Home FixingFixing Frontalieri, recupero SPR: Per questo il circuito SMaC va ampliato

Frontalieri, recupero SPR: Per questo il circuito SMaC va ampliato

da Redazione

Partiamo da un assioma: i soldi sono soldi. Oppure no? In linea di principio il rimborso per le vecchie spese produzione reddito sulla SMaC Card non ci convince.

 

di Loris Pironi


Partiamo da un assioma: i soldi sono soldi. Oppure no? In linea di principio il rimborso per le vecchie spese produzione reddito sulla SMaC Card non ci convince. O meglio, ne comprendiamo la motivazione di base dell’amministrazione finanziaria sammarinese – e per certi versi apprezziamo l’idea – ma ciò non toglie che questo sia un vincolo che suscita perplessità. Denaro che non può essere speso liberamente (per pagare il mutuo, ad esempio) non può essere davvero considerato denaro. Qui la questione è più filosofica che pratica, può sostenere qualcuno. Perché 700 euro un lavoratore trova comunque il modo di spenderli. Magari in gadget tecnologici, di quelli cui non si rinuncia neanche in tempo di crisi. Ma questo è un altro discorso. Il problema è che quello della San Marino Card è un circuito ancora limitato. Malgrado le volontà dichiarate circa 6 mesi fa, in occasione della campagna di sostituzione delle carte, il numero di esercizi commerciali aderenti è ancora una minima parte rispetto al totale, poche centinaia appena. E diverse categorie (ad esempio gli outlet), non sono neppure contemplate. Poiché si tratta di un rimborso relativo alle “spese per la produzione del reddito”, ovvero a ciò che il lavoratore spende per poter lavorare, forse il decreto dovrebbe contemplare qualche specifica in tal senso. Le spese principali sostenute dal lavoratore frontaliero sono infatti due: il carburante e il cibo. Il pieno con la SMaC non si può più fare, ed è un limite evidente in questo senso. Se con la riforma tributaria il discorso benzina potrebbe o dovrebbe rientrare non più solo come ricarica sulla carta, già oggi si potrebbe destinare una quota del rimborso all’acquisto di carburante.

Per la pausa pranzo vale lo stesso discorso. Se non si può pagare la mensa, o se il ristorante o il bar scelti per la pausa pranzo non accettano la carta, il problema resta. E più che di un rimborso allora dovremmo parlare di regalino, da parte dello Stato sammarinese, a lavoratori che si sentono di aver subito un torto.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento