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San Marino, colpo di scena la stagione teatrale si farà 

da Redazione

Colpo di scena, la stagione teatrale a San Marino ci sarà. Attacco sintetico, ok, però la notizia – talvolta – va data subito. Una notizia che certamente farà piacere non solo agli spettatori della Repubblica, ma anche a quelli delle zone limitrofe.

di Alessandro Carli


La stagione teatrale a San Marino ci sarà. Attacco sintetico, ok, però la notizia – talvolta – va data subito. Una notizia che certamente farà piacere non solo agli spettatori della Repubblica, ma anche a quelli delle zone limitrofe che, da anni, percorrono la Statale 72 per prendere posto in platea.
Insomma, “coup de theatre”… proprio a teatro: quando tutto faceva presupporre che i portoni del “Nuovo” di Dogana e del “Titano” di Città dovessero rimanere chiusi , ecco che viene annunciata la “stagione artistica”. Un po’ in ritardo, certo, però c’è. E, secondo i rumors nel foyer, sarà improntata sui “classici”.
Anche quest’anno “il luogo dello sguardo” (è questo il significato greco della parola “teatron”) reciterà il suo ruolo: quello di mettere in mostra una serie di testi, nomi e autori.
Un cartellone non è ancora stato steso: la segreteria di Stato alla Cultura sta lavorando alacremente per cercare “mettere in scena” una programmazione di qualità.
“Nessuna anticipazione sulla programmazione – spiega il Segretario Romeo Morri – ma solo per questione di tempi: stiamo lavorando sui lavori da portare sul Titano”.
Nonostante l’aria fredda spifferata (c’è chi parlava di teatri chiusi), Morri assicura che “la stagione non è mai stata in dubbio”.
Nomi ufficiali ancora non ce ne sono: di certo si sa che il budget – a causa della crisi – è stato tagliato “Sarà una stagione all’insegna dell’austerity e del risparmio” ha chiarito il Segretario di Stato. Il che, sia chiaro, non inficia la qualità: i cachet non vanno a braccetto con la forza e la bellezza di un lavoro. “Gli spettacoli che daranno corpo alla programmazione – rimarca Morri – saranno di buon valore culturale. Vogliamo ritornare al classico, valorizzando le espressioni teatrali della Repubblica”.
Cosa c’è in giro?
Partendo dal presupposto che San Marino, correttamente, ha sempre cercato di differenziarsi dai cartelloni delle zone limitrofe (Rimini, Cattolica, Cesena, ecc).
“Teatro classico” non significa “teatro antico”: Aristofane e Plauto sono di casa a Sarsina, ombelico italiano (e non solo) di “palliate” che ancor oggi hanno verve e comicità in grado di attirare ogni estate moltissimi spettatori. Per classico, con ogni probabilità, si intendono gli autori che dal 1500 in poi (da Shakespeare in poi) hanno riempito i teatri di tutto il mondo. Quindi, oltre al Bardo, possiamo immaginare Molière, Goldoni, Pirandello. Autori che vengono “attraversati” anche dalle scuole… In giro ci sono “I giganti della montagna” del Nobel di Girgenti, filtrato dalla compagnia Diablogues (nella foto). Enzo Vetrano e Stefano Randisi – che a giugno si sono aggiudicati il Premio Premio Hystrio per “l’approfondimento dell’opera pirandelliana che da anni li sta impegnando; un modo sorprendente di rivelare la forza e le ricchissime ambiguità di drammaturgie che sembrano aver già tutto svelato e che, affrontate da loro, trovano invece nuovo splendore e inquieti bagliori” – hanno, nel loro modo di fare teatro, quella forza unica di chi vive e sa trasmettere emozioni.

A teatro con gusto
In attesa dell’ufficialità e dei “titoli”, possiamo dire che la “bella stagione” – quest’anno – sarà impreziosita da alcuni momenti di degustazione dei prodotti tipici locali: un po’ come alla Scala di Milano, dove prima delle rappresentazioni veniva offerto al pubblico un assaggio di risotto alla zafferano. Nei pre e nei post spettacoli infatti il Consorzio Terra di San Marino proporrà alla platea le tradizioni culinarie del territorio: olio, pane, vino e formaggi. Un momento di unione tra arti.

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