I 114 impiegati della Cassa di Risparmio di Rimini indagati per aver violato le norme antiriciclaggio possono tirare un sospiro di sollievo. Non hanno violato le norme antiriciclaggio, o meglio si sono adeguati alle disposizioni dei vertici.
RIMINI – I 114 impiegati della Cassa di Risparmio di Rimini indagati per aver violato le norme antiriciclaggio possono tirare un sospiro di sollievo. Il PM Luca Bertuzzi, che si occupa della vicenda, ha deciso che non ci sono profili penali ravvisabili nei loro comportamenti, in quanto si sono limitati ad adeguarsi alle disposizioni dei vertici dell’istituto che, ricordiamo, è stato commissariato.
Richiesta di archiviazione inoltrata, quindi, e fine dell’incubo per gli impiegati della Carim. Per la soddisfazione della FABI, il sindacato dei bancari, che per bocca del Segretario Giuseppe Taddia evidenza come si sia trattato di un “errore di forma e non di sostanza”.
Intanto però il futuro dello storico istituto di credito riminese resta ancora tutto da tratteggiare.