Home FixingFixing Unicum al mondo da circa 400 milioni, ma deve dare una redditività migliore

Unicum al mondo da circa 400 milioni, ma deve dare una redditività migliore

da Redazione

Questa ‘riserva tecnica’, che rappresenta un unicum nel panorama mondiale, rischia però di venire erosa già a partire dal 2022, con la possibilità che si estingua del tutto entro il 2035, se non prima.

 

di Daniele Bartolucci

 

Il patrimonio accumulato dalla gestione unitaria dei fondi pensione è arrivato a 369 milioni di euro, con buone prospettive di superare i 400 nei prossimi tre o quattro anni. Questa ‘riserva tecnica’, che rappresenta un unicum nel panorama mondiale, rischia però di venire erosa già a partire dal 2022, con la possibilità che si estingua del tutto entro il 2035, se non prima. Ad avvicinare un saldo economico negativo (quello gestionale è già in rosso), potrebbero infatti concorrere diversi fattori, tra cui il peggioramento ulteriore del rapporto occupati/pensionati, ma anche dal ripetersi della ‘deroga’ con cui lo Stato contribuisce meno di quanto previsto dalla legge (penalizzando di fatto anche le previsioni dei fondi stessi, che si ripercuotono nei bilanci). E’ in questo contesto che appare fondamentale impiegare questo immenso patrimonio nella maniera migliore possibile, affinché venga mantenuto sui livelli attuali, continuando ad essere, unico caso al mondo, la miglior tutela del sistema previdenziale sammarinese. Storicamente questo patrimonio viene depositato presso le banche sammarinesi, anche per contribuire alla tenuta del sistema stesso, come è avvenuto negli ultimi anni. Banche che hanno finora garantito rendimenti importanti, ma che ultimamente non possono più essere considerati tali, anche a causa dell’abbassamento generale dei tassi di interesse. A parità di condizioni, è ovviamente preferibile ‘appoggiarsi’ sul sistema bancario interno, anche a rendimenti bassi (si stima attorno al 2%). Ma date le condizioni di sicurezza e quindi un basso rischio, diventa obbligatorio per chi gestisce tale patrimonio ricercare rendimenti migliori, se possibili, come ha sottolineato in questi giorni il Segretario di Stato alla Sanità, Francesco Mussoni, intervenendo sul Fondiss (la previdenza complementare, il secondo pilastro in pratica), che ha parlato di “rendimenti medi superiori del 2,5-3% rispetto ai nostri. Punti percentuali che di fatto abbiamo perso a causa del referendum abrogativo della legge che, invece, ci avrebbe permesso di gestire diversamente questi fondi”. Al momento è comunque in ultimazione una proposta alternativa alla famosa legge “che non aggiri il risultato del referendum”, ma al di là di come realizzarlo e delle facili polemiche, deve essere chiaro che rendimenti migliori sono possibili, sia per il Fondiss, sia per i fondi del primo pilastro, che hanno un altro regolamento. A parte il fatto che gestori professionali possono essere attirati sul Titano, si può agire già oggi senza uscire dal sistema bancario sammarinese: ad esempio, gli attuali rendimenti bassi sono conseguenti a depositi di breve durata, quindi ‘allungare’ tale periodo o garantire alle stesse banche flussi più stabili nel tempo, aumenterebbe già il rendimento. Oppure si potrebbe pensare ad una oculata diversificazione degli investimenti, dal finanziario puro fino all’immobiliare, identificando immobili di pregio, anche da affittare a canone concordato allo Stato stesso, magari più basso di quello richiesto oggi dai privati, così anche allo Stato converrebbe. Soluzioni possibili, quindi, che però vanno ricercate oggi che le risorse ci sono, perché quando il patrimonio sarà minore o esaurito tali operazioni saranno solo un puro esercizio di stile.

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