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Dalla biodiversità tante idee per le imprese

da Redazione

Diversificazione in azienda: commercio, allestimenti floreali e formazione. Il ‘plan’ del Vivaio Righi Cristina: dal Goji alle certificazioni europee.

 

di Daniele Bartolucci

 

Biodiversità e biotecnologie, sono questi i binari su cui il Vivaio Righi Cristina ha impostato il percorso che sta portando all’accreditamento dell’azienda agricola in Europa. “Partendo dall’esperienza del Goji”, spiega Cristina Righi, la prima a mettere a dimora l’antica pianta originaria degli altipiani asiatici e coltivarla a San Marino, “stiamo sviluppando un mercato interno ed esterno, con opportunità commerciali anche immateriali, quindi non necessariamente con strutture impattanti come capannoni e altri manufatti che poco hanno a che fare con l’ecosostenibilità, altro valore aggiunto della nostra impresa”.

Come già spiegato nei mesi scorsi sulle pagine di Fixing, questa pianta dalle proprietà straordinarie, oggi oggetto di studi scientifici approfonditi per le sue qualità organolettiche (molte già verificate come medicali), “può essere coltivato anche a San Marino, sfruttando – ed è questo il valore aggiunto a livello imprenditoriale – anche i terreni marginali dei fondi agricoli, in quanto predilige i terreni calanchivi, permettendo quindi una diversificazione tra le colture, aumentando il patrimonio della biodiversità, e una base importante per un serio studio della pianta e dei suoi variegati utilizzi”. Per quanto riguarda il Vivaio Righi Cristina, quindi, il Goji é la punta avanzata di questo progetto, per le sue caratteristiche di studio e ricerca, compresa la metodologia di irrigazione e coltivazione, fortemente innovativa. “Questo genera di per sé un mercato, ovviamente, tanto è vero che già oggi già distribuiamo il Goji (fresco) in territorio, attraverso un punto vendita accreditato di ortofrutta. Ma il progetto”, spiega la dottoressa Righi, “punta a creare anche un prodotto di formazione, legato alla ricerca su questa ed altre piante, a cui l’azienda si è approcciata fin dall’inizio e dove si è già affermata a livello nazionale e internazionale, come confermano le recenti esperienze in Expo e nei programmi europei per la biodiversità”. L’azienda agricola, infatti, oltre all’attività florovivaistica (recentemente è stata anche selezionata per l’allestimento scenografico del Teatro Turismo in occasione del concerto del Coro e della Orchestra della Città di Losanna Svizzera sul tema “Requiem” di Mozart, sta acquisendo le certificazioni europee per l’utilizzo delle tecnologie biologiche nelle culture avviate, un percorso che ben presto San Marino formalizzerà anche con accordi internazionali e che, in vista dell’integrazione con l’Ue diventa fondamentale intraprendere.

E non solo per la commercializzazione del prodotto finito, per la quale come detto è già stato individuato e intercettato il mercato locale: “L’azienda è già aperta al mercato della formazione, sia a scopo didattico, soprattutto con l’inizio dell’anno scolastico, con l’accompagnamento di un esperto ambientale abilitato. All’interno dell’azienda c’è già una figura specifica e qualificata, l’architetto Massimo Bilancioni, che si occupa dell’approccio con l’ambiente e le tematiche, nonché tutte le problematiche inerenti. Questo servizio”, spiega la dottoressa Righi, “diventerà sempre più un prodotto per il territorio e le imprese che vi operano”. Ma anche per il mercato estero, sia per quanto riguarda la commercializzazione del prodotto, sia per quanto riguarda “l’interesse di altre imprese e aziende che desiderino collaborare con noi o affiancarsi a questo percorso innovativo, oggi, grazie alla nostra azienda, presente anche a San Marino”.

Gli interessi, in effetti, sono molteplici: “Dall’utilizzo di tecniche sempre meno impattanti (bioarchitettura, agricoltura sostenibile, nuove colture…) alle tecnologie innovative come l’ausilio del drone per mappare e monitorare il territorio, fino”, conclude la dottoressa Cristina Righi, “al rilancio dell’aspetto sociale dell’agricoltura e del mondo rurale, con la possibilità di creare nuove figure all’interno delle aziende, quindi anche nuovi posti di lavoro per i giovani e per ricollocare figure professionali provenienti anche da altri settori”.

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