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San Marino, il Governo: “Non siamo una zona franca per fare ciò che l’Italia vieta”

da Redazione

“Chiediamo collaborazione. No a nuove restrizioni, ma siamo pronti a intervenire. Dobbiamo evitare i lockdown, il nostro territorio è più facilmente controllabile”.

CdS 19 ottobre

 

di Daniele Bartolucci

 

La fase 3, quella della convivenza, è iniziata diverse settimane fa a San Marino, e “nessuno ha intenzione di tornare alla prima fase, quella dell’emergenza e delle chiusure”, avvertono dal Governo. Per farlo, “occorre la collaborazione di tutti, perché se al momento non riteniamo necessarie ulteriori restrizioni, se i dati dei contagi dovessero peggiorare, dovremo intervenire”. Il richiamo dei Segretari di Stato Teodoro Lonfernini, Elena Tonnini, Fabio Righi e Andrea Belluzzi, durante la consueta conferenza settimanale del Congresso di Stato, è rivolto soprattutto a quelle realtà che, invogliate magari dai divieti imposti in questi giorni dal nuovo DPCM in Italia, approfittino dell’occasione per “importare” attività non più possibili oltre confine, dallo sport agli eventi. “Sconsigliamo di farlo”, è il perentorio avviso di Lonfernini (Lavoro), ribadito dai colleghi di Governo. “Relativamente alla mia delega allo sport vorrei precisare invece che ad oggi non abbiamo preso iniziative che limitino la pratica sportiva, ma è comunque importante che tutti, sportivi, privati ed associazioni rispettino le regole in essere mostrando il massimo della collaborazione. La mia è una vera e propria preghiera affinché prestando la massima attenzione si possano evitare decisioni drastiche”.

 

“OBIETTIVO: EVITARE NUOVI LOCKDOWN”

 

Il filo conduttore degli interventi fin qui realizzati, ribadito da tutti i rappresentati delle varie Segreterie, è stato quello di “mettere in campo tutte le strategie preventive per evitare un nuovo lockdown, che danneggerebbe oltremodo il Paese dal punto di vista economico”. Tanto è vero che “il Congresso di Stato si sta muovendo su tre direttrici principali”, ha spiegato Tonnini (Interni): “La prima è la consapevolezza che stiamo vivendo una fase di convivenza con il virus attraverso una seria di prescrizioni semplici e generali, ovvero l’utilizzo della mascherina, il distanziamento, la sanificazione dei locali, cercando di intervenire invece man mano situazioni di maggiore promiscuità e rischio. In questo senso è fondamentale la collaborazione dei cittadini e degli operatori economici, perché più tutti quanti riusciamo a rispettare queste semplici regole, più riusciremo a prevenire eventuali ulteriori prescrizioni. La seconda direttrice riguarda invece l’attenzione del Congresso di Stato verso quanto accade in Italia e nel circondario, per esempio con la recente emanazione di un nuovo DPCM italiano. È di pochi giorni fa anche il nostro recente decreto 187, che pone soprattutto l’attenzione agli assembramenti nei locali e fuori dai locali. Vi è poi la circolare che viene costantemente aggiornata con i nomi dei Paesi a rischio di ritorno dai quali si viene sottoposti a controllo sanitario. La terza direttrice si basa sul modo in cui ogni Segretario di Stato, in base alle proprie competenze, cerca di affrontare le situazioni che man mano emergono e di prevenire quelle che sappiamo si verificheranno.

 

“NON SPEGNIAMO I MOTORI DELLE AZIENDE”

 

“La Segreteria che guido”, ha spiegato quindi Righi (Industria), “ha il dovere di prestare attenzione alla situazione economica oltre che, ovviamente a quella sanitaria. Nella prima fase dell’emergenza, a livello industriale”, ha quindi ricordato, “ha pagato la scelta di non aver spento mai completamente i motori scegliendo la strada della riduzione delle presenze all’interno delle aziende e ad oggi, la strategia di questo Governo, non prevede alcun lockdown e nessuna chiusura delle attività”. Riguardo al DPCM del premier Conte di questi giorni, “vorrei portarvi a conoscenza di un continuo confronto con le aree limitrofe in quanto è inevitabile che le loro scelte su blocchi, chiusure e limitazioni agli spostamenti incida anche sulla nostra Repubblica e di una costante analisi dei dati provenienti dalla nostra sanità”. Va da sè che il Governo continuerà questo dialogo, “allineandosi”, hanno specificato tutti i Segretari di Stato, “ma mantenendo una nostra autonomia, visto che abbiamo un territorio più piccolo e più controllabile, che ci permette di intervenire probabilmente più velocemente e con meno restrizioni”.

 

ELEZIONI DI CASTELLO: LE NUOVE LINEE GUIDA

 

“Un esempio di questa attività”, ha poi approfondito Tonnini, “è la data delle elezioni delle Giunte di Castello il prossimo 29 novembre: per questo si sta lavorando ad apposite linee guida sanitarie. É un lavoro che coinvolge le Segreterie di Stato agli Interni e alla Sanità, l’Ufficio di Stato Civile, il Dipartimento Prevenzione, le forze di polizia, la AASLP, la Protezione Civile. Tutte queste realtà cercheranno di identificare per ogni passaggio elettorale, (dai comizi, all’organizzazione del voto ai seggi, alle operazioni di scrutinio), il modo per tutelare tutte le persone che vengono coinvolte. E’ ovvio”, ha ammonito Tonnini, “che ci sono alcune situazioni che la legge elettorale classica non prevede, che sono state oggetto di delibera nel Congresso di Stato di ieri cui seguirà l’emanazione di un decreto legge, che riguarda la necessità di andare a normare le procedure per i ricoverati COVID in ospedale e coloro che sono in isolamento domiciliare, istituendo attraverso il seggio speciale dell’ospedale e il coinvolgimento di personale sanitario appositamente reclutato, la possibilità da parte di queste persone di effettuare il proprio voto”. Oltre a questo, “c’è anche la modifica secondo cui l’elettore, al momento del voto, anziché consegnare la propria scheda nelle mani del presidente del seggio, dovrà farlo in autonomia evitando il contatto.

 

“SCUOLA, FONDAMENTALE LA COMUNICAZIONE”

 

Belluzzi (Istruzione) ha invece puntato l’attenzione sulla scuola: “Un mondo che conta oltre 5.000 persone interessate, tra studenti, docenti, personale non docente, senza contare tutte le famiglie, che è già pronto ad affrontare ogni evenienza. Sapete che c’è stato il primo caso una decina di giorni fa, la sanità e i modelli che avevamo adottato hanno reagito nel migliore dei modi, è stato un bel stress test, abbiamo fatto oltre 40 tamponi in quella circostanza senza avere nessun positivo. Questo ci è servito soprattutto per analizzare cosa ha girato bene, cosa invece era perfettibile. Ogni momento per noi, in quest’anno scolastico, sarà frutto di analisi. Ritengo quindi doveroso fare un appello: il canale comunicativo scuola/famiglia deve essere aperto, dobbiamo avere tutti i possibili riscontri per rendere più efficiente e funzionale la vita a scuola in questo momento delicato. Insegnanti e dirigenti scolastici sono a disposizione per recepire ogni tipo di osservazione. Siamo stati e siamo operativi e accorti sul tema dei trasporti scolastici assieme anche ai colleghi del Congresso di Stato e valuteremo, in funzione del quadro, ogni possibile attenzione”.

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