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San Marino, Camera di Commercio: confronto sulla riforma

da Redazione

Entro la fine dell’anno finalmente i primi incontri con politica e parti sociali. Il testo è pronto dal 2011. Le rassicurazioni di Arzilli: Ora tempi rapidi.

 

di Loris Pironi

 

San Marino Fixing si era fatto un nodo al fazzoletto, perché c’era una promessa che doveva essere mantenuta entro la fine dell’anno ma che ancora non è stata mantenuta, e Fixing vuole mantenere desta l’attesa.

La promessa era quella di far iniziare entro la fine dell’anno il percorso in Consiglio Grande e Generale della riforma della Camera di Commercio.

Si tratta di una riforma di grande importanza, come aveva sottolineato quest’anno, prima dell’estate, la stessa Assemblea dei Soci dell’ente camerale, chiedendo “la non più derogabile riforma dell’Ente entro la fine dell’anno in corso”.

Il testo di legge è praticamente pronto dal 2011: i caratteri salienti della riforma Fixing li aveva anticipati nel novembre dello stesso anno.

Oggi siamo tornati alla carica con il Segretario di Stato all’Industria Marco Arzilli per sentire a che punto siamo con l’iter.

“Entro il 31 dicembre – afferma il Segretario Arzilli – dunque in tempi molto stretti, mi impegno personalmente a presentare il progetto di legge alle forze politiche e alle parti sociali. Sul testo non abbiamo grossi dubbi, sono convinto che poi potrà avere un iter piuttosto rapido in Consiglio. Se non ci saranno imprevisti la riforma potrebbe andare in prima lettura già tra gennaio e febbraio”.

Il problema della Camera di Commercio di San Marino, oggi, è che fa cose che non le competono e altre che invece in tutto il mondo spettano a questo genere di enti sul Titano sono fatti dalla PA e non dalla Camera di Commercio. Come detto – ma lo potete verificare andando a rileggervi sul nostro sito internet www.sanmarinofixing.com l’intervista al Presidente di CCIAA Pier Giovanni Terenzi, (è intitolata “San Marino, la Camera di Commercio? Va riformata. Nonostante la politica…”, risale al mese di gennaio) – è lo stesso ente a chiedere di essere messo in condizione di lavorare nel modo migliore, svolgendo quei compiti istituzionali di valorizzazione e supporto del tessuto economico che invece oggi non può portare avanti.

“Già nella seconda lettura della Legge di Bilancio che in questi giorni andrà in Consiglio – spiega ancora a Fixing il Segretario all’Industria Marco Arzilli – abbiamo previsto di inserire alcune novità riguardanti i compiti di Camera di Commercio che vanno nella direzione indicata. È una ulteriore conferma, se ce ne fosse bisogno, del nostro interesse a portare avanti in tempi rapidi questa riforma che riteniamo di grande importanza. Si tratta di servizi oggi svolti dalla pubblica amministrazione e che invece vogliamo trasferire alla Camera di Commercio. Perché non l’abbiamo fatta prima questa riforma? La domanda è diretta e la risposta è semplice: perché, purtroppo, c’erano altre incombenze, e i tempi sono slittati. Ma adesso vogliamo fare in fretta, non vogliamo più tergiversare, anche perché siamo tutti d’accordo sul fatto che sia necessaria”.

 

In finanziaria confermati i 100 mila €


Restiamo in attesa di scoprire quali saranno (ma soprattutto se effettivamente il progetto andrà in porto) le nuove incombenze di Camera di Commercio previste dalla Finanziaria.

Intanto quello che possiamo dare per certo è che il provvedimento passato in Consiglio in prima lettura già parlava dell’ente camerale. L’articolo 18 prevedeva un trasferimento di denaro pari a 100 mila euro, pari allo scorso anno ma esattamente la metà di quanto stanziato l’anno precedente. Un po’ poco, sia pure in tempo di crisi, per tentare di dimostrare un effettivo interesse da parte dello Stato per lo sviluppo di una struttura che realmente dovrebbe essere indispensabile a supporto dell’economia del Paese.

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