Home FixingFixing San Marino alla Biennale di Venezia: la carica dei 6 mila

San Marino alla Biennale di Venezia: la carica dei 6 mila

da Redazione

san.marino.pradal

 

A un mese e mezzo dal taglio del nastro, il padiglione sammarinese sorride. A giugno una media di oltre 183 presenze giornaliere, a luglio oltre le 141 unità. Le parole di Valerio Pradal, di Leo Marino Morganti e di Stefano Ercolani.

san.marino.pradal

 

 

di Alessandro Carli

 

 

Nice, beautiful, great job. Wondeful. Sono solo alcuni dei commenti che i visitatori del Padiglione sammarinesi hanno lasciato all’uscita della casa che il Titano ha scelto come dimora alla 54esima edizione della Biennale di Venezia. Commenti spesso in lingua inglese, perché, come ha spiegato il curatore Valerio Pradal durante la conferenza stampa di martedì scorso ospitata all’interno della sede di Asset Banca, “un buon 60-65% delle presenze totalizzate nel primo mese e mezzo, è costituito da stranieri”. Vuoi la location, vuoi un certo fil rouge che si snoda e unisce le opere presentate dal Monte, vuoi quella strizzata d’occhio che la maestosa opera di Daniela Comani dà al Canal Grande, fatto sta che – giusto per allontanare quel fastidioso accenno di caigo (“nebbia”, in veneziano, giusto per parlare il dialetto della città lagunare) che si è avvicinato al tetto di Palazzo Riva del Vin – il Padiglione biancazzurro ha totalizzato, in circa un mese e mezzo, oltre 6 mila presenze. “Nel mese di giugno – ha proseguito il curatore – siamo stati aperti 24 giorni, raccogliendo 4.407 visitatori: una media giornaliera di 183 persone. E per quel che concerne luglio, sino al giorno 17 abbiamo registrato esattamente 2.121 presenze, con una media giornaliera di 141 unità”. Presenze assolutamente non fugaci, anzi: i visitatori si fermano nel padiglione da un minimo di 8-10 minuti sino a un massimo di quasi tre quarti d’ora. E mentre la BBC ha voluto effettuare alcune riprese all’interno di Palazzo Riva del Vin – che a breve verranno trasmesse in televisione – il Padiglione Italia, attraverso Facebook, ha chiesto a San Marino il video del narratore, Fabio Cavallari. Tra le bizzarrie degli amanti dell’arte, ci sono due o tre chicche davvero curiose. “L’opera più fotografata è quella di Daniela Comani, che dalle 10 alle 18 (l’orario di apertura del Padiglione) è stata immortalata oltre 100 volte. Ma è chiaro che molte persone le dedicano un click anche durante la chiusura del Palazzo. Molte anche le richieste di prezzo delle proposte esposte, come molte sono le forme d’arte che i visitatori vogliono toccare con mano. Molti chiedono anche dov’è ubicato il Titano, oppure quali sono i rapporti tra il Monte e l’Italia” ha raccontato Pradal, che poi ha portato alla luce un aneddoto. “Renata Stih, la consulente di arte contemporanea per la Germania, durante il giorno dell’inaugurazione mi ha avvicinato e ha voluto complimentarsi per la qualità delle opere, per l’esposizione e per il filo che unisce le idee degli artisti. Dopo una prima visita, è tornata assieme ad alcuni amici e colleghi. Per Renata Stih, la Repubblica è stata una delle poche nazioni ad aver saputo interpretare con precisione e fedeltà il titolo e il concept della Biennale 2011”. E se il Presidente di Asset Banca, Stefano Ercolani, ha voluto sottolineare “l’importanza della sinergia tra pubblico e privato” – un processo di osmosi necessario per riuscire a mettere in piedi il progetto Biennale – il Commissario Leo Marino Morganti ha spiegato che “il Titano intende continuare il suo percorso verso l’arte e verso l’evento della Serenissima anche nei prossimi anni”, nonostante il Monte stia attraversando “un periodo di crisi artistica”. Crisi delle muse ispiratrici, ma anche economica: San Marino infatti non ha portato nella città dei Dogi alcun catalogo che racchiudesse le opere esposte. La Biennale chiuderà le porte il 27 novembre. Gli Eccellentissimi Capitani Reggenti si recheranno in visita al Padiglione sammarinese nei primi giorni di settembre.

 

 

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento