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Artigiani, Loretta Menicucci: Voglio essere la voce e la forza di una categoria a torto sottovalutata

da Redazione

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Altro che quote rosa: con la nomina a Presidente di Loretta Menicucci, l’Unione Artigiani di San Marino compie una vera e propria svolta. Intervistata da Fixing, il neo Presidente promette battaglia.

 

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di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Colpo di scena in seno all’Unione Nazionale Artigiani di San Marino. Alla guida dell’associazione è salita, per la prima volta, una donna. Si tratta di Loretta Menicucci, impegnata nel settore della cura e bellezza della persona. Prende il posto di Marino Bedetti, che aveva già annunciato di non ricandidarsi.

AssembleaUNAS138Si tratta di un colpo di scena annunciato, in quanto da ben nove anni Loretta Menicucci fa parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione (raccogliendo sempre il numero più alto di preferenze) e durante l’ultimo mandato ha ricoperto il ruolo di Vicepresidente. All’atto della votazione era l’unica candidatura presentata, una scelta democratica maturata in seno al Consiglio Direttivo nel corso degli ultimi mesi. Ha raccolto ben 71 voti su 72.

 

Sin dal suo primo emozionato discorso davanti alla platea degli associati ha messo in mostra un gran vigore e la volontà di lavorare per i diritti degli artigiani del Titano.

 

“Gli artigiani rappresentano l’economia reale e sono una parte importante del tessuto economico della nostra Repubblica”, racconta a Fixing Loretta Menicucci. “Come ci sentiamo noi artigiani sammarinesi? Non sempre tutelati e a volte sottovalutati. Spesso chi lavora con le proprie mani viene considerato un gradino sotto rispetto a chi svolge lavori intellettuali, ma non è giusto: il lavoro degli artigiani richieda capacità ed intelligenza, e in questi tempi anche uno spiccato spirito imprenditoriale. È per questo che ho detto subito che la mia intenzione di lavorare per promuovere la realtà degli artigiani è per me un vero e proprio impegno civico. San Marino, come tutte le altre nazioni avanzate si regge sulle PMI. E dunque sul nostro lavoro”.

 

Quali sono le sue priorità per il prossimo mandato?

 

“Innanzitutto va risolto il problema con l’Italia, che penalizza tutti, compresi noi artigiani, anzi soprattutto noi artigiani. Per cui anche la nostra categoria è impegnata, e continuerà ad esserlo, per spingere verso la soluzione del problema”.


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E qual è il contributo che volete portare per superare la crisi?

 

“Innanzitutto devo dire che non sono un tecnico e quindi mi farò forza del lavoro che viene portato avanti all’interno dell’Associazione. Fatta questa premessa, gli artigiani devono riuscire guardare oltre l’Italia, avere una visione più ampia, all’Europa e ai mercati internazionali, una battaglia che sto portando avanti anche all’interno del WUSME, che ha sede proprio a San Marino e che promuove le piccole e medie imprese. E soprattutto tutti quanti noi dobbiamo sforzarci per essere sempre più innovativi e competitivi nel nostro lavoro. Le istituzioni però ci devono venire incontro: è indispensabile aumentare la flessibilità per poter prendere personale quando ci serve, e ridurre i costi del lavoro. Invece sono state introdotte nuove tasse che ci penalizzano, a partire da quella sui servizi. Anche l’introduzione dell’Iva, che sicuramente andrà a semplificare la vita in altri settori, per noi sarà un ostacolo pesante: per questo chiediamo di introdurla gradualmente e di prevedere un’aliquota in linea con i minimi possibili in Europa, superando gli automatismi del rapporto con quella italiana”.

 

Nel suo discorso ha parlato dell’orgoglio di essere artigiani.


“A San Marino abbiamo artigiani che sono più preparati e capaci rispetto al passato, artigiani con una base culturale molto superiore e con preparazione imprenditoriale. Io come presidente non voglio essere solo la voce, ma essere la forza degli artigiani. Una forza che produce energie positive, che rappresenta l’artigianato come qualcosa di dinamico. Noi non ci vogliamo piangere addosso, ci sono problemi e noi vogliamo trovare le soluzioni. Personalmente sono una sostenitrice delle quote rosa, penso che le donne debbano essere più partecipi nella società e nell’economia, là dove si prendono le decisioni”.

 

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