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Repubblica di San Marino, il 2011 in archivio. L’anno del frontaliere

da Redazione

Ecco come si sono caratterizzati i dodici mesi giunti ormai agli sgoccioli. Per il Titano iniziata l’era del deficit. Con l’Italia tutto resta sospeso.

 

 

Il 2011 è agli sgoccioli: un anno intenso che San Marino Fixing ha raccontato ai propri lettori sia su queste pagine, sia tramite il nostro aggiornamento quotidiano sui nostri siti web. Un anno difficile per San Marino, per l’Italia e per il Mondo. Le immagini che ci lasciamo alle spalle, a livello internazionale, sono un rapido film: la Primavera Araba che ha cambiato il mondo, la guerra in Libia culminata con l’uccisione di Gheddafi, lo tsunami in Giappone che ha causato il gravissimo incidente nucleare di Fukushima. E ancora eventi che nel bene o nel male hanno colpito l’opinione pubblica, come il matrimonio dell’anno tra il Principe William del Galles e Kate Middleton e, purtroppo, la morte del povero Marco Simoncelli. E ancora l’uccisione di Osama Bin Laden e il decennale dell’11 settembre, la fine ufficiale della guerra in Iraq, la nascita del 7 miliardesimo abitante della Terra, la protesta mondiale degli Indignados (il Times dedicherà la copertina con l’uomo dell’anno al manifestante anonimo). Sul fronte politico italiano, poi, non possiamo non ricordare la caduta del Governo Berlusconi e la nomina di Mario Monti a Premier, con la grande Manovra che ha rimesso ancora una volta le mani nelle tasche degli italiani come regalo di Natale. E a San Marino? Anche sul Titano l’anno è stato ricco di momenti difficili. Se come il Times volessimo dedicare la copertina dell’uomo dell’anno, probabilmente sceglieremmo in rappresentanza di tutti uno dei 6 mila e 26 lavoratori frontalieri. Tassati e tartassati, hanno vissuto un anno davvero difficile. L’Italia non ha ancora rinnovato la franchigia da 8 mila euro e la situazione è ben lungi da essere definita. Il Governo di San Marino invece già a fine 2010 li ha scelti come principale fonte di entrate per salvare il Bilancio dello Stato, costringendo gli imprenditori ad una disparità di trattamenti e dunque creando consapevolmente una difficile situazione all’interno delle aziende. Malgrado questo i frontalieri rappresentano un puntello fondamentale per l’economia di San Marino. Il 2011 ha visto la mancata soluzione del rapporto con l’Italia, dunque la situazione è rimasta in stallo, sebbene si siano verificati passi avanti concreti: la “promozione” del Titano da parte di Ocse e Moneyval e, soprattutto, l’uscita di scena del principale antagonista, Giulio Tremonti. Per diversi Segretari di Stato, in primis Antonella Mularoni, Segretario agli Esteri, “non ci sono più motivi per non firmare” gli accordi da parte italiana, anche se non ci sono neppure motivi per i quali non è ancora stata stabilita la data di questa famosa firma. In ogni caso se ne parlerà nel 2012. Il 2011 è stato anche un anno difficile per il settore bancario. Al di là dei numeri di un mercato sempre più limitato (in attesa di sistemare i rapporti anche con Bankitalia oltre che con il MEF), dobbiamo registrare che di undici banche, tre sono state commissariate da Banca Centrale. Prima la San Marino International Bank, poi il Credito Sammarinese (con il clamoroso arresto del patron Amati) e infine la Banca Commerciale Sammarinese. In compenso, sebbene l’inchiesta della Procura di Forlì proceda nel suo iter, la Cassa di Risparmio di San Marino ha visto una svolta positiva nella vicenda del Piano di dismissione del Gruppo Delta, con l’omologa del Piano da parte del Tribunale di Forlì, cosa che permette a Cassa di guardare al futuro con più ottimismo. Nulla di fatto anche sul fronte contrattuale. In particolare le posizioni tra ANIS e sindacato restano lontane: il fermo no della CSU alla richiesta degli industriali di disporre misure per ridurre la rigidità del mercato del lavoro e incrementare la competitività (in particolare la riduzione del numero di festività e l’innalzamento del numero di ore lavorate almeno al livello dell’Italia) ha portato ad arenare la trattativa. Anche in questo caso l’auspicio è che il 2012 porti buone notizie. Proprio in questi giorni poi il Consiglio Grande e Generale ha discusso l’approvazione del Bilancio di Previsione. E come ha ufficialmente dichiarato il Segretario alle Finanze Pasquale Valentini, il famoso tesoretto accumulato negli anni di vacche grasse si è dissolto come neve al sole, e quindi il 2011 passerà alla storia di San Marino come il primo anno con un deficit pubblico. Sarà fondamentale arginare il fenomeno con tempestività, o saranno dolori. In questi ultimi dodici mesi si è registrato anche il cambio della guardia a Palazzo Mercuri con l’ingresso nella squadra di governo di Francesco Mussoni come Segretario al Lavoro al posto di Gianmarco Marcucci: Mussoni ha dato vita ad un omonimo decreto sul mercato del lavoro che ha creato parecchi contrasti e introdotto diverse novità, e ha gettato il seme per la riforma del mercato del lavoro che dovrà spuntare entro la primavera prossima. Sempre in tema di riforme, sono state approvate quella pensionistica (compreso il secondo pilastro) e quella della pubblica amministrazione, mentre è stata rimandata a febbraio 2012 l’attesa riforma tributaria.

 

Cosa ha raccontato Fixing


Nei 49 numeri di San Marino Fixing abbiamo approfondito tanti argomenti, raccontato notizie, raccolto umori e pareri. A volo radente, mese per mese.

Gennaio. Le novità pratiche della Finanziaria 2011 (compreso il famoso articolo 56) e l’inizio della battaglia morale al fianco dei frontalieri. Sarà un filo conduttore di tutto l’anno.

Febbraio. È il mese del “Museo nascosto”, la nostra inchiesta sul patrimonio artistico di proprietà dello Stato spalmato tra sedi inadeguate e lasciato al degrado.

Marzo. San Marino e criminalità, da segnalare l’intervista esclusiva al Presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri. Gli va dietro il Presidente dell’ANIS Paolo Rondelli, che ne parla in una delle 7 Istanze d’Arengo presentate alla Reggenza.

Aprile. Iniziamo a parlare di riforma fiscale, un lento parto, e solleviamo il problema dei contributi Ismar 5, un danno per lo Stato di San Marino di svariati milioni di euro.

Maggio. Il mese si apre con il caso Karnak, che pone sul banco degli imputati l’intero Sistema San Marino, e prosegue con un grande impegno informativo da parte di Fixing sul fronte della green economy.

Giugno. È il mese della storica visita in Repubblica del Santo Padre, Benedetto XVI. Ma è anche il mese del San Marino Forum, che abbiamo seguito all’insegna della multimedialità.

Luglio. Il mese si apre con la notizia, in esclusiva, dell’emergenza “fantasma” durata 48 ore, causata dalla burocrazia. Se ne sono accorti tutti una volta che era già rientrata… Tra gli altri servizi gli effetti collaterali di un (ipotetico) ingresso di San Marino nell’UE e la proposta di introdurre l’IVA anche sul Titano.

Agosto. Approfondimento dedicato al parco scientifico e tecnologico, per capire quali sono le fondamenta che dovrà avere. Sul tavolo anche la riforma della PA

Settembre. Si parla ancora dell’evoluzione della riforma tributaria e degli Stati Generali della scuola, realtà d’eccellenza. ANIS propone il pareggio di bilancio di rigore, poi c’è il sogno (in seguito cassato) di un ritorno di San Marino in F1.

Ottobre. Tiene banco ancora la riforma fiscale, il titolo del n. 38 di Fixing è emblematico: “Per qualche spicciolo in più”. Altro servizio di quelli che lasciano il segno ha riguardato il business della chirurgia estetica sul Titano.

Novembre. Finalmente qualcosa di concreto. Arriva dal settore privato, ma con la complicità, positiva, della politica. Al Kursaal viene annunciata la nascita di Trilogy, auto elettrica che sarà assemblata a San Marino. In esclusiva sveliamo anche la riforma della Camera di Commercio.

Dicembre. Sotto l’albero tante nuove tasse… Ve le raccontiamo, una per una, mentre San Marino entra nell’era del deficit. Dicembre è anche il mese della nostra vox populi, per capire cosa pensano gli imprenditori. Chiudiamo con un’altra intervista tutta da leggere, a Simona Michelotti che dalle colonne di Fixing dice addio alla Camera di Commercio.

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