Home FixingFixing Cersaie 2011, la lectio magistralis di Kazuyo Sejima a Bologna Fiera

Cersaie 2011, la lectio magistralis di Kazuyo Sejima a Bologna Fiera

da Redazione

kazuyo.sejima

 

“Fin dall’inizio della mia carriera mi sono interessata al collegamento tra interno ed esterno”, ha spiegato l’architetto, illustrando il progetto per il 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa.

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Cersaie conferma la sua leadership nel panorama mondiale delle fiere dedicate alla ceramica ed all’arredobagno. Le ‘presenze effettive’ nell’edizione 2011 sono state 113.165, in crescita del +0,8% rispetto alle 112.292 della scorsa edizione. Questo dato, che è il più utilizzato dalle principali manifestazioni fieristiche, rileva i visitatori effettivamente presenti all’interno del quartiere fieristico e considera anche i rientri rispetto ai giorni precedenti. Nel dettaglio, emerge una crescita degli ‘operatori esteri’, passati da 43.939 a 45.616 (+3,8%) e degli ‘ingressi a pagamento’ (+5%, ora pari a 2.714), mentre flettono gli ‘operatori italiani’ di quasi 900 unità (-1,4%), arrivando ora a contabilizzare 64.132 presenze. Particolarmente importante è la conferma dell’internazionalità di Cersaie che, sul versante della permanenza, vale ora il 40% del totale. Altra significativa rilevazione è quella che considera esclusivamente il ‘primo ingresso’ e che a Cersaie 2011 ha registrato 81.552 partecipanti. Questo dato, che rappresenta una contenuta riduzione del 2% rispetto agli 83.286 partecipanti della precedente edizione, conferma una crescita della componente estera (dai 24.960 ai 25.155; +0,8%), mentre sconta un calo di quella nazionale (da 58.326 persone a 56.397; -3,3%), colpita dalle note difficoltà del settore domestico delle costruzioni. Ben 703 sono stati gli operatori dell’informazione che hanno preso parte al Salone: 248 quelli esteri (35,3% del totale). Particolarmente affollati da architetti, progettisti, e studenti sono stati i diversi convegni e simposi di Costruire Abitare Pensare, il programma culturale di Cersaie giunto alla sua terza edizione. Quasi mille persone hanno preso parte alla Lectio Magistralis di Kazuyo Sejima ed alla ‘lezione alla rovescia’ di Alessandro Mendini (con una grande partecipazione di studenti), mentre il tutto esaurito in ogni ordine di posti della Galleria dell’Architettura si è registrato anche per gli incontri di Giorgio Bianchi di Renzo Piano Building Workshop sulle architetture newyorkesi, di Cameron Sinclair sulle iniziative di Architecture for Humanity, di Kengo Kuma sui progetti in Giappone e nel mondo, di Patricia Urquiola sulla sua interpretazione del design. Positivi riscontri di pubblico sono emersi anche dalle mostre ‘Ceramics of Italy. Le Metamorfosi’ posta nell’area esterna 48 e da ‘Cersaie Downtown’, localizzata in tre piazze nel cuore di Bologna.

 

Kazuyo Sejima


“Fin dall’inizio della mia carriera mi sono interessata al collegamento tra interno ed esterno”, ha spiegato Kazuyo Sejima (nella foto), illustrando il progetto per il 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa. Un edificio che non doveva avere solo la funzione di museo ma anche di spazio pubblico. L’idea centrale è che a seconda degli usi, cambia l’aspetto degli edifici. È importante progettare strutture che possono mutare a seconda di chi li usa e dell’aspetto circostante. L’architetto ha poi spiegato la filosofia alla base del New Museum of Contemporary Art di New York. “Invece di creare un volume chiuso, come di solito sono le gallerie d’arte, abbiamo creato una struttura veramente aperta alla città, dove i visitatori, grazie a terrazza e affacci, possono ammirare la città e la città a sua volta può vedere cosa accade all’interno. Nel quartiere gli edifici sono piuttosto bassi. Il museo dunque spicca in altezza. Per smorzare lo abbiamo composto di vari volumi svasati tra loro, ciascuno dei quali è di dimensioni simili agli edifici esistenti intorno”. Davvero sorprendente poi il Museo del vetro artigianale realizzato a Toledo, negli Stati Uniti, dove le persone, camminando, possono percepire il cambiamento delle immagini riflesse nelle pareti di vetro. “A volte si vede vetro trasparente, a volte immagini riflesse che si sovrappongono alle altre. Alcune sono reali, altre mischiate altre sono illusioni. Complessivamente ne esce un’immagine liquida”.

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