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Blocco bancomat: si corre ai ripari

da Redazione

Banca di San Marino nei giorni scorsi ha comunicato alla propria clientela di essere in grado di sostituire le carte bancomat, oggetto di blocco dal 15 novembre prossimo.

E’ certamente una buona notizia per i quattromila correntisti dell’istituto sammarinese, che avrebbero avuto certamente gravi difficoltà in assenza di moneta elettronica, e proprio ora che siamo in vista delle feste natalizie. In questi giorni si è riunita la commissione tecnica dell’ABS per affrontare il problema. “Come ho avuto modo di affermare anche nelle settimane scorse è un problema tecnico piuttosto limitato che può essere affrontato e gestito. Credo che ci possa essere in vista una soluzione transitoria”, ha affermato a Fixing Pier Paolo Fabbri, presidente di ABS. Gli altri istituti interessati sono Asset banca, EuroCommercial Bank, Banca Sammarinese d’investimento, IBS e Banca Commerciale Sammarinese. Da Banca Centrale al momento in cui andiamo in stampa nessun commento. Intanto il 4 novembre è iniziata la missione dei tecnici del Fondo Monetario Internazionale per una approfondita analisi del sistema finanziario della Repubblica di San Marino nell’ambito del Financial Sector Assessment Program (FSAP); la missione terminerà il 17 novembre. La delegazione del FMI sta tenendo colloqui con esponenti delle Istituzioni di Governo e delle Autorità di Vigilanza e rappresentanti dell’industria bancaria e finanziaria per approfondire le caratteristiche strutturali del sistema sammarinese, delle sue dinamiche evolutive e dei relativi fattori di rischio. I risultati della valutazione condotta dagli esperti del FMI confluiranno nel rapporto sulla stabilità finanziaria della Repubblica di San Marino nel quale saranno individuate le eventuali opportunità di sviluppo e di miglioramento. Con la partecipazione volontaria al FSAP, fortemente voluta da Banca Centrale, “la Repubblica di San Marino – afferma una nota – conferma la volontà di proporsi quale centro finanziario aperto agli investitori esteri, sottoponendosi per la prima volta nella propria storia ad un check-up approfondito, realizzato da una autorevole ed indipendente istituzione internazionale quale il Fondo Monetario Internazionale”.

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