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Frontalieri, pronto il Decreto: sulla SMaC finiranno 720 euro

da Redazione

Provvedimento in dirittura d’arrivo. Il recupero sarà accreditato entro il 31 dicembre. Un “affare” da 3 milioni di euro.

 

di Loris Pironi

 

Si è discusso – e polemizzato – molto negli ultimi anni sull’ormai famigerato articolo 56 della Finanziaria 2010, quello che ha eliminato di netto la voce relativa alle “spese produzione reddito” dalle buste paga dei soli lavoratori frontalieri, che ha creato una palese disparità di trattamento rispetto ai lavoratori residenti a San Marino. Una disparità, non la facciamo tanto lunga, giusto quel tanto che serve per rinfrescare la memoria, che se non ha creato ancor più gravi tensioni nelle relazioni con l’Italia è perché l’apparato burocratico di Roma è sufficientemente ottuso da non essere in grado di reagire a simili stimoli.

Oggi Fixing torna sull’argomento perché il provvedimento annunciato (già in occasione della passata Legislatura) relativo al recupero di quel “torto” rivolto alla forza lavoro italiana impiegata nelle aziende sammarinesi, sta per essere completato. Sì, va bene: in ritardo; parziale; solo per alcuni e con una modalità che non può non sollevare qualche interrogativo in più. Però sta per arrivare, dunque entro la fine dell’anno potremo sciogliere il nodo al fazzoletto che, di fronte alle promesse dell’ex Segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini fummo costretti a stringere, per ricordarci che eravamo in attesa di risposte.

La bozza del decreto è pronta, il suo iter è ormai in dirittura finale. I dettagli principali dell’operazione sono stati già anticipati alla stampa all’attuale Segretario alle Finanze, Claudio Felici. Anche in questo caso li riassumiamo rapidamente. Lo sgravio, parziale, sarà riconosciuto ai soli lavoratori frontalieri con retribuzione annua lorda uguale o inferiore a 30 mila euro, che presentino regolare richiesta corredata dalla dichiarazione dei redditi dell’anno 2011. Il rimborso, è scritto nel decreto, avverrà mediante l’accredito delle somme dovute direttamente sulla SMaC card del lavoratore frontaliere, questo naturalmente per far sì che quanto lo Stato sammarinese restituisce, venga speso esclusivamente sul territorio della Repubblica.

Ci sono però diversi altri aspetti che non sono ancora stati resi noti, o che per la loro natura “tecnica” non sono chiari ai più. Fixing è andato ad affrontare proprio questi aspetti.

In tasca 720 euro

Partiamo dall’entità del recupero. L’art. 2 della bozza del Decreto Delegato che proprio in questi giorni è stata fatta “girare” tra le forze politiche di maggioranza dice che è pari “alla percentuale della detrazione di imposta di cui al D.D. 196 2010, in vigore per l’esercizio fiscale 2011, applicata all’ammontare della franchigia di abbattimento dell’imponibile (…) per il medesimo anno dall’amministrazione fiscale italiana”. Il calcolo porta alla quota di 720 euro, per tutti i lavoratori con i suddetti requisiti, ovvero con retribuzione lorda non superiore a 30 mila euro (la somma è al netto del Tfr, specifica sempre il decreto) sempre che si “ricordino” di fare richiesta. La cifra, poi, è fissa, dunque la questione dei carichi familiari, questa volta, non viene contemplata.

Per la normativa sammarinese, viene specificato (art. 5) questo sgravio fiscale non rappresenta una somma rilevante sia fiscalmente che sotto il profilo previdenziale.

Come anticipato, non si tratterà di soldi “veri”, ma di una sorta di buono-spesa che verrà caricato entro il 31 dicembre 2013 sulla SMaC Card del lavoratore.

Un altro aspetto a nostro avviso assai importante è che il rimborso specificato è relativo al solo periodo d’imposta 2011. Per gli anni successivi non è dato sapere se ci sarà comunque un recupero o meno, perché il Decreto non ne fa menzione. Verosimilmente sarà una decisione politica assunta volta per volta, un po’ come la franchigia in Italia. Perché tanto i frontalieri ci sono abituati a stare tra color che son sospesi…

E lo Stato quanto spende?

Un’ultima postilla non può non riguardare quanto verrà a costare questa operazione per lo Stato sammarinese. Perché se è vero che stiamo parlando di quattrini che furono “sottratti” dalle buste paga dei frontalieri senza troppi complimenti, è vero anche che questa parziale restituzione avverrà in un periodo critico per i conti pubblici del Titano. Il conto è presto fatto. Stando decisamente bassi, se consideriamo in circa 4 mila il numero di frontalieri sotto la quota dei 30 mila euro lordi annui nell’anno 2010 e lo moltiplichiamo per 720 euro, la cifra che viene fuori è piuttosto sostanziosa: circa 3 milioni di euro. Poi magari non tutti faranno richiesta di rimborso, ed è vero che sono soldi che resteranno nel “circuito”. Ma 3 milioni restano comunque 3 milioni.

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