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Frontalieri, ipotesi restituzione del 50% delle detrazioni SPR

da Redazione

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San Marino, Spese Produzione Reddito: buone nuove in vista. Verosimilmente saranno recuperate già a inizio 2012. Il residente continua a pagare di meno.

 

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di Saverio Mercadante

 

Per i lavoratori frontalieri potrebbe presto arrivare una buona notizia per quanto riguarda un provvedimento che permetterà di recuperare in parte la cosiddetta supertassa. Ma andiamo per ordine. La nuova riforma fiscale prevede una maggiore tassazione lievemente maggiore rispetto ai residenti, ma che si mantiene però sempre in termini molto contenuti.  Scendiamo nel dettaglio, partendo dal confronto con gli anni precedenti. Il lavoratore dipendente frontaliero single nella fascia dei 24.000 euro di reddito nel 2010 ha subito un’imposta netta annuale di 517,18 euro che equivaleva a una percentuale di tassazione del 2,15%. Nel 2011, però, per l’effetto della scomparsa della detrazione in relazione alle spese per la produzione per il reddito, la tassazione si è impennata: il frontaliere infatti paga 2.677,18 euro (equivalente ad una tassazione dell’11,15%). Va fatto notare che in questa fascia senza carichi famigliari, il frontaliere in Italia ha recuperato in buona parte il carico fiscale versato a San Marino, circa 2.000 euro. Quindi ha pagato in Italia circa 660 euro, più i 517,18 versati sul Titano. Comunque, come accennavamo, va detto che dovrebbe essere in dirittura d’arrivo un provvedimento del Governo che prevede di restituire il 50% – almeno così dicono i rumors – delle detrazioni per le spese produzione reddito, in proporzione ai carichi famigliari. Verosimilmente, la restituzione della cifra avverrà in un’unica soluzione, a inizio 2012, da parte del datore di lavoro, il quale a sua volta la recupererà mensilmente dalle imposte dirette come sostituto d’imposta. E’ allo studio l’introduzione anche per i frontalieri, con una qualche formula specifica, dello stesso principio che prevede per i residenti il recupero delle passività deducibili sino al 10% del reddito complessivo (e fino a un massimo di 10 mila euro). Siccome però stiamo parlando del testo così com’è oggi, dopo la prima lettura, nel 2012 il frontaliere all’interno della fascia di reddito dei 24.000 euro, pagherà un’imposizione netta annuale di 1.107,60 euro, equivalente al 4,62% a fronte della precedente imposta del 3,12%. Il lavoratore sammarinese, per la cronaca, paga 747,60 (3,12%). Per la fascia di reddito da 30.000 euro, la tassazione annuale era nel 2010 di 1.027 euro equivalente al 3,42%. Nel 2011 è stata di 3.726 euro, pari al 12,42%. Nel 2012, secondo i nuovi parametri riforma, l’imposta annuale sarà di 1.909,50 euro, pari al 6,37%. Un residente paga il 4,87%: 1459,90. Nella fascia dei redditi da 40.000 euro nel 2010 il frontaliere aveva un’imposta netta annuale di 2.154,69 euro (5,39%). Nel 2011, per effetto della supertassa, è salita a 5.754,69 euro, pari al 14,39%. Nel 2012 il frontaliere pagherà 3.246 euro, pari all’8,12%, a fronte del lavoratore sammarinese che ne pagherà 2646, pari al 6,62%.  Va segnalato che queste proiezioni sono relative ai lavoratori single, in quanto le uniche comparabili. Chiudiamo con una nota positiva. Per i frontalieri infatti, la cui detrazione per il carico famigliare viene operata in Italia, la detrazione soggettiva sul primo figlio è più alta: 600 euro contro le 500 che il lavoratore sammarinese recupera sul Titano.

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