorta di viaggio nel tempo, viene da pensare, o di filologia artistica. Che passa, inevitabilmente, attraverso una data storica: quella che segna la nascita del computer.

Giorgio e Riccardo ripercorrono l’evoluzione della comunicazione: “Se i primi loghi realizzati con il Plus della Macintosh risalgono al 1988, sino agli anni Novanta le macchine in dotazione non riuscivano a gestire file di grandi dimensioni. Ancora nel 1993, per le immagini, si lavorava con le pellicole. Bisogna aspettare il 1997 per registrare un totale passaggio al pc. Questo strumento ha permesso di creare con più libertà, anche grazie alla sua duttilità, che consente di sperimentare con grande energia”.

I due creativi poi si soffermano su una data precisa. “Quando il 16 gennaio 1986, in America, è stato presentato il Macintosh Plus non avevamo ancora la percezione che il nostro ‘mestiere’ avrebbe avuto un cambiamento radicale e il nostro modo di lavorare avrebbe chiuso un’epoca. I vecchi arnesi di lavoro come il ‘tiralinee’ sarebbero stati presto sostituiti dai plotter e dalle stampanti e finiti nel dimenticatoio. Ma noi ci riteniamo fortunati perché da questa esperienza abbiamo mantenuto il contatto con le proporzioni reali, percettive e non virtuali e abbiamo iniziato ad usare il computer come usavamo il tiralinee o l’aerografo. Non a caso il nostro logo è rappresentato da una matita sull’orecchio e la nostra ‘mascotte’ è un truciolo che richiama il temperamatite per ricordare la nostra provenienza dalla grafica applicata”.

 

La mostra


Il titolo dice già tutto: “Storia di un logo”, anche se sarebbe più corretto parlare di loghi, al plurale: in 40 anni dallo Studio AG sono ‘usciti’ un’infinità di lavori, che hanno abbracciato le aziende del Titano ma anche gli organi istituzionali. Il visitatore potrà così incantarsi e capire come e quanto è cresciuta la comunicazione visiva. La mostra, che aprirà il 16 dicembre e che rimarrà aperta sino al 4 gennaio, ha il patrocinio della Segreteria all’Istruzione e Cultura e ha il supporto della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio SUMS.

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