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Repubblica di San Marino, i “Soggiorni Culturali” a lezione di economia

da Redazione

Illustrato il ruolo di ANIS, il mondo delle imprese e il mercato. Tra le domande la differenza tra gli stipendi del pubblico e del privato.

ANIS Soggiorni Culturali grande

 

di Alessandro Carli

 

Marcos Ezequiel Santi, Anabela Riguetti, Martin Ghiotti, Facundo Emanuel Dinatale, Mailen Nahir Targize Graziani, Daniela Ababay, Giuliana Lorena Ardini, Malena Ghiotti, Magali Guidi, Martin Toffoli, Agustina Carattoni, Juliet Zonzini, Brina Marie Agostini, Alexandera Nicole Turano, Gabriella Lorena Turano, Domenic Angeli, Annaclare Censoni, Eliana Moran, John Moran, Phobe Mularoni, Joseph Simbeni, Elliot Smith, Carson Stachelski, Zac Terenzi, Jack Censoni, Lucie Opigez, Rosa Manzaroli, Marco Perfetti. Sono i nomi dei ragazzi e delle ragazze dei “Soggiorni culturali” che venerdì 19 luglio hanno fatto visita all’Associazione Nazionale Industria San Marino.

Nella sala corsi “Enzo Donald Mularoni” Marta Bossi e Luca Barberini hanno illustrato il ruolo dell’Associazione. “ANIS è un sindacato dei datori di lavori e da oltre 70 anni è il punto di riferimento per fare impresa in Repubblica. L’Associazione rappresenta le aziende dell’industria manifatturiera ma anche altri settori, come ad esempio i servizi, l’edilizia, gli autotrasporti. Le aziende associate sono circa 300 e occupano oltre 6 mila addetti. L’industria manifatturiera comprende vari settori produttivi: metalmeccanico, chimici/farmaceutico, cartario, legno, arredamento, tecnologia dell’informazione e della comunicazione” e grazie alle sue 525 imprese che operano sul territorio, dà lavoro a circa 6 mila persone. L’azione dell’Associazione, ha sottolineato Marta Bossi, “non si esaurisce solo all’interno della Repubblica ma collabora con Confindustria Roma e dialoga con l’Europa (ANIS è associata a BusinessEurope) e con il mondo (da anni partecipa alle conferenza internazionali del lavoro dell’ILO).

Tra le domande a cui Luca Barberini ha risposto quella sulla differenza di stipendi tra i lavoratori del settore pubblico e quello privato e se a San Marino c’è il salario minimo.

Spazio poi allo “stato di salute” del Titano con la presentazione del PIL. Tra il 1999 e il 2008 il Prodotto Interno Lordo è cresciuto costantemente di circa il 5,7%. Con la crisi innescata dal crack di Lehman Brothers è iniziato a contrarsi sino a raggiungere il miliardo e 254 milioni. Dal 2016 l’inversione di tendenza, caratterizzata però da una crescita contenuta. La perdita del PIL in 10 anni, ha spiegato Marta Bossi, “è stata del 30% circa”.

La presentazione è poi proseguita con l’Accordo di Associazione all’UE, iniziato nel 2015. San Marino non è membro dell’Unione europea ma intende concludere un accordo di associazione, che permette di mantenere la condizione di Stato terzo e dunque la piena autonomia, instaurando però una relazione privilegiata a livello politico ed economico-commerciale con l’UE. ANIS ha particolare interesse per la circolazione delle persone e soprattutto delle merci. L’accordo di Associazione non farà altro che consolidare il sistema economico della Repubblica, cosicché sarà anche meglio conosciuta fuori dai propri confini. Permetterà inoltre di integrarsi maggiormente all’interno dell’Unione, si potrà liberalizzare il commercio e gli scambi di merci, si potranno disciplinare le importazioni e le esportazioni. Stabilirà inoltre la piena integrazione di San Marino nel Mercato Unico delle merci, dei servizi, delle persone e dei capitali. E quindi si renderanno più attuabili le 4 libertà fondamentali, senza dover rinunciare alla millenaria indipendenza che contraddistingue il Paese. Concludere l’accordo di Associazione vorrebbe dire per le aziende sammarinesi integrarsi al mercato interno dell’UE ed essere equiparate a quelle dei 28 Paesi membri. Quello della libera circolazione delle merci e dei servizi è il nodo centrale. Oggi vendere i prodotti sammarinesi con le attuali barriere doganali è complicato: si pensi per esempio all’emissione e all’appuramento del T2, alle operazioni doganali, al prefinanziamento dell’IVA. Ed è proprio sull’IVA che i partecipanti hanno chiesto delucidazioni e la differenza con l’imposta Monofase.

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