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Approvato dall’Assemblea l’aumento di capitale

da Redazione

Seconda assemblea dall’inizio dell’anno per i soci della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio.

Sabato scorso, ultimo giorno di febbraio, l’assemblea convocata in seduta straordinaria è stata chiamata ad approvare la proposta di aumento di capitale (150 milioni di euro), che fa parte del piano di consolidamento e di rilancio della Cassa di Risparmio, detenuta dalla Fondazione. E all’assemblea, come anticipato all’interno dello scorso numero di San Marino Fixing, era presente anche il Presidente ed Amministratore Delegato della Cassa, Leone Sibani, che ha fatto il punto sull’accordo raggiunto proprio la scorsa settimana con le banche creditrici di Delta, accordo che finalmente può dare il là alla fase conclusiva della trattativa con Intesa Sanpaolo per la cessione di alcuni asset del gruppo emiliano. C’è bisogno di serenità, per la Cassa di Risparmio, ha spiegato Leone Sibani ai soci della Fondazione. E questa serenità può essere ritrovata mediante il rafforzamento della struttura, con un recupero di quote in territorio, con il potenziamento dei controlli ed un rafforzamento del comparto amministrativo, e infine con la razionalizzazione delle partecipazioni. La questione del rafforzamento patrimoniale della Cassa di Risparmio è stata presentata all’assemblea, invece, dal Presidente della Fondazione, Tito Masi: una proposta di aumento di capitale (approvata a maggioranza, 4 soli gli astenuti) volta a contribuire alla trattativa per la cessione del Gruppo Delta, ma anche per consentire alla Cassa di svolgere un ruolo da protagonista in quel processo di ristrutturazione del sistema bancario e finanziario che il Presidente Masi considera inevitabile, con il suo corollario di fusioni e acquisizioni. Per la cronaca, Intesa Sanpaolo avrebbe chiesto 500 milioni di euro di garanzia, che la Cassa di Risparmio coprirebbe con un prestito obbligazionario (di 200 milioni per 4 anni, anch’esso approvato dall’assemblea) e con l’aumento di capitale. La condizione posta a questo aumento di capitale sociale era già stata anticipata nell’assemblea ordinaria di gennaio, e cioè che la Fondazione continui a detenere la maggioranza delle azioni, e che l’aumento di capitale sia rivolto solo ed esclusivamente a cittadini ed Enti sammarinesi. Ancora non sono noti, invece, ma non dovrebbero essere attesi ancora a lungo, i contenuti specifici dell’aumento del capitale e dell’emissione di un prestito obbligazionario: “verranno definiti con criteri di trasparenza e sulla base di dati certi e stabili”, come assicura la nota ufficiale della Fondazione San Marino a seguito dell’assemblea. Gli ultimi due passaggi dell’assemblea di sabato scorso hanno visto l’approvazione di alcune modifiche allo Statuto ed al Regolamento della Fondazione, per consentire la partecipazione all’aumento del capitale di Cassa di Risparmio anche allo Stato, alla S.U.M.S. ed a Fondazioni Bancarie, oltre che alle Banche ed ai cittadini. Si è poi proceduto infine a diminuire il numero dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, con l’obiettivo, sottolinea ancora la nota della Fondazione, “per garantire maggiore snellezza ed efficienza ai lavori e per contenere i costi di gestione”.

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