Home FixingFixing Goccia cinese, San Marino: da Ravasi una garbata lezione di finanza

Goccia cinese, San Marino: da Ravasi una garbata lezione di finanza

da Redazione

Il Titano tenta da tempo di riabilitare la propria immagine oltre confine dopo che sulla più antica Repubblica del mondo in molti hanno detto e scritto le peggio cose (talvolta limitandosi al diritto di cronaca).

 

San Marino tenta da tempo di riabilitare la propria immagine oltre confine dopo che sulla più antica Repubblica del mondo in molti hanno detto e scritto le peggio cose (talvolta limitandosi al diritto di cronaca). Soprattutto è emersa una facciata legata alla spregiudicatezza della finanza dalla quale per questa ragione si sarebbe tentati di prendere le distanze, senza tener conto che è proprio da lì che è opportuno ripartire. (È infatti ambizioso il progetto di elevare San Marino a piazza finanziaria internazionale).

Servirebbe allora una garbata lezione sulla finanza del genere di quella proposta da S.Ecc Rev.ma il Cardinale Gianfranco Ravasi che nel suo Breviario ci ricorda come le banche affiorino in positivo anche sulle labbra di Gesù. Nella sua parabola dei talenti il padrone ammonisce il dipendente inetto che non ha investito ma solo “sotterrato” il capitale affidatogli con queste parole “Avresti dovuto consegnare il mio denaro ai banchieri e così lo avrei ritirato con l’interesse”. Certamente citando la parabola dei talenti l’autore del Breviario non si nasconde il sentimento di antipatia maturato in quasi tutti gli ambiti nei confronti delle banche. Egli al contrario cita una celebre battuta di Mark Twain “Il banchiere ti presta il suo ombrello quando splende il sole, ma lo rivuole indietro non appena si mette a piovere”. Concludendo però che davanti alle porte chiuse delle banche folleggia la povertà. Se ad esempio vogliamo riportare i Paesi emergenti a condizioni di vita adeguate, è bene innanzitutto consentire alle persone di accedere ai servizi finanziari. Stessa cosa avviene da qualche tempo nei Paesi cosiddetti avanzati dove l’acceso al credito rimane l’unica strada a sostegno dei nuovi poveri, ovvero di coloro che non sono in grado di sostenere spese impreviste. Qui da noi sono soprattutto i giovani che nonostante abbiano collazionato lauree di tutti i generi, imparato le lingue degli altri e intrapreso percorsi professionali variegati e ciclici, stentano a trovare una collocazione stabile che garantisca tutele adeguate. Unica strada percorribile per questi giovani che qualcuno ha voluto definire “resilienti” è l’incontro con un partner veramente affidabile che davanti a nuove idee sappia rispondere “perché no? Anziché sempre e comunque “perché no”! Del resto si tratta di giovani che condividono i valori neo borghesi della meritocrazia e dello sforzo, due pilastri sociali che da soli potrebbero arginare il deterioramento dell’economia globale. E suoi quali banche lungimiranti hanno già dato prova di saper scommettere finanziando le idee più innovative.

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