Home FixingFixing Goccia cinese: la genialità e la moralità del Microstato

Goccia cinese: la genialità e la moralità del Microstato

da Redazione

Infiniti spunti per dare nuovi significati alla nostra attualità, nonché al potenziale peso specifico di San Marino.

 

Abbiamo letto molto di come quando il Microstato siede al tavolo con i giganti della UE, debba in qualche modo rimettersi alle decisioni di quest’ultima, accumulando obblighi senza peraltro trarre grandi vantaggi. C’era però un tempo nel quale il Microstato prendeva decisioni in totale autonomia, senza tenere in conto quanto imponeva il contesto europeo, oggi di vitale importanza per San Marino. “La Repubblica Fascista di San Marino ad esempio è stato l’unico paese e l’unico Stato dell’Europa controllato dall’Asse che abbia avuto l’ardire di ospitare e di proteggere gli ebrei durante l’ultima guerra mondiale”. È quanto si legge nel bel libro di Giuseppe Marzi “Il viale delle rose” che offre infiniti spunti cui guardare per dare nuovi significati alla nostra attualità, nonché al potenziale peso specifico di San Marino. Tema che sarà oggetto di una tesi di laurea che verrà elaborata nella cornice della Facoltà di Scienze Diplomatiche dell’Università di Gorizia, in conseguenza al premio istituito da Asset Banca. Il libro di Marzi offre dunque un affondo su un’evidenza mai approfondita prima: il numero di passaporti sammarinesi emessi nell’anno 1944, vale a dire 800 lasciapassare che dovevano segnare identità mai registrate perché era vitale rimanessero nascoste. E allora ci si chiede come una piccola repubblica sia riuscita ad aiutare tanti ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali. E l’unica conclusione possibile è che San Marino, nonostante contasse poco più di 15.000 abitanti, fosse un gigante, almeno sotto il profilo morale. Il suo messaggio era “a San Marino gli esseri umani sono tutti uguali e come tali vanno trattati”. Parole che testimoniano la genialità prodigiosa della solitudine provinciale del Microstato, che si rivelava allora patria dei valori e dell’amicizia tra i popoli e dove fu possibile maturare una visione più ampia, che non accettava deroghe al principio fondante del rispetto dell’uomo. Fanno così meno male, se ascoltate qui a San Marino, le parole fino a ieri inedite del grande Joseph Roth, lo scrittore ebreo che in uno dei suoi racconti lamenta “sono nato in nessun luogo e la mia casa è da nessuna parte” e che di un suo personaggio scrive “superfluo come lui non c’era nessuno al mondo”.

 

 

 

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