A differenza dell’Italia, sul Titano le emissioni sono sotto controllo. Nei primi 16 giorni del 2020 registrati tre sforamenti dei valori di PM 10.
di Alessandro Carli
L’Italia è il secondo Paese dell’Unione Europea con la peggiore qualità dell’aria, subito dietro alla Romania. Lo spiega il report “World Air Quality Index”, il progetto internazionale che misura in tempo reale lo smog in tutti e Paesi della Terra. L’indice di qualità dell’aria, si legge nel documento, si basa sulla misurazione delle emissioni di Particolato (PM2,5 e PM10), Ozono (O3), Biossido di Azoto (NO2), Biossido di Zolfo (SO2) e Monossido di Carbonio (CO).
LA SITUAZIONE IN ITALIA
L’allarme nel Belpaese è già scattato con Roma che ha già fermato i veicoli a diesel Euro 6 (ma i livelli non si sono affatto abbassati scatenando un vespaio di polemiche, ndr), Torino i diesel sino agli Euro 5 e a benzina Euro 1, Bologna le autovetture con motorizzazione a benzina sino a Euro 1 e a gasolio sino a Euro 4. Negli ultimi giorni inoltre è stato pubblicato uno studio effettuato dall’Ispra sulle fonti di emissioni poveri sottili (PM2,5): il particolato più sottile per il 59% è prodotto dal riscaldamento, per il 18% dalle automobili e per il 15% dall’industria.
LA SITUAZIONE SUL TITANO
Nonostante l’assenza di precipitazioni piovose – che, lo ricordiamo, contribuiscono ad abbassare i livelli di inquinamento – la situazione nella Repubblica di San Marino è sotto controllo. L’ISS difatti monitora quotidianamente – attraverso la centralina di Piazza Bertoldi a Serravalle – i dati ambientali e le emissioni nell’atmosfera di Biossido di Azoto (NO2), Benzene (C6H6), Ozono (O3) e Particolato (PM10). Il “nome” più conosciuto è quello del PM 10 e il Decreto Delegato numero 44 del 2012 ammette in un anno 35 superamenti. Nei primi 16 giorni del 2020 i valori di Particolato sono stati “sforati” tre volte, il 14 gennaio (56,8), il 15 gennaio (85) e il 16 gennaio (86,8). Nei primi 13 giorni del nuovo anno invece la “media” nelle 24 ore è stata sotto il tetto stabilito, oscillando da 22 µg/m³ del 10 gennaio ai 48,8 del giorno successivo.
Il Biossido di Azoto invece si è sempre mantenuto sotto la soglia segnalata dal Decreto Delegato 44/2012 sia per media giornaliera che per “Max media oraria” di µg/m3.
Idem per il Benzene (limite media anno 5 µg/m³) che per l’Ozono (il limite medio all’ora è di 180 µg/m3 mentre quello medio su 8h è di 120 µg/m3.
IL PARAMETRO IQA
Anche nella Repubblica di San Marino è stato adottato il parametro IQA (Indice Qualità dell’Aria).
Come si calcola. Una volta definiti gli inquinanti, i passaggi principali nella costruzione di un indice di qualità dell´aria sono i seguenti:
1 – Costruzione di una scala adimensionale (sottoindice) per ogni inquinante.
2 – Costruzione di un indice sintetico unico, a partire dai sottoindici definiti per ogni inquinante. Il sottoindice per ogni inquinante viene definito dividendo la concentrazione misurata o prevista dell´inquinante considerato per il limite previsto dalla legislazione per la difesa della salute (nel caso di più limiti si sceglie il più basso) e moltiplicando per 100.
I valori massimi. Il PM 10 va calcolato su una media giornaliera e non dovrebbe sforare i 50 µg per metro cubo. L’Ozono va invece calcolato su un valore massimo della media mobile su 8 ore e non dovrebbe sforare i 120 µg per metro cubo. Il Biossido di Azoto va misurato sul “Valore massimo orario” e non dovrebbe superare i 200 µg per metro cubo.