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Banca Centrale di San Marino avvia la stagione dei “risparmi”

da Redazione

Budget ridotto del 20%, stipendi tagliati del 25% e non rivalutati. Accordo trovato tra governance e sindacati, grazie alla mediazione di ANIS.

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di Daniele Bartolucci

 

Mentre infuriano polemiche e gossip sulla governance di Banca Centrale, da via Del Voltone arriva comunque una buona notizia: il Consiglio Direttivo e i dipendenti della Banca Centrale, unitamente alle Organizzazioni Sindacali e all’ANIS, hanno comunicato infatti che il 18 aprile “è stato sottoscritto un Accordo aziendale per il triennio 2019 – 2021 – in linea tra l’altro con quanto previsto dalle vigenti Leggi – privilegiando la concertazione e il confronto tra le Parti e condividendo la necessità di porre in essere azioni concrete ed incisive per il riequilibrio di bilancio, tramite interventi volti a contenere i costi generali della struttura”. A tal proposito, il Consiglio Direttivo rimarca, come comunicato con nota del 19 marzo, “di aver avviato da tempo un percorso di revisione delle spese amministrative che ha già consentito di approvare un budget con un contenimento dei costi di oltre il 20% rispetto agli anni precedenti”.

 

TAGLI “RESPONSABILI” AGLI STIPENDI DEI DIPENDENTI


“La sottoscrizione dell’Accordo”, spiegano da BCSM, “completa pertanto il suddetto percorso di revisione della spesa attraverso il coinvolgimento diretto di tutto il personale e permetterà, grazie alle rinunce approvate con grande senso di responsabilità dall’Assemblea dei dipendenti, una riduzione complessiva di circa il 25% rispetto agli emolumenti contrattualmente previsti”.

L’Accordo, inoltre, “interessa alcuni elementi contrattuali di rilievo” e per questo “prevede anche la rinuncia dell’adeguamento del costo della vita dovuto e rilevato nel periodo dal 2011 al 2021”. “I sacrifici oggetto dell’Accordo”, spiegano dall’istituto, “sono stati condivisi anche dal personale che aveva già subito una riduzione economica per effetto della norma relativa al c.d. “tetto agli stipendi” che Banca Centrale, è opportuno sottolinearlo, ha applicato autonomamente per tutti i ruoli di Governance nonché di Direzione”.

 

PIÙ FORMAZIONE E MENO CONSULENZE

 

Il Consiglio Direttivo si è impegnato, per quanto di competenza, “a tutelare i posti di lavoro, a predisporre le condizioni per addivenire ad un rinnovo dei Contratti di lavoro e un piano di formazione concertato con le Rappresentanze Sindacali Aziendali, alla riduzione delle altre spese amministrative nonché al contenimento, sia nel numero che nel costo, delle consulenze anche attraverso un coinvolgimento diretto delle risorse interne”. Proprio le consulenze, quindi, quelle che negli anni precedenti e anche oggi (si veda il caso Gozi, ndr) hanno attirato parecchie critiche e generato altrettanti problemi a BCSM, minandone soprattutto l’autorevolezza.

 

RIDOTTI I COMPENSI ANCHE AL COLLEGIO SINDACALE

 

“In piena sintonia con lo spirito solidale che ha contraddistinto l’Accordo”, aggiungono sempre da BCSM, “anche i membri del Consiglio Direttivo e del Collegio Sindacale, hanno ridotto i propri compensi nell’ottica di una condivisione del sacrificio nonostante le rilevanti responsabilità in capo a tali Organi Statutari”.

 

“UN ACCORDO BASATO SULLA CONDIVISIONE”

 

Il Consiglio Direttivo e i dipendenti della Banca Centrale, unitamente alle Organizzazioni Sindacali e ANIS esprimono “soddisfazione e compiacimento per il percorso negoziale che è stato contraddistinto da una reale, sincera e concreta volontà di confronto e di condivisione che ha reso celere ed agevole il raggiungimento di questo importante traguardo; le Parti firmatarie desiderano rimarcare che questo rinnovato clima di collaborazione e dialogo ha consentito di raggiungere per primi l’obiettivo oggetto dell’Accordo”.

A tal proposito, le Organizzazioni Sindacali, “colgono l’occasione, sottolineando la discontinuità rispetto al passato, per evidenziare il valore aggiunto che si ottiene quando il confronto è trasparente, corretto e convinto. Tutto ciò si è concretizzato in occasione del percorso negoziale che ha portato alla sottoscrizione dell’Accordo con i dipendenti della Banca Centrale della Repubblica di San Marino; quando si realizzano questi presupposti, il Sindacato ed i dipendenti non hanno pregiudizi nell’assumersi le loro responsabilità, nell’interesse del futuro dell’istituzione ed a salvaguardia dei posti di lavoro”.

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