Home FixingFixing I pensionati frontalieri: che colpa abbiamo noi delle gestioni in perdita dello Stato di San Marino?

I pensionati frontalieri: che colpa abbiamo noi delle gestioni in perdita dello Stato di San Marino?

da Redazione

Iniquità (anche) verso i pensionati frontalieri, riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Mario Alvisi. “Il pensionato frontaliere che centra con le gestioni in perdita dello stato sammarinese?

Riceviamo e pubblichiamo.

Spettabile redazione di San Marino Fixing,

seguo con interesse la vostra contrarietà all’eliminazione delle Spese di Produzione Reddito (S.P.R.) dalle buste paga dei soli lavoratori frontalieri. Impegno sociale importante che sottintende la preoccupazione degli industriali sammarinesi. Così come evidenziato anche dalle vostre interviste fatte alle maggiori imprese della vostra Repubblica.

Se è vero come è vero, come voi ben spiegate, che tale provvedimento governativo è “iniquo nei confronti dei frontalieri” che sono privati di una quota importante del loro reddito di lavoro con la giustificazione che quelle spese eliminate non competono alla Repubblica di San Marino a causa della loro residenza italiana. E quindi demandare all’Italia la soluzione fiscale del proprio cittadino. Allora mi domando: è giusto che il pensionato frontaliere, che non riceve servizi sociali sammarinesi, debba sottostare alla ritenuta dell’imposta Straordinaria del 5% da calcolarsi sulla parte di pensione eccedente i 2.500 euro netti? Che mediamente sarà sicuramente una trattenuta superiore ai 1.000 euro pro capite?

Quel pensionato frontaliere che c’entra con le gestioni in perdita dello stato sammarinese? Se non centrano le Spese di Produzione del Reddito non dovrebbero centrare neppure balzelli straordinari a difesa dei bilanci dello stato sammarinese.

Tenendo poi presente che sull’ammontare del reddito da pensione del frontaliero lo stato italiano, a sua volta, ha deciso di applicare una addizionale straordinaria regionale sull’Irpef (la vostra I.G.R.).

Quindi quello stesso pensionato, così come il suo connazionale ancora oggi al lavoro a San Marino, si troverebbe vessato due volte. Alla faccia dell’equità!

E’ vero che una minima parte verrà recuperata, ma anche qui, come dite anche voi, “ci sarebbe da aprire una corposa parentesi!”

Mario Alvisi

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