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Barak Obama cerca di tassare le banche

da Redazione

Il presidente Obama vuole tassare la grandi banche americane. Dopo le enormi sovvenzioni statali affluite nelle casse dei gruppi bancari ora Barak Obama intende recuperare parte di questi soldi. Per farlo ha annunciato un prelievo dello 0,15% sui passivi dei più grandi istituti e società finanziarie.

Dopo l’annunciato scandalo dei benefit milionari concessi dai colossi bancari a stelle e strisce ai propri dirigenti colpevoli della gigantesca crisi finanziaria, Obama corre ai ripari. Il primo presidente di colore degli Stati Uniti ha manifestato l’intenzione di tassare del 0,15% i passivi delle grandi banche con un giro d’affari superiore ai 50 miliardi di dollari. Il numero uno della Casa Bianca ha definito “osceni i premi milionari dati a dirigenti che hanno agito contro gli interessi del nostro paese”. L’imposta denominata “tassa sulla responsabilità per la crisi finanziaria” punta recuperare circa 100 miliardi di dollari nel giro di un decennio. Non sarà per niente facile ottenere perché Obama dovrà ottenere il via libera dal Congresso nel febbraio prossimo quando si riunirà per esprimersi sull’approvazione della legge finanziaria per il 2011. Le lobby bancarie naturalmente si sono già messe di traverso per fare affossare questa norma affermando che l’imposta graverebbe sui clienti diminuendo l’importo dei prestiti erogati. Il presidente Obama ha promosso la legge per cercare di recuperare almeno parte della montagna di soldi versati nelle casse dei gruppi bancari e per evitare un aumento del debito pubblico che ricadrebbe sulle future generazioni. Inoltre si auspica di risanare le casse federali e di permettere una crescita dell’occupazione. Alcuni analisti vedono la mossa del Governo indirizzata al recupero di consensi in vista delle prossime elezioni di metà mandato.
 

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