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Crollano i consumi sul Titano e in Italia

da Redazione

Nel Belpaese il calo complessivo è stato di 12,6 mld; 560 euro per famiglia. A San Marino il trend dovrebbe essere in linea con quello del 2008.

di Saverio Mercadante

 

La crescita per l’Italia è prevista all’1%, un dato molto inferiore alla media europea. La causa di questo rallentamento risiede essenzialmente in due fattori. Il primo è l’elevata disoccupazione, che è più alta di quanto dicano le statistiche. Infatti, se ai disoccupati indicati dall’Istat aggiungiamo gli inattivi (cioè coloro che non cercano lavoro perché scoraggiati) e i cassintegrati, abbiamo una disoccupazione reale che, nel Belpaese, supera di gran lunga l’11%. Altro aspetto se vogliamo dire quasi drammatico è che il tasso di disoccupazione continua a essere più di tre volte maggiore tra quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Bankitalia nei giorni scorsi ha sparato dati tragici nel suo Bollettino economico. Monsieur Lapalisse avrebbe commentato: “Se non si lavora non si consuma e se non si consuma l’economia non cresce”.
Il secondo fattore di preoccupazione rilevato da Palazzo Kock è quello dei consumi. Ancora stagnanti, e non ci sono segnali tangibili di recupero. Con il reddito disponibile delle famiglie in calo nel primo semestre dell’1%. I comportamenti di spesa delle famiglie restano quindi cauti e i “segnali per i mesi estivi non ne delineano un recupero”, si legge ancora nell’ultimo bollettino economico secondo cui “nel secondo trimestre del 2010 è proseguito il ristagno dei consumi delle famiglie, frenati dalla contrazione degli acquisti di beni durevoli (-6,8% sul periodo precedente)”.
Probabili le ripercussioni anche sul fisco: meno incassi di quanto stimato dal governo. Scomposte le reazione di Sacconi e Tremonti. Il primo: “‘Commento solo dati Eurostat, non dati esoterici’’. Il secondo: “Dati inutilmente ansiogeni, il presunto ‘crollo’ delle entrate tributarie è esclusivamente dovuto al venir meno quest’anno di entrate una tantum registrate nel 2009″.
A conferma dei dati Bankitalia, quelli di uno dei maggiori centri studi italiani, la Cgia di Mestre. Sono crollati nel 2009 i consumi delle famiglie italiane, soprattutto per i trasporti, gli alimentari, l’abbigliamento e le calzature. A livello territoriale male il Nordest, la Sardegna e la Toscana. Rispetto il 2008, secondo la Cgia di Mestre, il calo complessivo è stato di 12,6 miliardi di euro. Ogni nucleo familiare in media, sostiene la Cgia, ha tagliato sui consumi per importo di 516 euro, pari a un risparmio mensile di 43 euro. “La crisi economica scoppiata verso la fine del 2008 – spiega Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia – ha avuto delle ripercussioni gravissime sui consumi. Con un numero sempre maggiore di disoccupati, di cassintegrati e con la forte sfiducia che ha investito i consumatori, abbiamo registrato un drastico calo delle capacità di spesa delle famiglie che continua a condizionare negativamente l’economia del Paese”. Per la Cgia la spesa media mensile delle famiglie è stata di 2.442 euro (-1,7% sul 2008).

 

E a San Marino? Ecco gli ultimi dati
A San Marino i dati sul 2009 devono ancora essere diffusi, ma da qualche indiscrezione, non ci sarebbero stati cali importanti, e dovrebbero essere in linea con quelli del 2008. Di recente c’è stata un’iniziativa significativa del Governo per incentivare i consumi dei sammarinesi: è stata abbassata infatti di due punti la monofase.
Comunque la crisi economica mondiale che è iniziata nella metà del 2008 in tutto il globo hanno colpito anche i consumi delle famiglie sammarinesi. La spesa media mensile del nucleo familiare del Titano è stata in diminuzione per la prima volta da quando viene effettuata l’indagine (2002), raggiungendo i 2.730,62 Euro.
Rispetto all’anno 2007 i consumi sono diminuiti del 2%: in particolare hanno subito importanti variazioni le spese per generi alimentari e bevande (-0,9%), abbigliamento e calzature (-2,1%), servizi sanitari e spese per la salute (-6,1%). Solamente poche categorie di spesa hanno fatto registrare un aumento rispetto all’anno precedente tra cui le utenze domestiche (+1,1%). La suddivisione della spesa media mensile è stata questa: il 22,2% viene speso per generi alimentari e bevande (605,20 Euro), il 15,3% per l’abitazione (417,20 Euro), mentre il 9,9% è utilizzato per i trasporti (270,75 Euro) e il 10,2% riguarda i pasti e consumazioni fuori casa (279,15 Euro).
Nel 2008 si registra per la prima volta dal 2002 un aumento dei consumi in territorio dell’1,5%, spinto dalla spesa per i trasporti (+4,0%), Arredamento e apparecchi per la casa (+5,8%), abbigliamento e calzature (+4,3%), generi alimentari e bevande (+2,3%) e pasti e consumazioni fuori casa (+3,0%).
Questo aumento può essere imputabile in gran parte alle iniziative prese dallo Stato per incentivare i consumi in territorio, iniziate nella seconda parte del 2008.

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