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San Marino, raccolta dei rifiuti: un nuovo sistema per risparmiare e investire

da Redazione

Il punto di partenza è il recupero dell’organico, che oggi “pesa” per oltre 5mila tonnellate nell’indifferenziato. Con la raccolta stradale si stima un risparmio di oltre 1 milione di euro.

tab rifiuti

 

di Daniele Bartolucci

 

Economicità, autonomia e sostenibilità: sono questi gli obiettivi a cui si ispira il nuovo piano della gestione dei rifiuti. Un piano che, dopo i due Ordini del Giorno in Commissione, poggia ora su elementi concreti (in primis i dati esposti dal Direttore dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici) e su una tempistica relativamente veloce, visto che entro il mese di settembre dovranno essere compiuti diversi passi fondamentali per raggiungere i risultati auspicati. Risultati che non possono prescindere, ha ricordato più volte il Segretario di Stato al Territorio, Stefano Canti, dal rispetto dell’accordo con l’Emilia Romagna, a partire da quel 70% di raccolta differenziata che resta ancora un traguardo lontanissimo da raggiungere. Ma non irraggiungibile, perché, dati alla mano, una grossa percentuale dell’indifferenziato (pari a 5.000 tonnellate all’anno), è costituita dai rifiuti organici, ovvero scarti di cucina e mense. Se, come ha spiegato il Direttore dell’AASS, la raccolta stradale dei rifiuti costa 30 €/t mentre la raccolta porta a porta costa 260 €/t, moltiplicando le 5.000 tonnellate di rifiuti organici per la differenza di costo tra i due metodi di raccolta (pari a 230 €/t), la differenza di costo tra le due soluzioni – stradale o porta a porta – supera il milione di euro. “Il quale”, ha spiegato il Segretario Canti, “può essere investito per implementare e completare l’impianto di compostaggio per la gestione a valle dei rifiuti organici”. Non solo: una gestione interna dell’organico permetterebbe sia di ridurre i costi, ma anche di mantenerli in territorio (nei confronti di AASS o, eventualmente, di operatori privati), con un doppio vantaggio economico. E’ su questo che fa leva il piano che sta prendendo corpo in queste settimane e che avrà come effetti visibili una rivoluzione della stessa raccolta dei rifiuti, con la predisposizione delle isole ecologiche con la – nuova, visto che finora non c’era – raccolta specifica dell’organico, tramite un sistema di controllo elettronico di accesso/utilizzo. Ma anche (ulteriore novità), una più efficace e regolamentata raccolta dei rifiuti prodotti dalle “utenze non domestiche”, con l’opportuna segregazione dei rifiuti speciali, che oggi non sempre avviene in maniera idonea, da parte degli operatori economici. “Il nostro faro deve essere sempre la sostenibilità e l’economicità delle azioni”, ha ammonito in Commissione il Segretario Stefano Canti, “a maggior ragione in questo momento storico in cui il nostro Paese deve affrontare le sfide imposte dall’emergenza sanitaria del Covid-19”.

 

IL DOPPIO ORDINE DEL GIORNO

 

Il piano del Governo e, in particolare della Segreteria al Territorio, si è iniziato a delineare qualche mese fa, quando dalla Commissione del 12 maggio, è scaturito un ordine del giorno piuttosto ricco di contenuti, che dava un mandato ben preciso all’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici sul da farsi entro tempi brevi, tra cui: prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti a monte; aumentare la percentuale dei rifiuti avviati a recupero sino 70% di raccolta differenziata; ridurre i rifiuti conferiti all’inceneritore; realizzare i necessari impianti per la gestione dei rifiuti differenziati nell’ottica di un’indipendenza gestionale sempre maggiore e garantire l’autonomia nella gestione dei rifiuti organici attraverso il compostaggio aerobico; incentivare il compostaggio domestico dei rifiuti organici; ripristinare il ruolo del gestore pubblico (AASS) nel servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani, limitando il ricorso ad aziende private; supportare i lavori del Tavolo per lo Sviluppo Sostenibile per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Nella seduta del 5 agosto, quindi, è intervenuto direttamente il Direttore dell’Azienda, Raoul Chiaruzzi, che ha spiegato dati e procedure, dando modo ai membri della Commissione di ideare e concretizzare le scelte per raggiungere gli obiettivi dichiarati. Anche in questo caso ne è scaturito un Ordine del Giorno – testualmente per “identificazione della migliore strategia volta a ottimizzare il sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti” – che fissa oltre agli obiettivi anche delle scadenze precise, da quella della valutazione intermedia, da operarsi all’interno della stessa Commissione Consiliare Permanente IV entro il 31 ottobre 2020, a quella del 30 settembre, data entro cui deve essere redatto il “Piano Nazionale delle isole ecologiche”.

 

IN ARRIVO LE NUOVE ISOLE ECOLOGICHE

 

Il Congresso di Stato, come da Ordine del Giorno del 5 agosto, dovrà quindi ” verificare l’attuazione degli obiettivi, assegnati al Direttore dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici, elencati nel precedente Ordine del Giorno del 12 maggio 2020″. Inoltre dovrà con trasmettere all’A.A.S.S. le attività prioritarie che il Direttore dovrà attuare entro il 30 settembre 2020, tra cui “collocare nei Castelli di Borgo Maggiore, Domagnano e Serravalle i cassonetti stradali con controllo elettronico dei conferimenti per la raccolta differenziata dei rifiuti organici” e “avviare la raccolta differenziata dei rifiuti organici tramite automezzi e risorse umane aziendali; l’A.A.S.S. potrà assegnare il servizio di raccolta ad una ditta appaltatrice per il tempo strettamente necessario al reperimento delle attrezzature necessarie e comunque dovrà attivare il servizio in capo ad A.A.S.S. entro e non oltre il 31 gennaio 2021”. Inoltre, “in attuazione alle Istanze d’Arengo n.15 e n.23 del 6 ottobre 2019”, dovranno essere collocate “al servizio dei centri Storici, isole ecologiche con controllo elettronico dei conferimenti per la raccolta differenziata dei rifiuti organici, indifferenziati, carta, plastica, vetro e metalli. Le suddette isole ecologiche”, in ogni caso, “dovranno rispettare criteri di decoro urbano”.

 

I RISPARMI POSSIBILI E GLI INVESTIMENTI

 

“Dalle analisi merceologiche condotte sui rifiuti indifferenziati che attualmente vengono conferiti all’inceneritore”, ha spiegato il Segretario Canti all’indomani dei dati forniti da AASS, “emerge chiaramente che la metà di tali rifiuti, pari a 5000 tonnellate, è costituita dai rifiuti organici, ovvero scarti di cucina e mense. Irrilevante è la presenza di carta e vetro, minima quella di plastica. Questo dato ha posto in evidenza, in modo chiaro ed incontrovertibile, che la raccolta stradale di vetro, carta e plastica funziona, mentre la raccolta dei rifiuti organici non viene effettuata dai residenti semplicemente perché non ci sono contenitori stradali per la raccolta di tali rifiuti. Anche volendo, un cittadino di Borgo Maggiore, Domagnano, Serravalle non può separare i rifiuti organici perché non trova i cassonetti dedicati per la raccolta”. “Dopo aver visionato l’audit prodotto da AASS si è potuta tracciare la fotografia di quella che è l’attuale situazione dei rifiuti in Repubblica e della loro gestione”, commentano congiuntamente tutti i partiti e movimenti di maggioranza, da cui “emerge che ci sono criticità rispetto a due fattori: le utenze non domestiche e il rifiuto organico. Si produce un quantitativo di rifiuto organico importante che attualmente viene assimilato al rifiuto solido urbano e mandato all’inceneritore per una spesa di quasi 1.000.000 all’anno. Questo tipo di rifiuto”, spiegano utilizzando i dati forniti dal Direttore dell’AASS, “trattato separatamente e gestito internamente al territorio, riduce notevolmente il rifiuto, che quindi non mandiamo più a bruciare e ci permette di raggiungere entro la fine dell’anno il 70% di raccolta differenziata adempiendo così agli impegni presi anche con l’Emilia Romagna. Le somme risparmiate”, inoltre, “ci consentiranno di completare un centro unico di compostaggio per creare un compost di qualità che potrebbe essere venduto o utilizzato per il verde pubblico e l’agricoltura e ci farebbe risparmiare altri 600.000, oggi destinati alle aziende private per la gestione del compost domestico”. Per questo si è proposto che “AASS si attivi per intercettare l’organico in maniera mirata attraverso cassonetti intelligenti. Ciò avverrà solo nei castelli non serviti dal PAP (Serravalle, Domagnano, Borgo Maggiore) e non su tutto il territorio”. Nell’Ordine del Giorno del 5 agosto sono quindi contenute anche le tempistiche per gli investimenti sul sito di San Giovanni dove, come ha ricordato il Segretario Stefano Canti, “nella precedente legislatura il mio predecessore ha portato a compimento l’approvazione del progetto per la realizzazione di aree per la maturazione del compost, pertanto l’Azienda dovrà celermente procedere con i lavori per garantire la gestione definitiva di tutti i rifiuti organici raccolti in maniera differenziata in un unico sito”. Le risorse, come detto, arriveranno dai risparmi, mentre sui tempi, l’OdG è preciso: “Avviare i lavori per la realizzazione dei piazzali per la maturazione del compost presso il sito autorizzato di San Giovanni prevedendo il completamento dei lavori entro il 31 dicembre 2020” e “acquisire le attrezzature necessarie per il completamento dell’impianto di compostaggio compreso il macchinario per separare la frazione organica dai rifiuti contaminanti quali plastica e similari, al fine di ottimizzare la gestione dell’organico e programmare la gestione autonoma dell’impianto con risorse umane aziendali, completando le attività entro il 30 giugno 2021”.

 

NOVITÀ ANCHE PER GLI OPERATORI ECONOMICI

 

Al punto 4) dell’Ordine del Giorno del 5 agosto, si impegna il Congresso di Stato “ad avviare la raccolta presso le utenze non domestiche attualmente non servite dal PAP, ed attivare il loro convenzionamento in attuazione al Regolamento A.A.S.S”. In pratica, le imprese dovranno convenzionarsi con l’Azienda (o con altri operatori privati) per i loro rifiuti, evitando che quanto da loro conferito venga integrato nei “rifiuti urbani”. Ovviamente, come prevede già la legge, dovranno anche distinguere i rifiuti speciali, laddove li producano, per i quali esiste da anni una precisa procedura da seguire. E’ la stessa maggioranza ad avvertire che “risultano molte utenze “non domestiche” (imprese, attività, negozi etc) che non hanno un convenzionamento con AASS. Si è dunque deciso di attivarsi tempestivamente per migliorare il servizio alle aziende, diminuendo il quantitativo conferito all’Italia e conseguentemente riducendo la spesa che lo Stato paga per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati prodotti in territorio”. In aggiunta, la Commissione Tutela Ambientale intende aggiornare la normativa ambientale, prevedendo nuovi strumenti di prevenzione, al fine di ridurre i rifiuti prodotti e consentire ad alcune tipologie di rifiuti speciali di uscire dal circuito dei rifiuti per entrare nel circuito delle materie prime seconde e dei sottoprodotti. Si ricorda che la Regione Emilia Romagna ha istituito l'”Elenco regionale dei sottoprodotti”, e l’intenzione della Segreteria di Stato al Territorio e Ambiente, in analogia a quanto fatto dalla Regione Emilia Romagna, è quella di agevolare le aziende sammarinesi che rispettino i requisiti di legge in materia, ad individuare i loro sottoprodotti nell’ambito dei propri cicli produttivi: questo consentirebbe di utilizzare, in nuovi cicli produttivi, sostanze che prima erano considerate rifiuti, semplificando la loro gestione amministrativa ed economica.

 

I PROSSIMI PASSI

 

Internamente si punta ad aumentare la raccolta differenziata e fare gli investimenti per rendere il Paese più autonomo, mentre sul fronte dei rifiuti speciali il Governo si sta impegnando per estendere gli Accordi con le Regioni italiane per l’esportare fuori territorio, in impianti autorizzati, i rifiuti prodotti dalle Aziende sammarinesi. L’intenzione è infatti quella di aggiornare accordi già in essere con Regioni come Lombardia e Marche e di stipulare nuovi accordi con Regioni come Veneto e Friuli Venezia Giulia, per rispondere alle esigenze delle Aziende del territorio ed offrire maggiori possibilità di mercato per il recupero e smaltimento dei rifiuti prodotti

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