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San Marino accoglie la fanciulla immersa nella lettura

da Redazione

L’opera che Eron ha dipinto sulla facciata del “Nuovo” di Dogana esprime l’idea di come la cultura intesa come arte, teatro, cinema e letteratura possa rende concreti e reali i concetti di pace e libertà.

Eron

 

di Alessandro Carli

 

Si staglia lì, tra l’opera dell’uomo e il cielo. Devi rivolgere lo sguardo verso l’alto, quando è giorno, per ammirarla in tutta la sua straordinaria bellezza. E ci devi fare attenzione, e soprattutto fare uno sforzo: alzare la testa, così spesso inclinata a terra. Arte nell’arte, arte nella casa dell’arte, in un processo di “meta-arte” che, senza scomodare Pirandello, è una somma di arte con l’arte. Siamo a Dogana, davanti al Teatro Nuovo: è qui che Eron, oramai quattro anni fa, ha apposto la sua “firma”, un’opera annoverata nella street art che si intitola “Soul of the wall – San Marino 2016”.

Tecnicismi a parte, stupore e curiosità ha destato tra i passanti e i residenti di piazza Tini, la presenza dell’artista riminese Davide Salvadei, abbarbicato a circa 10 metri d’altezza sulla facciata della struttura intento a realizzare la sua prima opera in territorio sammarinese.

Quello che salta subito agli occhi non è tanto l’intensità dei colori che, al contrario, sono flebili e sfumati, ma l’esatto opposto. Eron, infatti, nella serie “Soul of the wall”, riesce, grazie a una tecnica personalissima unica al mondo nel suo genere, a disegnare opere che sembrano aver sempre “abitato” e “vissuto” quei muri, facendo emergere dalle pareti la loro stessa anima, una strana presenza che dall’oggi al domani appare dal nulla, creando un’atmosfera magica e trascendente, incantando chiunque lo guardi. Ora che l’impronta di Eron, eletto miglior street artist italiano negli anni ’90, è comparsa come d’incanto anche sulla parete di un edificio di San Marino, non ci resta che osservarla e lasciarci trasportare nel suo mondo fiabesco. Attraverso l’immagine delicata di una fanciulla immersa nella lettura e circondata da colombe che si librano in volo, l’opera esprime l’idea di come la cultura intesa come arte, teatro, cinema e letteratura possa rende concreti e reali i concetti di pace e libertà. L’opera fa parte della nuova serie di lavori dal nome “Soul of the Wall” che l’artista ha realizzato in varie parti del mondo prendendo spunto dal fenomeno percettivo conosciuto con il nome di “pareidolia”, tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate. Eron ricrea tramite un intervento pittorico realistico le tipiche macchie di umidità e ruggine dei muri creando suggestivi soggetti figurativi riferiti al luogo. Con questa serie di opere sempre contestualizzate, è come se concettualmente le pareti trasudassero immagini, frammenti di memoria e di storia legata al luogo stesso. La sua pittura è fortemente evocativa e si avvale dell’utilizzo virtuosistico ed ipersensibile dello spray, di cui sfrutta al massimo la peculiarità di restituire un effetto visivo incorporeo e fumoso. Considerato tra i più dotati e virtuosi interpreti della scena dell’arte urbana e della pittura contemporanea, Eron ha conseguito importanti attestazioni, tra cui l’elezione a miglior street artist italiano da parte di “Aelle Magazine”, il “Premio Arte Mondadori” e il “Terna Prize” al Chelsea Art Museum di New York. L’intervento più noto di Eron è l’opera eseguita per il soffitto della chiesa di San Martino in Riparotta a Rimini, caso quasi unico al mondo di introduzione della tecnica artistica a spray in un contesto sacro. L’artista ha partecipato a mostre collettive in prestigiosi contesti tra cui quelli del Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, dell’Horizon One Gallery – Museo d’Arte Moderna del Cairo, del Palazzo delle Esposizioni e del Museo d’Arte Contemporanea di Roma, della Biennale di Venezia, dell’Italian Cultural Institute di New York e del Museum for Urban Contemporary Art di Berlino.

L’arte di Eron inoltre ha avuto anche altre dimensioni: “Soul of the Wall” è stata riprodotta sul foglietto composto da due valori da €2,00 mentre nel 2010, quindi prima dell’opera che tutti possono ammirare sulla facciata del Teatro Nuovo di Dogana, Banca Sammarinese d’Investimento ha dato alle stampe l’ormai tradizionale calendario. Tre anni più tardi, nel 2013, l’Associazione Culturale “Il Garage” con il sostegno della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – SUMS, delle Segreterie di Stato per Cultura e per Turismo organizzarono la personale “Blending”, 20 opere che abbracciano il sogno. Che parte dal mare e ritorna al mare, come in un ciclo ripetuto e infinito.

“Per quanto riguarda questa serie di lavori – ha raccontato lo stesso Eron -, non mi servo del mare semplicemente come sfondo paesaggistico ma lo utilizzo come elemento che mi permette di riflettere il ‘disegno’ all’interno del mondo reale rappresentato per creare una sorta di consistenza fisica del pensiero. Le persone hanno sempre più la consapevolezza che lo scopo dell’arte sia anche quello di smuovere le coscienze della società e del mondo aiutandoci a riflettere sulla vita e sulla direzione che l’umanità sta prendendo. È proprio la street art ad avere questo ruolo; più di ogni altra forma d’arte contemporanea”.

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