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San Marino, neve: le imprese chiedono sostegno

da Redazione

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ANIS scrive al Governo: si istituisca un percorso per dare una mano a chi ha subito danni. CIG: non può essere richiesta causa ‘maltempo’ ma soltanto per ‘forza maggiore’.

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di Loris Pironi

Una situazione così, a San Marino, si verifica ogni ottanta o cento anni. Lo ha scritto il Segretario di Stato agli Interni Valeria Ciavatta in una nota ufficiale, per rispondere alle mille polemiche piovute sull’esecutivo. Avrà sicuramente ragione, del resto ci vuole poco per capire che è una di quelle situazioni che mettono in ginocchio un intero Paese.
In ginocchio è senza ombra di dubbio c’è il suo comparto produttivo. Già duramente provate dagli scellerati blocchi dei trasporti al seguito delle proteste contro il Governo Monti, le imprese del Titano si stanno trovando in questi giorni alle prese con un altro blocco forzoso che impedisce la consegna delle materie prime. Più del 90% delle aziende, a quanto risulta a Fixing, ha infatti avuto problemi negli ultimi dieci giorni che hanno avuto pesanti conseguenze sulla produzione.
In diversi casi sono proprio gli impianti che ospitano la produzione, i capannoni e le strutture annesse ad aver subito danni per la nevicata, danni quantificabili talvolta in migliaia o addirittura in decine di migliaia di euro. L’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese proprio questa settimana ha inviato una lettera al Governo per chiedere di stabilire un percorso normativo per cercare di venire incontro alle esigenze di queste aziende che per questa ondata straordinaria di maltempo stanno subendo l’ennesimo colpo dopo essere state già duramente provate dalla crisi. Una procedura simile a quella che, in Italia, i singoli comuni chiedono al Governo quando viene proclamato lo stato di calamità.
ANIS in particolare suggerisce di attivare gli uffici competenti per una ricognizione dettagliata dei danni (su richiesta delle aziende interessate e propone alcune tipologie di sostegno, tra cui l’attivazione delle norme sulle calamità naturali, l’istituzione di un credito straordinario, la dilazione dei pagamenti delle imposte e dei contributi ed altro ancora.
Capitolo assenze in azienda. In un primo momento pare essersi ingenerata qualche confusione sulla richiesta di cassa integrazione. La legislazione sammarinese non prevede per le imprese produttive la possibilità di ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni per “maltempo”. Può essere chiesta la CIG per “forza maggiore”, ma solo se questo dipende dal mancato arrivo delle materie prime.
Il rapporto con i dipendenti che non si sono presentati al lavoro per l’impossibilità di muoversi in sicurezza per le strade è una questione che ciascuna azienda valuta anche caso per caso. C’è chi sta optando per gestire i giorni di assenza come ferie, chi ha scelto strade diverse, ad esempio attuando, dove possibile, il telelavoro. Sempre ANIS auspica che le ore di produzione perse in questi giorni possano essere recuperate in qualche modo: a giovarne sarebbero sia le imprese, sia gli stessi lavoratori. Al sale di questi giorni, sulla neve, ci aggiungiamo noi anche un po’ di pepe. Cosa deciderà lo Stato per i lavoratori della PA che la scorsa settimana hanno visto chiusi i propri uffici causa neve? Al momento di andare in stampa la decisione non è ancora stata presa. Per le scuole pare si vada verso un recupero, per tutti gli altri resta il punto interrogativo. Sarà vacanza in più bella e buona, che potrebbe tornare utile in vista delle prossime elezioni, oppure dovranno recuperare anche loro le ore lavorate? Al buon senso della politica l’ardua sentenza…

CIG forza maggiore: questa la procedura

Ecco dunque la procedura da seguire. Una comunicazione va fatta pervenire alle autorità, via fax ai numeri 0549-994252 o 0549-882190, oppure via e-mail ai seguenti indirizzi:
cig@iss.sm e info.udl@pa.sm. In tali segnalazioni va precisato che l’attività produttiva si è interrotta per “forza maggiore” ovvero a causa del mancato arrivo delle materie prime a fronte del blocco dei trasporti pesanti predisposto dalle autorità italiane. Alla richiesta va allegato anche l’elenco dei dipendenti interessati dalla CIG; nel caso l’azienda sia completamente chiusa occorre indicare che la CIG è per tutti i dipendenti. L’Associazione Industriali ricorda alle aziende associate che la domanda di cassa integrazione per forza maggiore, debitamente compilata, va consegnata presso la sede di via Giacomini 39 entro i successivi 8 giorni, con le ore effettivamente utilizzate. Sempre l’ANIS ricorda che, nel caso in cui ci siano ancora disponibili ore di ferie residue del 2011, queste andranno utilizzate prima della CIG.

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