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San Marino: come la politica spende i “suoi” soldi

da Redazione

Il rendiconto dei partiti su come spendono i proventi del finanziamento pubblico e come hanno speso il raddoppio dei contributi nella passata campagna elettorale.

 

di Carli – Mercadante

 

Continua anche in questo numero di San Marino Fixing la nostra inchiesta sul finanziamento pubblico dei partiti e sul raddoppio dei contributi elettorali che aveva innescato molte polemiche prima e durante la campagna elettorale. I partiti hanno accolto con disponibilità le nostre richieste di trasparenza su come hanno utilizzato i due finanziamenti, chi nel dettaglio, chi con meno precisione, perché i conti ancora non erano stati chiusi definitivamente. La politica ha davanti una sola scelta per tentare di ricavarsi un ruolo nuovo e una nuova credibilità: massima trasparenza e massimo rigore finanziario. A seguire il rendiconto dei partiti su come spendono i proventi del finanziamento pubblico e come hanno speso il raddoppio dei contributi nella passata campagna elettorale.

Ancora lavori in corso all’interno del Partito Democratico Cristiano Sammarinese.

Al momento in cui andiamo in stampa (mercoledì), la segreteria non ha ancora a disposizione le fette di “torta” delle spese sostenute in campagna elettorale (appena saranno disponibili, verranno pubblicate sui nostri due siti internet, www.sanmarinofixing.com e www.sanmarinoweb.com). Il PDCS fa sapere di avere in busta paga cinque persone: tre alla segreteria, un tuttofare e un funzionario. La sede del partito è in capo alla fondazione e il PDCS paga l’affitto.

Parte dei contributi che ha ricevuto nel 2012 Alleanza popolare sono stati destinati all’informazione. Ogni partito o movimento della coalizione che si è aggiudicata la tornata elettorale di novembre, (oltre ad AP, anche PDCS, NS e PSD) ha messo sul piatto comune circa il 10% dei finanziamenti La maggior parte dei contributi di AP sono stati utilizzati per apportare una serie di migliorie al sito internet ma non solo: i soldi sono stati investiti in documentazioni, in pubblicità destinata alle famiglie, nei rapporti con i media e con la televisione. Il movimento ha speso circa l’80-85% dei contributi. Nessun politico a tempo pieno, in AP, che per l’anno 2012 ha contributo statale di circa 140 mila euro. La sede del movimento è in via di acquisto attraverso un leasing. In busta paga risulta esserci una sola persona: la segretaria.

Entra nei dettagli Noi Sammarinesi, per quel che concerne le spese sostenute durante la campagna elettorale e su come sono stati impiegati i finanziamenti. Il contributo ricevuto nel 2012 è di circa 73mila euro, dei quali al momento ne sono stati spesi circa 45mila. Manca ancora il conteggio delle spese della lista con il PDCS, che non sono ancora state contabilizzate. Noi Sammarinesi, carta e penna, per la realizzazione e l’organizzazione della campagna elettorale (agenzia di comunicazione, ufficio stampa, acquisto gadget, realizzazione materiale foto/video) ha speso il 38,6% dei contributi. Per l’acquisto spazi pubblicitari sulla stampa la percentuale è del 28,5%. La quota per le spese della coalizione pesa invece per il 16%. La stampa del materiale cartaceo (manifesti, volantini, inviti, eccetera) è stato dell’8,4% mentre per la realizzazione degli eventi (aperitivi, merende nei bar, eccetera) il peso in percentuale è del 6,7. La sede del movimento è in affitto, e a busta paga risulta una sola persona: la segretaria.

Sinistra Unita ha ridato allo Stato un quarto circa dei contributi elettorali: 32.000 euro. Che dovrebbero essere destinati a un fondo di solidarietà. Ma ancora non vi è una decisione definitiva. Circa 16-17 mila euro sono andati alla spese elettorali per la coalizione Cittadinanza Attiva. Circa 45.000 euro alle spese per la campagna elettorale di Sinistra Unita. Quello che è rimasto del contributo elettorale sarà destinato ad iniziative a favore della collettività. Sono al vaglio varie ipotesi: borse di studio, un centro studi, un concorso di idee di carattere economico sui temi proposti in campagna elettorale. Sul fronte del finanziamento pubblico ai partiti, i proventi derivanti dallo stato servono per pagare due funzionari part time, la sede in affitto, la festa popolare annuale, gli eventi celebrativi dell’8 marzo, 1° maggio, e 28 luglio, il bimestrale “L’altra Repubblica”, iniziative politico/ culturali, la stampa di volantini, le spese postali, insomma l’ordinaria gestione. In sede di finanziaria verranno presentati degli emendamenti da SU che proporranno che in caso di elezioni anticipate non vi sia da parte dello stato nessun finanziamento alla campagna elettorale dei partiti. SU non fa campagna di tesseramento, e i propri consiglieri versano circa 100 euro al mese al partito.

Il PSD ha una struttura di partito che comprende cinque dipendenti part time (quattro ore ciascuno) più due funzionari con un rimborso spese (segretario e capogruppo). La sede è in affitto. Riguardo alle spese elettorali, ancora non c’è il resoconto definitivo. Alla fine non verrà consumato per intero il contributo elettorale: comunque, in linea generale il 30% è stato destinato in pubblicità, il 10% tra grafica e stampa, altro 10% per l’accoglienza, il 15% per le consulenze e il 10% come coalizione. Il restante 25% altre voci. “Il 10 consideriamo di averlo risparmiato”, affermano al PSD.

Il Partito Socialista dichiara che “senza entrare nel dettaglio in quanto al momento non abbiamo a disposizione i dati definitivi sulle spese elettorali della nostra lista, il contributo è stato impiegato in campagne promozionali, nella creazione di un ufficio stampa per la gestione della comunicazione e iniziative pubbliche di varia natura”. Invece il finanziamento pubblico è stato impiegato “per la gestione ordinaria del partito. Tre funzionari di partito, affitto della sede, manifestazioni pubbliche e attività promozionale. Al momento stiamo ragionando su una complessiva riorganizzazione del partito che tenga conto anche dell’esigenza di ridimensionare i costi della politica vista la grave crisi del Paese”.

“L’Unione Per la Repubblica – afferma il movimento politico sammarinese in una dettagliata risposta – è un movimento di recente fondazione (marzo 2011) e come tale sconta la necessità di una serie di spese aggiuntive per lo start up in termini di immagine e organizzativi – rispetto a forze politiche tradizionali. UPR afferma che non ha una sede di proprietà, ma ha in locazione il proprio ufficio a Borgo Maggiore. UPR non ha dipendenti. La scelta di non avere funzionari politici professionisti è volontaria in quanto il gruppo Consiliare UPR nel 2011 (ultimo esercizio approvato) e 2012 è composto da cinque membri che esercitano le proprie professioni e in base alle disponibilità di tempo partecipano ai lavori consiliari e alle attività del movimento. Nel 2012 le elezioni politiche assorbiranno gran parte dello stanziamento pubblico al movimento. Le scelte per l’allocazione delle risorse economiche di UPR sono state coerenti alle linee politiche portate avanti dal movimento poiché hanno utilizzato esclusivamente fornitori sammarinesi per le attività della campagna elettorale (con dicitura presente in ogni materiale prodotto per la campagna di comunicazione); limitato l’impiego di personale in occasione delle elezioni politiche (1 impiegato da settembre al dicembre 2012 + 1 distacco per n. 3 settimane); utilizzato di risorse interne (volontari) per le attività”.

UPR ha destinato circa il 22% dello stanziamento pubblico per le elezioni 2012 alle attività di coalizione; il resto è stato impiegato per il movimento che aveva una lista di 45 candidati. Nella definizione del budget è stata considerata anche l’eventualità del ballottaggio. UPR per scelta, non ha svolto sondaggi, ne si è avvalsa di società di consulenza strategica, ne di addetti stampa, ne ha acquistato spazi sulla stampa – siti web per articoli di candidati. E’ da rilevare che i costi per la comunicazione sono lievitati per l’aumento esponenziale del costo delle inserzioni pubblicitarie (anche +50%) nel periodo 22 ottobre – 11 novembre.

Il bilancio per l’esercizio 2012, nel quale vi sarà un resoconto analitico delle spese, sarà disponibile, a norma di legge nei primi mesi del 2013″.

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