Home FixingFixing “Il trust? E’ meglio cominciare a parlarne”

“Il trust? E’ meglio cominciare a parlarne”

da Redazione

Sul Titano al vaglio una integrale riformulazione della normativa che riguarda quel particolare strumento finanziario che è il trust. Per il quale San Marino ha una normativa all’avanguardia (è anche l’unica scritta in italiano), ma malgrado questo ancora non ha “sfondato”. Arnaldo Antonini, Direttore del Credito Industriale Sammarinese illustra l’evoluzione del settore.

La situazione difficile del settore finanziario sammarinese necessita un ripensamento generale del sistema. È necessario andare a sostituire quello che verrà perso, come appeal, in questa fase di transizione, e si deve ragionare su un periodo di medio termine.
Nei giorni scorsi il Segretario di Stato per le Finanze Gabriele Gatti, a nome del Congresso di Stato, ha affermato che probabilmente già nel Consiglio Grande e Generale di novembre dovrebbero venire portati in prima lettura due importanti progetti di legge: quello che va a revisionare e migliorare l’istituto del trust e quello che va ad affrontare gli sviluppi inevitabili dell’istituto dell’affidamento fiduciario.
Il trust è una materia delicata, e poco conosciuta.
Il trust è nato nel quadro giuridico del Common law, con una matrice britannica, e ha il compito di regolare diversi rapporti giuridici. In Italia è entrato nell’ordinamento giuridico nel luglio del 1985, con l’adesione alla Convenzione dell’Aja, in vigore dal 1992. San Marino ha introdotto il quadro giuridico necessario per dotare il proprio ordinamento di una specifica disciplina in materia di trust con la legge numero 37 del 17 marzo 2005. Che cosa è il trust lo spieghiamo nel servizio a fianco, per avere il polso della situazione invece ci siamo rivolti a chi principalmente, sul Titano, si occupa di questo settore. I dati parlano abbastanza chiaro in questo senso: da quando la legge ha aperto la strada al trust, sino all’inizio dell’estate (e da allora la situazione non è certo cambiata radicalmente), i trust posti in essere erano 17 in tutto. Di questi, 15 vedono il Credito Industriale Sammarinese ricoprire il ruolo di trustee (3 sono stati estinti, 12 sono ancora operativi) e i rimanenti 2 sono stati messi in campo, fra l’altro entrambi nel primo periodo, da altri soggetti.
“Il nostro istituto di credito – spiega Arnaldo Antonini, Direttore Generale del Credito Industriale Sammarinese – ha creduto sin dall’inizio, nel 2005, alle opportunità di sviluppo di questo settore. La nostra banca ha investito in termini di tempo e risorse sul trust, nonostante la perplessità iniziale di molti, facendo formazione ai propri dipendenti, avvalendosi anche della collaborazione dei migliori professionisti e al momento risulta uno dei pochi soggetti finanziari, a San Marino, ad avere di fatto il know-how per assumere il ruolo di trustee: lo dicono i numeri”.
Se la politica punta molto sul trust (bisogna dare atto del fatto che la normativa sammarinese è l’unico testo giuridico in lingua italiana sull’argomento), forse però è opportuno fare i giusti distinguo.
“Il trust – prosegue il Direttore Antonini – è un servizio, un istituto, che deve essere conosciuto approfonditamente, e quindi fornito al cliente che ne ha le reali necessità. Il trust insomma non è un prodotto per tutti e non può essere proposto in ogni circostanza. Malgrado questo, tuttavia, il bacino di potenzialità per San Marino è notevole”.
Vista l’attuale situazione, San Marino non può gettarsi con leggerezza nel settore dei trust.
È importante l’approccio – spiega ancora il Direttore – non si può pensare infatti che questa sia la panacea di tutti i problemi del sistema finanziario sammarinese. Il trust non può essere considerato una sorta di mandato fiduciario. È un istituto che ha una casistica strettamente individuale e che non si può utilizzare indiscriminatamente solo per sopperire al minor reddito derivante dallo scudo fiscale”.
Al CIS, ad occuparsi dei trust, è principalmente la dottoressa Silvia Zomegnan (nella foto assieme al direttore Antonini), che sottolinea un fatto importante: “Se dal 2005 ad oggi sono stati messi in piedi 17 trust a San Marino, un numero piuttosto esiguo, un motivo c’è, e non va ricercato nella restrittività e nella severità della normativa sammarinese ma è insito nella natura stessa del trust, che non può essere proposto in maniera semplice al cliente. Faccio presente infatti che per ogni trust occorrono mesi di confronti con il cliente e con i professionisti coinvolti nell’operazione”. Tutt’altro che una mera compilazione di moduli prestampati, insomma.
“E poi dobbiamo sottolineare un altro aspetto importante che rappresenta un punto di forza della normativa di San Marino – prosegue la dottoressa Zomegnan -. Il trust sammarinese infatti è estremamente rigoroso perché viene affidato a soggetti vigilati, che a loro volta possono comunque avvalersi della consulenza di professionisti relativamente ad atti da stipulare Per quello che riguarda il ruolo del trustee, la legge implica una responsabilità fortissima, che in ben poche altre leggi si ravvisa. È un aspetto di tutela, questo, che fornisce un valore aggiunto all’istituto del trust sammarinese”.

CLICCA QUI per leggere e capire cos’è il trust.

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