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San Marino, Mirkare Manzi (Beccari Srl): “Aprire un impianto per la cernita dei rifiuti”

da Redazione

Gestione rifiuti, intervista a Mirkare Manzi, responsabile tecnico dell’azienda Beccari srl: “Aprire un impianto per la cernita dei rifiuti. Costerebbe 2/3 milioni, come la cifra annuale che il Monte versa all’Italia”.

di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – Un passo importante è stato effettuato – il rinnovo dell’accordo con la Regione Emilia Romagna, siglato a fine dicembre -, ma esistono buoni margini per migliorare la gestione dei rifiuti all’interno della Repubblica di San Marino.

“La firma con l’Italia è senza dubbio una garanzia per San Marino – commenta Mirkare Manzi (nella foto), responsabile tecnico della Beccari srl -. Per i prossimi dieci anni il Titano sarà ‘coperto’. Ora però l’obiettivo deve essere quello di ridurre i quantitativi di rifiuti transfrontalieri. Credo sia necessario lavorare per differenziare i rifiuti, magari attraverso un impianto che possa sostenere i rifiuti sia dei privati che delle imprese”.

La creazione di un impianto in loco è anche previsto dall’accordo…

“Il Monte, in base alla convenzione, dovrà creare una struttura mirata che unisca i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Un impianto di cernita dei rifiuti – che entrano mescolati ed escono separati, che differenzia cioè l’umido dal secco – ha un prezzo che oscilla attorno ai 2 o 3 milioni di euro: l’importo annuale che il Titano versa all’Italia per il trasporto transfrontaliero. In breve, quindi, i costi iniziali verrebbero recuperati”.

Negli ultimi tempi, stanno prendendo piede, sul territorio, alcune iniziative mirate, come ad esempio la raccolta porta a porta…

“Qualche Giunta di Castello l’ha già attivata. L’iniziativa è certamente degna di lode. Sulla possibilità di estenderlo su tutto il territorio però ho qualche dubbio. Non sempre l’aspetto ambientale si accompagna a quello più strettamente economico. Il ‘porta a porta’ si basa sulla disponibilità delle persone. I progetti-pilota sono importanti, ma le azioni devono essere valutate nel loro complesso, mettendo sul tavolo l’ambiente ma anche i costi”.

Recentemente, sulle pagine di alcuni giornali, è uscito un balletto di cifre sugli appalti statali: due milioni, tre milioni di euro. Sono numeri veritieri?

“Le cifre devono essere assolutamente ridimensionate. Ho letto di somme che oscillano sopra i due milioni di euro. In realtà, si tratta di 600/700 mila euro all’anno, non di più. Beccari srl, per lo Stato, si occupa di vetro, plastica, eccetera. Di rifiuti che vengono catalogati come RSU. Ripeto: le cifre sono assolutamente lontane dalla realtà”.

Qual è, in estrema sintesi, la sua proposta?

“Credo sia importante che il politico si sieda ad un tavolo assieme ai tecnici e alle società del settore. Ogni attore deve presentare le proprie idee, al fine di trovare un’azione coeva, volta all’ottimizzazione sia delle risorse economiche che a un miglioramento della gestione degli stessi rifiuti”.

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