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Alla ricerca di una integrazione con l’Europa

da Redazione

Il Rapporto 2009 di Ambrosetti non ritiene opportuna l’adesione all’UE. San Marino ha seguito correttamente la strada della stretta collaborazione.

La rinuncia al segreto bancario in un quadro di maggior trasparenza ed integrazione con gli Stati europei, può costituire una rinuncia dolorosa nel breve termine, ma una fonte di nuovo vantaggio competitivo e di crescita economica per il futuro, se San Marino saprà rapportarsi correttamente con l’insieme dei Paesi limitrofi. Per quanto rappresenti soltanto il 7% della popolazione mondiale, l’UE realizza inoltre circa un quinto delle importazioni ed esportazioni del mondo intero. Per approfittare di tali opportunità, occorre però rimuovere ogni elemento di frizione legato alle normative societarie e fiscali. Per inciso, va ricordato che San Marino non ha mai lavorato a fondo nella direzione dell’attrazione di investimenti dall’estero (i cosiddetti IDE – Investimenti Diretti Esteri), malgrado essi costituiscono una straordinaria leva di crescita economica, proprio per la difficoltà riscontrata nel-l’adeguare il proprio quadro normativo. È perciò prioritario, secondo il Rapporto, attuare un vasto progetto di revisione fiscale, giuridica, regolamentare, orientato a una maggiore integrazione con l’Unione europea, per dare vita ad un quadro armonico in grado di incrementare l’attrattività positiva del Paese. Ciò non significa rinunciare alla propria sovranità nazionale. Essa non risiede infatti nella conservazione acritica di quanto ereditato dal passato, ma dalla capacità di reinventarlo creativamente per far fronte alle sfide del futuro. Snellezza burocratica, processi decisionali rapidi ed efficaci, cultura di sistema, capacità di attrazione di capitali e competenze di eccellenza, cultura d’impresa, fisco leggero possono (e devono) diventare la cifra della rinnovata capacità competitiva del Paese. Per ciò che concerne l’adesione all’Unione europea, secondo il Rapporto, è, al momento, un passo prematuro. Lo sforzo di adeguamento richiesto a ciascuna Nazione per entrare a far parte dell’Unione europea è infatti, nel caso di Stati di modeste dimensioni, molto oneroso. Prima di considerare se affrontare questo passo, bisogna aver adeguato le fondamenta dello Stato. Sul versante strettamente politico, fin qui San Marino ha dunque perseguito correttamente la strada della stretta collaborazione, attraverso la sottoscrizione di diversi accordi di cooperazione. La Repubblica di San Marino può così vantare numerose ed intense relazioni con le diverse organizzazioni europee. È infatti membro del Consiglio d’Europa (COE) e partecipa con una propria delegazione consiliare all’Unione Interparlamentare ed all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. D’altronde, anche i rapporti con l’Italia, se San Marino saprà dare evidenze concrete in merito alla sua volontà di perseguire sempre più una politica di reale sviluppo, centrata su attività ad alto valore aggiunto, in grado di attrarre flussi di capitali finanziari e di Investimenti Diretti Esteri extra Italia, capaci di garantire potenziali ricadute sui territori limitrofi, non potranno che migliorare evolvendo fino alla piena collaborazione ed alla partnership.

 

The renunciation of banking secrecy in a context of greater transparency and integration with European countries may be difficult to live with in the short-term, but for the future instead it may be a source of new competitive advantages and an opportunity for economic growth, if San Marino is able to develop its relations with its neighbour countries correctly. Although representing only 7% of the world population, the European Union generates about a fifth of the world’s total exports and imports. To take advantage of opportunities like this it is necessary however to remove all obstacles and difficulties represented by company and tax laws. As an aside, it should be remembered that San Marino has never worked in concrete terms in the direction of attracting direct investments from abroad, despite the fact that these constitute an extraordinary lever for economic growth, and this shortcoming depends precisely on the difficulties encountered in harmonizing its national legislation. It is therefore an absolute priority, declares the report, to implement a vast project of fiscal, juridical and regulatory reforms, aiming to achieve greater integration with the European Union, and so as to create a context in which the positive attractions of San Marino can be enhanced. This does not mean the surrender of San Marino’s national sovereignty. This sovereignty does not lie in fact in the uncritical conservation of what we have inherited from the past, but in the capacity to reinvent this heritage creatively, thus being able to face the challenges of the future. A streamlined bureaucracy, rapid and efficient decision-making processes, team spirit, the capacity to attract capital and excellent skills, an entrepreneurial culture and a system of lower taxes can – and must – become the emblems of San Marino’s renewed competitive capabilities. As regards European Union membership, the report advises that this would be a premature move at this present time. The efforts requested for alignment and harmonization from each new candidate state, and particularly in the case of microstates like San Marino, can represent a serious burden. Before considering whether this step should be taken, the foundations of our state itself must be posed more firmly. From the strictly political viewpoint, till now San Marino has correctly pursued the path of close collaboration, signing several cooperation agreements. The Republic of San Marino can therefore proudly boast numerous intensive relations with the various European organisms. It is in fact a member of the Council of Europe, and participates with its own delegations at the Interparliamentary Union and the Parliamentary Assembly of the Council of Europe On the other hand, even San Marino’s relations with Italy, if it is able to give concrete signs of its intention to increasingly pursue a policy of real development focussed on activities with a high added value, capable of attracting flows of financial capital and direct foreign investments from outside Italy, capable of guaranteeing potential benefits for nearby areas, can only improve, evolving into the fullest collaboration and partnership.

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