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Carisp San Marino Fitch la declassa

da Redazione

L’agenzia di rating Fitch ha tagliato il rating sul debito a lungo termine della Cassa di Risparmio di San Marino a livello "spazzatura". La Carisp per Fitch è passata da BBB- a BB.

L’agenzia di rating Fitch ha tagliato il rating sul debito a lungo termine della Cassa di Risparmio di San Marino, come è stato definito, a livello "spazzatura". La Carisp per Fitch è passata da BBB- a BB, l’Outlook è negativo. Confermato a C/D il merito di credito individuale.

Tra le ragioni del declassamennto la contrazione del bilancio dovuta allo scudo fiscale, ”la Repubblica di San Marino ha subito un deflusso di depositi pari a 2,8 miliardi,di cui il 24% in capo alla Cassa di Risparmio, una riduzione strutturale che rende incerte le prospettive della banca”, scrive Fitch. L’agenzia di rating prevede altre perdite in arrivo dalla partecipata Delta, che opera nel settore del credito al consumo ed è in amministrazione straordinaria.

Ma Tito Masi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, non ci sta, e passa al contrattacco: "Si tratta di un palese tentativo di strumentalizzazione". La notizia dell’abbassamento del rating era prevista dai vertici Carisp, anche perché conseguente a due fattori certamente non occulti, ovvero l’esposizione in Delta (e qui si potrebbe aprire una voragine, non una parentesi, sul tentativo che è stato fatto di "demolire" un gruppo solido e florido costringendo di fatto la Cassa a "svenderlo" pezzo a pezzo) e lo scudo fiscale, che ha drenato ampiamente i depositi dei non residenti a San Marino sino alla scorsa estate.

Il Presidente Masi fa però alcune precisazioni. "Nella stessa valutazione della Fitch viene riconosciuto come i crediti in Delta hanno registrato
una restituzione regolare: tra il 2009 e il 2010 rientreranno quasi 900 milioni di euro, di cui 300 nell’anno in corso, e Fitch parla inoltre di depositi stabili. La situazione della Cassa di Risparmio descritta nella valutazione dell’agenzia di rating, insomma, non rappresenta una novità e non è preoccupante. Peraltro non è neppure corretto parlare di ‘livello spazzatura’ in quanto numerose banche in Italia hanno lo stesso livello (BB, ndr)".


 

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