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San Marino, diario della crisi del 22 febbraio 2013

da Redazione

La crisi evidentemente fa perdere la testa anche ai migliori. Quando venne a San Marino in occasione di un convegno, Oscar Giannino fece la sua bella figura.

 

di Saverio Mercadante

 

La crisi evidentemente fa perdere la testa anche ai migliori. Quando venne a San Marino in occasione di un convegno, Oscar Giannino fece la sua bella figura. E ricordo che disse anche: “Io sono un isolato in Italia. Altrimenti a una persona con un curriculum come il mio avrebbero dato almeno una cattedra all’università”. Veramente non si capisce il “suicidio” personale, professionale e politico di un ottimo giornalista economico che si inventa un master a Chicago e anche due lauree mai prese. Le vie della vanità sono infinite.

Forse gli uomini di Blackrock, la più grande società di investimento del mondo avrebbero chiesto un parere anche a lui. A fine settimana i vertici del fondo saranno in missione a Roma per farsi consegnare le ultime proiezioni dei sondaggi, oscurati per i cittadini, ma a disposizione di chi paga caro, banche d’affari e fondi di investimento compresi. Gli occhi del mondo sono sull’Italia e la sua possibile ingovernabilità dopo le elezioni potrebbe scatenare una tempesta sulla penisola. E tutti aspettano cosa farà Blackrock. Sono stati loro che, il 28 gennaio scorso cedettero, in timing sospetto, il misterioso pacchetto del 2,3% di Saipem, poche ore prima che il titolo crollasse del 34%. Lunedì mattina venderanno corto? Saranno rialzisti o ribassisti? Gli investitori daranno una smacchiatina al giaguaro Italia?

Intanto l’industria italiana continua ad andare male. Secondo l’Istat, gli ordinativi sono crollati del 15,3% rispetto a dicembre 2011 mentre il fatturato ha subito un calo del 4,3%. L’aumento più marcato si registra nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+11,4%), mentre il calo più rilevante si osserva nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-26,0%). Gli ordinativi totali hanno registrato una riduzione congiunturale dell’1,8%, sintesi di un calo dell’1,3% degli ordinativi interni e del 2,5% di quelli esteri.

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