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San Marino, Luca Beccari: La riforma tributaria è prioritaria. In 6 mesi va approvata

da Redazione

Luca Beccari

La riforma tributaria è, senza ombra di dubbio, la grande incompiuta di questa Legislatura. Se ne parlerà al convegno “Verso il futuro. San Marino nella fiscalità internazionale” organizzato da ANIS e previsto per domani, giovedì 25 ottobre. Intanto sull’argomento Fixing si è confrontato con Luca Beccari, Coordinatore del Dipartimento Finanze, tra i relatori del convegno.

Luca Beccari

 

di Loris Pironi


SAN MARINO – La riforma tributaria è, senza ombra di dubbio, la grande incompiuta di questa Legislatura. Passata in prima lettura, emendata in Commissione Finanze (pur con tutte le polemiche che ne sono scaturite), quindi stoppata dalla crisi di governo. Al convegno “Verso il futuro. San Marino nella fiscalità internazionale” organizzato da ANIS e previsto per giovedì 25 ottobre (ore 14.30 al Best Western Palace Hotel) tutta la seconda parte sarà dedicata alla riforma tributaria e al bilancio dello Stato di San Marino. Di questi argomenti ne parliamo con Luca Beccari, Coordinatore del Dipartimento Finanze.

Quale iter si può ipotizzare per la riforma nella prossima Legislatura?

“Il lavoro che è stato portato avanti negli ultimi tre anni è basato su due aspetti, l’approfondita analisi dei dati fiscali dell’ultimo triennio e un ampio lavoro di confronto tra maggioranza, opposizione e parti sociali. Questi due aspetti, in particolare la condivisione che c’è stata, potranno permettere di ripartire da dove si era arrivati e non di ricominciare tutto da capo”.

Che tempistica ci sarà dunque? È ipotizzabile che il nuovo regime entri in vigore nell’anno fiscale 2014?

“Direi di sì. Poiché partiamo da un lavoro molto avanzato, qualunque sia la coalizione destinata a vincere le elezioni, l’ipotesi auspicabile è che, partendo dal testo licenziato dalla Commissione Finanze con le opportune modifiche e il necessario nuovo confronto, si vada a completare l’iter consiliare (si ripartirà dalla prima lettura, ndr) entro il primo semestre del 2013, se prima meglio ancora. Così si consentirebbe all’amministrazione di emettere per tempo i provvedimenti conseguenti di adeguamento e poi per dare tempo a ordini professionali e categorie che assistono il contribuente di adeguarsi e organizzarsi. Quando, verosimilmente il 1 gennaio 2014, si partirà, tutti dovranno essere pronti”.

Come giudica l’ipotesi di passare al sistema IVA?

“Già la Commissione Finanze aveva approvato, all’unanimità, un odg che impegnava il Governo, fra le altre cose, ad avviare uno studio di fattibilità entro giugno 2013. Si parla molto di questa ipotesi ma ancora non si ha una dimensione chiara di ciò che potrebbe portare un simile passaggio, dunque è indispensabile una base di analisi. La crisi di governo ha rallentato questo processo, il nuovo esecutivo, quando si insedierà, dovrà riconfermare l’impegno preso nella Legislatura”.

Il passaggio però pare quasi inevitabile, per San Marino.

“San Marino deve considerare questa opportunità. La nostra fiscalità si è molto contratta con la riduzione del gettito di alcuni settori chiave. Dunque bisogna ripensare alla fiscalità per riequilibrare la finanza pubblica. Poiché non si può gravare sulle imposte dirette per il fabbisogno di entrate, si deve ragionare anche sulle imposte indirette, sul consumo, con tutta un’altra natura e un’altra filosofia”.

Poi c’è il problema delle spese da ridurre: il debito pubblico è uno spettro che San Marino non può permettersi di guardare in faccia.

“Siamo tutti d’accordo sul fatto che non si può aumentare la fiscalità senza un’imprescindibile attività di contenimento della spesa pubblica. La spesa pubblica di San Marino ha tante componenti, e la maggior parte di queste si riferiscono a servizi che lo Stato eroga, a diverso titolo, ai cittadini. Diminuire certe spese significherebbe inevitabilmente fornire minori servizi ai cittadini. Quindi, al di là dei servizi essenziali, che non possono essere toccati, vanno ripensate tutta una serie di attività a livello di gestionale, per ridurre il costo di alcuni servizi, a parità di resa. È un’azione di spending review che si rende necessaria e che dovrà essere messa in campo dal prossimo governo, qualunque sia”.

Parliamo anche di scambio d’informazioni.

“L’avventura di San Marino nel contesto della cooperazione fiscale internazionale ha preso una svolta significativa nell’aprile 2009. A seguito degli orientamenti del G20, anche San Marino ha deciso di aderire a questa ‘chiamata’. Inizialmente abbiamo intensificato l’attività diplomatica per implementare il network di accordi bilaterali, sono oltre 30 che sono stati sottoscritti negli ultimi 3 anni. Abbiamo inoltre aderito al programma OCSE di valutazione degli Stati, che misura la capacità dei Paesi di scambiare informazioni in base agli accordi, sia dal punto di vista normativo che di organizzazione. Questo ha rappresentato uno spunto per migliorare la nostra normativa nell’ottica di allineamento agli scambi internazionali. Superata la fase 1 della valutazione, quella giuridica, stiamo affrontando la fase 2 sull’effettività. Entro fine anno uscirà il rapporto sul nostro Paese”.

Cosa è cambiato per San Marino? E cosa cambierà?

“In parte i cambiamenti sono già in atto; anche in futuro ci troveremo a rispondere a sempre più richieste su informazioni fiscali sugli operatori esteri che operano con il nostro Paese. È prevedibile un’impennata di richieste quando entrerà in vigore l’accordo con l’Italia. Attenzione però: secondo gli accordi bilaterali, non si tratta di informazioni a tutto campo, bensì la prassi OCSE e i documenti sottoscritti prevedono che le richieste siano circostanziate sulla base di elementi indiziari. In pratica non potrà avvenire che l’amministrazione estera, o italiana in particolare, ci chieda notizie massive, ma sulla base di accertamenti avviati nel paese d’origine ci potrà fare richieste determinate su contribuenti che hanno posizioni dubbie nei confronti dell’autorità fiscale del Paese in questione. L’autorità preposta per dare risposte a queste richieste è il CLO. Un aspetto importante e non trascurabile è che il meccanismo sarà valido anche in direzione contraria: anche l’amministrazione sammarinese infatti potrà andare a recuperare informazioni su quei contribuenti sammarinesi che hanno capitali all’estero finora sconosciuti al fisco sammarinese. Di conseguenza sarà dunque possibile recuperare gettito su cui oggi non possiamo contare”.

 

SAN MARINO VERSO IL FUTURO.
il programma del convegno di giovedì 25 ottobre

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