Home NotizieEconomia Euro? Resta una valuta credibile Ma emergono contrasti sul maxi-scudo

Euro? Resta una valuta credibile Ma emergono contrasti sul maxi-scudo

da Redazione

Nel giorno in cui l’Euro ha toccato suoi i minimi storici (per poi risalire), dalla lunga riunione dei ministri economici dell’Eurogruppo è emerso un messaggio rassicurante: l’Euro è stato una valuta credibile per 11 anni e continuerà ad esserlo anche in futuro. Il problema, casomai, è legato al maxi-scudo di salvataggio da 750 miliardi, su cui sono emersi forti contrasti che hanno impedito di trovare un accordo.

”L’euro rappresenta una valuta credibile. Lo è stato per 11 anni e lo sarà anche nei prossimi anni”. Questo il messaggio, rassicurante, che è emerso dalla riunione dei 16 ministri economici della moneta unica e che è stato riferito dal presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, al termine della riunione di ieri che si è protratta fino a tarda notte.
I ministri hanno preso in esame la situazione dei mercati valutari, nel giorno in cui l’euro ha toccato i minimi storici, per poi risalire. La discussione di ieri dell’Eurogruppo, che si è protratta per quasi 7 ore, si è incentrata sulle modalità attuative del mega piano di salvataggio dell’euro da 750 miliardi, deciso il 9 maggio scorso, ma su questo fronte non si è giunti ad un accordo e si è potuto registrare solo un rinvio della discussione ad un nuovo eurogruppo straordinario convocato per venerdì 21 maggio. Juncker, e il Commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, hanno parlato di ”dettagli tecnici e giuridici” che devono essere ancora definiti, ma è chiaro che i nodi vanno ben oltre questi aspetti. Dalla riunione è emerso anche un’altra indicazione: ”Il settore finanziario – ha spiegato Juncker – deve essere associato al pagamento dei costi della crisi. I sedici Paesi dell’euro dovrebbero accordarsi per un’imposizione sulle transazioni finanziarie in maniera più globale”. Il Commissario Rehn si è intrattenuto sul meccanismo per la stabilità finanziaria chiamato ”special purpose vehicle”, in sostanza il fondo intergovernativo che dovrà provvedere al reperimento delle risorse da prestare ai Paesi in difficoltà. ”Abbiamo parlato dei principi e dei parametri di questo disposto in modo che si possa chiudere presto il lavoro. Un paese che dovesse ricorrere a questo programma dovrà negoziare, così come ha fatto la Grecia”.
Buone notizie, intanto, per la Spagna e il Portogallo. Le misure aggiuntive di risanamento dei conti varate dai rispettivi governi hanno convinto la Ue. ”Secondo noi i provvedimenti sono coraggiosi, il percorso di risanamento è soddisfacente”. Giudizio positivo anche per le misure adottate dal governo Grecia, che ieri ha ricevuto la prima tranche (20 miliardi) del piano di sostegno. ”Siamo persuasi – ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo – che la Grecia abbia imboccato la strada giusta”. Infine, il tema del maggior coordinamento delle politiche di bilancio che ha chiesto la Commissione. La discussione è solo partita e sarà approfondita all’Eurogruppo del 7 giugno, a Lussemburgo.
”Non si vuole lasciare tutta la gestione alla Commissione – ha precisato Junker – ma far sì che i ministri della zona euro parlino di più tra loro, si confrontino e prendano decisioni sapendo cosa fanno gli altri”. Tra poco prenderà il via l’Eurogruppo, la riunione dei 27 ministri finanziari dell’Unione. In agenda le misure più stringenti sugli hedge fund e gli altri fondi speculativi e il proseguo della discussione sul coordinamento delle politiche economiche rafforzate e sul piano salva-euro.
Una conferenza stampa del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è attesa tra le 13 e le 14.

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