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San Marino, un patrimonio di cinque secoli tra gli scaffali della biblioteca

da Redazione

Il Direttore, Laura Rossi: “Dal 2008 siamo entrati in Rete per dialogare con l’Italia e la Romagna”. Il prezioso tesoro librario ha come punto di forza le raccolte di Antonio Onofri e Valloni.


di Roberto Carlini*

 

Un’importante realtà sammarinese, seppur poco conosciuta, è la biblioteca di Stato della Repubblica. La storia di questo istituto risale all’incirca a due secoli fa, quando la Reggenza propose di creare, appunto, una pubblica libreria. “La Biblioteca di Stato – racconta il Direttore, Laura Rossi – in passato basava il suo patrimonio librario su due principali raccolte, quella di Antonio Onofri e la raccolta Valloni. Inoltre la biblioteca possiede a tutt’oggi un patrimonio librario di carattere storico, con alcune edizioni risalenti addirittura al Cinquecento. Infatti al tempo molte persone donavano questi libri come segno di amicizia allo Stato sammarinese”.

“Quest’istituto – prosegue il Direttore – rimase legato al Museo di Stato fino agli anni Ottanta, quando la Biblioteca divenne effettivamente tale e non più anche museo e archivio. In seguito si giunse a dotare la biblioteca dell’informatizzazione elettronica, che oggi permette un vantaggio indubbio per la condivisione di testi non solo con le biblioteche del circondario (San Marino fa parte della rete romagnola) ma anche con le biblioteche di tutta Italia. La biblioteca si è evoluta molto nel tempo, dato anche l’ingresso nella Rete di internet, nel 2008, con il successivo riversamento elettronico dei dati, che ha permesso un importante incremento degli accessi. Un grande problema, del quale quest’istituzione, è la localizzazione del posto, che seppur d’interesse storico, rimane piuttosto scomoda a parte della popolazione. Inoltre gli spazi non permettono tutti gli eventuali progetti o servizi che la biblioteca potrebbe – o dovrebbe – operare.

La storia della biblioteca rimane emblematica, anche dal punto di vista dell’immagine. Poiché le biblioteche vengono spesso considerate semplicemente come luogo di archiviazione e non di consulto, infatti rimane, malgrado vari tentativi di sviluppo negli ultimi anni, poco considerato l’aspetto della pubblica lettura. In Italia ad esempio, data la crisi, le biblioteche hanno registrato un incremento delle utenze, mentre a San Marino questi accessi “extra” non si sono registrati, data la mancanza d’abitudine di leggere in biblioteca, a parte gli studenti universitari sammarinesi. E anche se alcune iniziative indette dalla biblioteca, come Un libro sotto l’albero, hanno riscosso un discreto successo, l’abitudine del lettore medio sammarinese non è quella di prendere in prestito un libro ma si continua a preferire l’acquisto, anche malgrado la crisi. Un problema ostico che si potrebbe verificare nell’immediato futuro per la Biblioteca di Stato è dato dall’intenzione di accorparvi l’Archivio di Stato, che ha il compito conservare tutti gli atti dell’amministrazione pubblica storica, conservare tutti gli atti notarili. È naturale pensare che questa fusione potrebbe minare l’efficienza e i servizi offerti: è necessario tuttavia attendere gli sviluppi di quest’idea per poter verificare come si evolverà. Quest’unione potrebbe essere giustificata dal fatto che la biblioteca si occupa della raccolta di documenti, scritti, stampe, foto e opere che possano in qualche modo avere a che fare con la storia di San Marino. Appunto, per concludere, la biblioteca sammarinese ha un importante compito di conservazione della bibliografia sammarinese, che dovrà essere sempre più sviluppata anche in futuro.

 

*4EB Liceo Economico Aziendale San Marino

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