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San Marino, ristrutturazione delle case: i rifiuti dell’edilizia

da Redazione

Sul Titano è in vigore il regolamento numero 44 del 2012, che recepisce gli indirizzi e le linee-guida del Catalogo Europeo dei Rifiuti.

 

di Mirkare Manzi

 

Il nido d’amore dei proprio sogni. Individuata – dopo moltissimi giri – la casa dove trascorrere in compagnia e in allegria i giorni, spesso ci si ritrova a dover combattere contro il tempo.

La dimora è deliziosa, e magari è impreziosita da un meraviglioso giardino all’inglese.

Però. C’è sempre un però: lo stato in cui si trova l’abitazione. Può infatti succedere che le condizioni in cui versa la “reggia” non siano buone. Non si può rinunciare ai sogni, e quindi si pensa alla ristrutturazione.

Polvere, calcinacci, travi in quercia, mattoni in terracotta, vecchi pavimenti da cambiare. E ancora: i cavi elettrici, i tubi dell’acqua, gli infissi.

Il materiale di scarto si accumula, e si aggiunge a quello prodotto dall’impresa edile che è stata incaricata di riportare la casa all’antico splendore.

Tutti rifiuti ben normati, e soggetti a un iter di smaltimento e recupero ben precisi.

In questo caso ci viene d’aiuto il capitolo 17 del Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) dove, all’interno, troviamo i derivati dalle macerie: cemento, mattoni, legno, vetro, plastica, rame, bronzo, ottone, eccetera.

Nella Repubblica di San Marino è in vigore il regolamento numero 44 del 2012, che recepisce gli indirizzi e le linee-guida del Catalogo Europeo dei Rifiuti.

E che, ancora una volta, ci viene in aiuto: l’articolo 21 infatti ci chiarisce che possono essere smaltiti, all’interno del territorio sammarinese – anche come materiale di riempimento o di costruzione di piazzali, strade o manufatti simili come materiale di riempimento e bonifica – i materiali provenienti da demolizioni e scavi esenti da amianto; gli sfridi di materiali da costruzione; i materiali ceramici rotti; i vetri di tutti i tipi e i materiali litoidi.

Tutti materiali che, una volta “purificati” dai centri specializzati, tornano a una nuova vita.

Già, ma cosa fare con i calcinacci, le tegole, i vetri e il cemento?

Le parti cosiddette “solide” vengono portate in uno dei tanti centri di trattamento presenti nella Repubblica di San Marino, dove – grazie ad alcuni ‘mulini’ – vengono frantumate e selezionate.

I rifiuti, dopo il trattamento di bonifica (che in questo caso significa che le materie prime vengono separate: il vetro dal ferro, le vernici dalle ceramiche, eccetera), sono pronte per essere riutilizzate per creare i sottofondi per le strade, oppure come riempimento per le fondamenta di una casa.

Facciamo un inciso, prezioso: è importante sapere che la casa non produce rifiuti.

Un immobile è, quindi, recuperabile al 100%.

Chi li crea è invece l’uomo: è frequente la cattiva abitudine di lasciare nell’immobile appena lasciato, sedie, scrivanie, tappeti, oggetti di plastica, computer rotti, cd illeggibili.

Un consiglio: quando un’abitazione viene abbandonata, è buona regola portare via ogni cosa.

La prossima rubrica, il primo venerdì di dicembre, sarà incentrata su qualche preziosa pillola per l’anno 2013.

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